Le vittorie non arriveranno copiose, ma quando arrivano riempiono il cuore, la mente e… la classifica.
Sì, perchè il Grassina non ha più tempo da perdere e non ha neanche più voglia di rinunciare ai tre punti, che da troppo tempo latitavano (quasi quattro mesi: dopo la vittoria al Franchi di Siena soltanto sei pareggi e nove ko). Soprattutto perchè una festa nello spogliatoio diventa un piacere da gustare quasi avidamente, dopo una prestazione totale dei rossoverdi, capaci di espugnare Sinalunga nello scontro salvezza che vale più di tre punti.
Il match dello stadio Angeletti vale effettivamente più della “semplice” posta in palio: in mezzo c’è la credibilità di due formazioni che lottano per la permanenza in categoria, con tutte le difficoltà legate ad una stagione tutta sudore e sangue: 18 punti per i senesi, 13 per i rossoverdi (con una gara in meno), e con tutta l’intenzione di non mollare un centimetro da qua a giugno.
Ecco perchè il Grassina, che non può più fare calcoli, si presenta, per la prima gara dal post-addio a Nicola Del Grosso, con un undici preventivabile, se non per una sorpresa: davanti a Cecchi, infatti, nella linea difensiva Sottili esordisce dal primo minuto sull’out di destra, nel reparto completato dal rientro di Villagatti e Matteo in mezzo più Gianneschi a sinistra. In mediana nessuna sorpresa: Nuti-Torrini-Zagaglioni a dare idee, palloni e gamba al tridente Calosi-Marzierli-Diarrassouba.
Di fronte i compatti senesi, che all’andata fermarono il Grassina sullo zero a zero casalingo nonostante più di un tempo in inferiorità numerica: tra i pali Marini (che al Pazzagli parò un rigore al Baccio, oggi in panchina), due linee coriacee da quattro uomini ciascuna, con gli occhi puntati sulla velocità di Redi (migliore in campo dei suoi) e tandem offensivo composto da Pierangioli e Bjorn Doka. La gara mette di fronte i due peggiori attacchi del girone, ma nessuno se ne accorge: al 7′ i rossoverdi sono in vantaggio grazie ad uno schema preparato alla perfezione in allenamento e trasformato in lucida realtà in gara: punizione dalla destra battuta sul secondo palo da Zagaglioni dopo una finta di Diarrassouba, Villagatti si muove verso il centro dell’area liberando lo spazio per Marzierli che tutto solo può incornare il gol del vantaggio: non sarà l’unica gioia di giornata per il bomber rossoverde che esulta con la mitraglia e ritrova la rete che gli mancava dal match col Trastevere (21 febbraio).
Ma la reazione dei senesi è inaspettata per la sua frenesia: prima Pierangioli pareggia approfittando di un errore da matita blu di Cecchi e infilando a porta vuota (13′), poi Redi si traveste da numero nove e impatta di testa un cross preciso dalla sinistra, mandando la sfera all’angolino (25′). A metà frazione per i rossoverdi è tutto da rifare.
Ma non ci sono problemi, c’è una soluzione e risponde al nome di Edoardo Marzierli: cross teso di Gianneschi dalla sinistra, sponda di Torrini per l’attaccante rossoverde che si inventa una rovesciata dal limite dell’area piccola e beffa un incredulo Marini. Il Grassina capisce che il momento è propizio: Diarrassouba decide di portare Romanini a fare un giretto, ma omette di spiegare che il giretto comporta un percorso dalla trequarti rossoverde al limite dell’area avversario da svolgersi in circa sei secondi; il numero otto avversario non ha neanche il tempo di saltare addosso per fallo che già l’ivoriano è più avanti di dieci metri, anche se incespica sul più bello preferendo calciare centralmente invece di servire Calosi tutto solo. Un peccato. Ma poco importa: in chiusura di tempo tocca ancora a Marzierli presentarsi alla Pippo Inzaghi in piena area per ribadire in rete un altro assist di Torrini. Tre a due Grassina. Tre volte Marzierli: altra “mitragliata” per esultare coi compagni. Intervallo.
Nella ripresa succede poco: il Grassina non può più lasciarsi sfuggire la vittoria e congela il possesso con abilità, rischiando soltanto su una punizione di Doka che colpisce la parte alta della traversa. Per la verità i ragazzi di Innocenti avrebbero anche la possibilità di chiudere i conti in contropiede, ma Calosi e Diarrassouba non castigano il portiere senese tenendo tutto aperto per un possibile forcing finale della Sinalunghese, che però, per stanchezza e abilità altrui, di spazi ne trova davvero pochi, perchè i rossoverdi raddoppiano, triplicano e sono pure disposti a snaturarsi quando serve (vedasi Cavaciocchi che si ricicla terzino al posto di un ottimo Sottili, ma anche Favilli che rileva Zagaglioni e chiude da difensore centrale per il ko di Villagatti). I tre fischi del signor Drigo sono allora naturale epilogo di una domenica giusta e finalmente ricca di sorrisi in casa Grassina: è una vittoria che certifica la superiorità dei rossoverdi rispetto alla Sinalunghese con tanto di balzo a sedici punti in graduatoria e la possibilità più che concreta di sorpasso ai danni dei senesi e dello Scandicci in caso di ulteriore successo fra quattro giorni contro il Flaminia.
Insomma, solo notizie positive: perchè le vittorie, quando arrivano, portano via tutto, come il Ciclone di Pieraccioni. Ma allo stesso tempo restituiscono speranza, coraggio e un pizzico di follia in più verso la corsa al traguardo.