La stagione 2023-24 è giunta definitivamente al termine, con la conclusione dei playoff che hanno incoronato la Ginestra Fiorentina come ultima squadra pronta ad accedere alla Promozione. E allora è arrivato uno dei momenti più attesi dell’anno, quello dei voti alle squadre DCF. Dall’Eccellenza alla Prima Categoria, una panoramica ampia come non mai per giudicare l’annata delle fiorentine che abbiamo seguito passo dopo passo. Ci sono promossi e bocciati, come in ogni pagella di giugno.
ECCELLENZA
RONDINELLA: 6.5 Certo, non è andata come l’anno scorso. Da neopromossa, la creatura di Alessandro Francini si era regalata un campionato da protagonista, sfiorando i playoff persi di un nulla. Stavolta c’è voluta più garra e meno estetica, per venire a capo di un Girone B ancora più equilibrato del solito. Niente zona playoff, anzi, c’erano da evitare i playout: salvezza è stata. Con pochi fronzoli e qualche punto in meno del previsto. Ma pazienza: il ciclo Francini ha visto la sua naturale chiusura dopo sei anni stratosferici. Ora punto e a capo, si vedrà.
PONTASSIEVE: 4 Difficile pensare ad un voto diverso. Reduce dalla straordinaria annata che si era chiusa con la conquista dei playoff, la società biancoceleste è retrocessa praticamente già a metà campionato. Se il primo acuto (1-0 all’Asta) arriva addirittura alla 14esima giornata, significa che la stagione ha già assunto una piega impossibile da ribaltare. Disastro.
AUDAX RUFINA: 5 Era partita benissimo, la creatura bianconera neopromossa in categoria dopo aver vinto con merito la Promozione 2022-23. I ragazzi di Diotaiuti avevano raccolto subito 11 punti nelle prime sei giornate di campionato, dimostrando compattezza e anche una buona dose di cinismo. Nelle successive 26 giornate, di punti ne sono arrivati altri 18. Pochissimi, frutto di un attacco improvvisamente fermatosi fino a ridursi al lumicino: solo 20 gol fatti in tutta la stagione. E ai playout la tendenza non si è invertita: riecco la Promozione.
SCANDICCI: 6.5 C’era da smaltire lo shock della retrocessione dalla Serie D dopo oltre un decennio di onorato servizio. Si sono gettate le basi per assaltare il campionato nella prossima stagione: i Blues hanno chiuso terzi con la sensazione di poter fare qualcosa in più ai playoff. Ma c’è la sensazione che abbiano seminato piuttosto bene, nell’ottica di centrare la Serie D nell’anno che verrà.
TERRANUOVA TRAIANA: 10 Impossibile assegnare un voto diverso. I valdarnesi, se non ci fosse stato il cannibale Siena, avrebbero vinto il campionato. Ma non hanno staccato la spina durante l’agonica corsa playoff: vinti quelli del Girone B, vinti (di nuovo, come due anni fa) quelli nazionali, con prestazioni leggendarie come il super 3-1 a Giulianova, di fronte a 5mila tifosi avversari e a una piazza reduce da tanti anni di professionismo. Il Terranuova non sarà (ancora) una società di calcio professionistica, ma lavora bene come poche altre. L’ennesimo ingresso in Serie D non può essere frutto del caso. E mai come stavolta si ha la sensazione che i biancorossi siano in grado di rimanerci.
PROMOZIONE
DICOMANO: 9 Tracciate un obiettivo. Salvezza anche quest’anno? Benissimo, salvezza anche quest’anno. I biancocelesti, nonostante difficoltà tecniche e non solo, con il cambio di panchina (è arrivato mister Lorenzo Governi) sono andati a prendersi la permanenza in categoria anche stavolta. E come l’anno scorso, l’hanno fatto ai playout giocando in trasferta e quindi con un solo risultato a disposizione. L’anno scorso fecero piangere la Rignanese, stavolta è stato il turno del Settimello.
SAN PIERO A SIEVE: 7 Una prima parte di campionato da 9, una seconda da 5. La media è quella di un’ampia sufficienza, specchio del percorso dei mugellani che navigavano persino in zona podio in autunno, salvo poi calare. Peccato, sarebbe stato interessante regalarsi i playoff, sfuggiti per due soli punti. Ma l’upgrade rispetto ai risicati playout dell’annata precedente è sotto gli occhi di tutti.
