Due settimane all’incirca, poi sapremo tutto sui gironi di Promozione. Che saranno tre, non quattro come accaduto nelle ultime due annate segnate dalla complicata ripartenza post-Covid.
Raggruppamenti più “lunghi”: due da 16 squadre, uno da 17. Il “fastidioso” (soprattutto per la necessità di disputare 4 turni infrasettimanali, oltre alla giornata di riposo sempre scomoda) gruppo dispari potrebbe essere quello aretino, ma si tratta solo di indiscrezioni.
Anche perchè molto dipende dal ripescaggio del Terranuova Traiana in Serie D: in quel caso, l’Eccellenza necessiterebbe di una squadra in più. E sarebbe la Larcianese, sconfitta alle finali playoff la scorsa stagione.
Cosa accadrebbe invece alla Promozione? Nessun ulteriore ripescaggio; si procederebbe coi tre gironi da 16 squadre ciascuno, dal momento che l’organico è di 48 società.
Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Toscana, Paolo Mangini rimane vago sulla possibilità di tre gironi “pari”, ma mette in chiaro un aspetto:
“Le società devono capire una cosa: costruire la Promozione con tre gironi invece di quattro significa che le trasferte saranno necessariamente più lunghe. Non si potrà replicare un girone come il B dello scorso anno, dove l’unica fuori dalla provincia di Firenze era il Quarrata. Si è optato per i tre gironi più lunghi? E allora si accettino le trasferte meno comode”.
Tradotto: il Girone B si popolerà di aretine e casentinesi. Non solo: la Sestese, attesa come una delle maggiori protagoniste dell’annata e neopromossa dalla Prima, potrebbe finire nel Gruppo A assieme all’altra favoritissima Viareggio.
Su questo Mangini temporeggia: “Potrebbe essere, sì. Sicuramente avrebbe più senso che ci finissero loro, piuttosto che il Porta Romana di cui si ventilava uno spostamento nel girone del mare. Ma ribadisco: aspettiamo la fine di questa settimana, quando sapremo qualcosa in più sul possibile ripescaggio del Terranuova in Serie D”.