LUCO: 6.5 Noni, ma molto più vicini al quinto posto che ai playout. In Mugello si è detto di lavorare su continuità e solidità: sono arrivati 48 punti e il consueto rendimento strepitoso in casa: ben 33 punti, quarta miglior performance interna del Girone A. Se migliorerà anche fuori da Mugello, la squadra potrà sorprendere.
SESTESE: 10 Già di per sé è difficilissimo vincere un campionato, figuriamoci farlo quando hai per tutto l’anno il fiato sul collo di un’inseguitrice che vuol fare di te ciò che è stato il Torino per la Juventus nella Serie A del ’77: una splendida seconda in classifica, col record di punti messi in cascina. Ma pur sempre seconda. E invece no, la Sestese di Polloni le ha vinte tutte fino in fondo: 74 punti su 90 disponibili, un record. Il San Miniato Basso ha fatto altrettanto, si è reso necessario disputare lo spareggio: vinto dai rossoblù fiorentini, capaci di completare il doppio salto di categoria in due anni. Eccellenza!
CENTRO STORICO LEBOWSKI: 7 Un voto in più per la straordinaria cavalcata in Coppa Toscana, in cui i grigioneri si sono inchinati all’Antella solo ai tempi supplementari. In campionato è arrivato un sesto posto: la zona playout non è mai stata una minaccia, peccato però aver perso subito terreno rispetto alle prime (ingiocabili) della classe.
MONTELUPO: 6.5 Una certezza della categoria. Anche quest’anno il Montelupo confeziona una buona salvezza facendo tesoro di una difesa fra le migliori del campionato (la quinta per rendimento) e si regala l’ennesima Promozione. Garanzia.
PORTA ROMANA: 4 Almeno non è arrivato l’ultimo posto. Ma retrocedere per effetto della forbice non corrisponde certo ad aver fatto un figurone. Tutt’altro: il Porta Romana 2023-24 è parso persino più spento di quello dell’anno prima, venuto giù dall’Eccellenza. Mai una reazione, nonostante i tanti cambi di panchina e di giocatori. Gli arancioneri hanno raccolto la miseria di 20 punti, subendo addirittura 60 gol: un’esagerazione. Inevitabile la retrocessione in Prima Categoria, altra parentesi da dimenticare di un periodo, quello recente, nerissimo.
ANTELLA: 9 Il voto è altissimo e non potrebbe essere altrimenti. I biancocelesti hanno saputo cogliere le opportunità che quest’anno la Coppa Toscana offriva, mostrandosi coriacei e pronti a vincere un trofeo che mancava da tanto. La finale contro il Lebowski alle Due Strade ha mostrato tutto il cuore Antella: solidità, pochissimo da concedere e bravura ad approfittare di un pallone vagante in area di rigore. Il voto non è quello della perfezione, ed è inevitabile: sarebbe stato 10 se l’Antella fosse riuscita finalmente a vincere il derby col Grassina proprio nell’occasione più importante. Quella che metteva in palio l’Eccellenza. E invece no, c’è da attendere nel limbo del ripescaggio.
FIESOLE: 8,5 Che spettacolo! Neopromossa in categoria, ma con le idee chiarissime, la squadra biancoverde ha accolto nel migliore dei modi il cambio societario. Non è partita bene inizialmente con mister Perini, prima di cominciare a correre in modo vertiginoso col nuovo tecnico, Rosario Selvaggio. Che ha messo i bastoni fra le ruote a tutti, fermando due volte il Grassina (un pari e una vittoria) e chiudendo al quinto posto. Solo la forbice (14 punti) ha impedito ai biancoverdi di giocare dei playoff che sarebbero stati più che meritati. Ma la sensazione è che l’anno prossimo non ci si accontenterà neanche del quinto posto…
SETTIGNANESE: 7,5 Neopromossa in categoria e salva al primo tentativo. Cosa dire a mister Milanesi e ai suoi? Non avrà giocato il calcio più bello della Promozione, non avrà entusiasmato visti i tantissimi pareggi raccolti (14), ma la solidità dei rossoneri è stata impressionante. La Settignanese ha chiuso con 35 punti, facendo calare la forbice rispetto al penultimo posto. E ottenendo una salvezza che sa di conferma per un gruppo che si conosce da anni, certezza inossidabile di quello spirito rossonero costruito negli anni e ora voglioso di rimarci a lungo, nell’operaia Promozione.
AFFRICO: 10 Voce del verbo dominare. Primi dall’inizio alla fine, avvicinati da Grassina e Sansovino solo in un paio di domeniche, eppure bravi ogni volta a respingere gli assalti con mestiere. I biancocelesti si sono presi l’Eccellenza al secondo tentativo, dopo aver giocato i playoff l’anno scorso. A far la differenza, oltre ai tanti 1-0 che spiegano come mai in Promozione i ghirigori siano inutili come in nessun altro campionato, il miglior rendimento in trasferta (36 punti raccolti, un solo ko a Monte San Savino) e i gol di super Tommaso Papini, re dei bomber con 18 marcature.
GRASSINA: 10 E lode. La stagione dei rossoverdi, se si fosse fermata in finale playoff con la Sansovino, quando c’era soltanto un risultato a disposizione, sarebbe stata poco più che sufficiente. Anche perché come si fa a chiudere la regular season con miglior attacco e miglior difesa ed arrivare terzi? Un paradosso. Certo, di mezzo c’erano stati una quantità industriale di infortuni ed episodi extra-calcio che avevano demoralizzato l’ambiente. O almeno, così sembrava. Perché dai playoff in poi il Grassina ha smesso di sembrare una creatura dalla ferocia incostante, diventando una squadra in missione: c’era da vincere per regalare una soddisfazione insperata all’intero paese, nel nome dei due dirigenti scomparsi durante la stagione, il presidente Paolo Casini e il team manager Fabio Franci. E così è stato.
PRIMA CATEGORIA
CERBAIA: 10 Perché se perdi solo 2 partite in tutto l’anno meriti il massimo. Il Cerbaia, alla quarta giornata, aveva 4 punti in classifica: 1 vittoria, 1 pari e 2 sconfitte. Nelle successive 26 giornate ha raccolto 60 punti. Non ha più perso, facendosi apprezzare soprattutto nel rendimento lontano da casa (ben 34 punti) e potendo esibire sia il miglior attacco (52 gol) che la miglior difesa (25 reti subite). Meglio di così? Francamente impossibile: i biancazzurri sono entrati nella storia, meritando alla stragrande il passaggio in Promozione.
GINESTRA FIORENTINA: 10 Una trafila playoff infinita, cominciata a maggio e finita pochi giorni fa. Difficile non parlare di impresa: la Ginestra ha giocato i playoff da quinta, salvata per un solo punto dalla forbice (50 punti, -9 dallo Jolo secondo). Ha eliminato, con un solo risultato a disposizione, prima lo Jolo e poi il Calenzano in finale. Ma i ragazzi di Rizzo non avevano più voglia di fermarsi: del resto, l’entusiasmo di chi non ha nulla da perdere diventa spinta enorme. La Ginestra è arrivata due anni fa in Prima, e sognava un altro colpo grosso. E allora ha premuto il tasto stop anche ai sogni dell’Incisa, nella prima finale playoff, prima di vincere il triangolare conclusivo, contro Forte dei Marmi e Tegoleto. Hanno buttato fuori tutti, i biancorossi. E pensare che per un solo punto stavano per non giocarli, i playoff…
SANCASCIANESE: 6 La sufficienza non si può risparmiare: la categoria, del resto, è stata mantenuta. Ma non si va oltre: i gialloverdi hanno centrato la permanenza in Prima Categoria ai playout, dopo diverse sofferenze e 37 punti raccolti in classifica. Decisamente pochino rispetto alle intenzioni di inizio stagione.
NOVOLI: 6 Metà classifica, qualche punto perso di troppo complici anche le diverse cessioni pesanti in estate. Non era facile amalgamare da subito un gruppo nuovo: arancioblù rimandati all’anno prossimo.
BARBERINO TAVARNELLE: 6,5 Fare meglio del 2022-23 significava semplicemente vincere il campionato. E in effetti la squadra del leader d’attacco Diego Cubillos era partita con quell’obiettivo lì: andarsi a prendere la Promozione, facendo sognare un tifo paesano sempre più popolato e colorato. E invece sono piovuti risultati negativi proprio nella parte cruciale della stagione, complici alcuni infortuni. Nel finale d’annata il Barberino ha provato a rifarsi sotto, centrando comunque il piazzamento playoff, salvo poi uscire al primo turno. La qualità c’è e non si discute. Ma l’anno prossimo servirà più continuità.
REGGELLO: 9 Una neopromossa che può vantare una potenza di fuoco fra attacco e difesa, vogliosa di regalarsi il doppio salto in due anni e finire subito in Promozione. Non è andata, ci si è dovuti fermare al secondo posto: ma come si fa non dare un voto vicino all’eccellenza ai biancazzurri? Nel 2024-25 ci riproveranno, statene certi.
CUBINO: 10 L’unica in grado di finire sopra al Reggello. Il Cubino nasce poco più di dieci anni fa come una sfida fra amici, e questo spirito ha contraddistinto l’intera parabola gialloblù, anno dopo anno, promozione dopo Promozione. Quest’anno mister Bonciani si è superato: Marzoli e Schenone sono stati le bocche di fuoco di una squadra divertente come nessuna. Ben 68 gol segnati in tutto l’anno, 36 messi a referto dalla coppia offensiva. E ora, una grande sfida alle porte: quella di non cambiare filosofia societaria e tecnica per stupire tutti anche in Promozione.
RIGNANESE: 5 E parecchia amarezza. Certo, i problemi societari emersi in estate erano noti a tutti. Ma i biancoverdi potevano mettere il cuore oltre l’ostacolo: ci hanno provato sì, salvo poi retrocedere ai playout contro la Castelnuovese. In regular season hanno raccolto solo 24 punti: davvero poco per sperare di centrare la permanenza in categoria.
CHIANTI NORD: 6,5 Il mezzo voto in più è spiegabile dalla cavalcata da mille e una notte in Coppa Toscana. I biancoverdi vivono la Coppa come la loro vera casa, e la finale persa col San Giuliano è una piccola amarezza che però non macchia un cammino favoloso. In campionato più ombre che luci. Anzi, più di tutti ci sono stati i pareggi: ben 12. Michelacci e i suoi si sono salvati grazie alla forbice rispetto al Casellina: si poteva fare un po’ meglio, ma l’obiettivo è stato centrato. E ora si proverà a regalarsi un’annata un po’ più entusiasmante.
AUDACE GALLUZZO: 6 Un po’ peggio dell’anno scorso, quando i gialloblù avevano centrato i playoff. Stavolta il Galluzzo si ferma a 49 punti, sesto posto. Mister Latini ha trasmesso le sue idee di gioco durante il suo biennio galluzzino, ma non sempre si è vista precisione sotto porta. Poca costanza nei risultati, e il Galluzzo non è riuscito a rimanere a contatto costante con la zona playoff. Un 6 di stima per l’interessante semina di Latini nel biennio gialloblù, anche se forse era lecito aspettarsi qualcosa di più.
BELMONTE: 8 L’ultimo anno di storia del Belmonte si chiude col botto. Fra pochi giorni la società biancorossa sparirà definitivamente, vista la fusione per inglobazione col Grassina. Ma la squadra di Ponte a Niccheri si è voluta regalare una Last Dance splendida lunga 9 mesi: quinto posto, playoff che non si sono giocati per via della forbice ma che la formazione di Sarappa avrebbe davvero meritato. Un’uscita a testa altissima dal panorama dilettantistico.
INCISA: 8,5 La sensazione è che i valdarnesi si stiano consolidando sempre più come una realtà fra le più pericolose della Prima, ma che manchi sempre un pizzico di precisione e fortuna per centrare la Promozione. E’ arrivato un terzo posto culminato con la vittoria dei playoff, prima dell’amaro ko ai rigori contro la Ginestra Fiorentina. L’annata dei ragazzi di Martelloni, comunque, è da protagonisti assoluti.
SPORTING ARNO: 8,5 Dominatrice della prima parte di stagione (memorabile il 3-1 in casa del Cubino alla quinta giornata), la formazione rosanero si è poi leggermente persa nella seconda parte. Ma stiamo parlando di una squadra giovane, non abituatissima alle zone prestigiose di classifica e vogliosa di lasciarsi anche trasportare dall’entusiasmo. Ah, e assai divertente da veder giocare, come dimostrano i 58 gol fatti in regular season.