Pagelle a cura di Niccolò Righi, fotogallery a cura di Fabio Vanzi
Finalmente la Fiorentina si scrolla di dosso la ruggine e le tensioni e trova la prima vittoria in stagione. Come successo sette mesi fa, la viola rimonta la Lazio e si impone per 2-1 al Franchi. All’epoca il 10 gigliato entrò nei tabellini per aver fallito un calcio di rigore, questa volta il 10 è cambiato e con lui l’esito dei tiri dal dischetto. A Firenze si abbatte l’uragano Gudmundsson, che con la sua doppietta in 45 minuti regala tre punti che fanno classifica e, soprattutto, morale.
Le PAGELLE
De Gea 6,5: Altra grande prestazione del portierone spagnolo, fondamentale nel primo tempo per evitare che il passivo potesse essere più pesante e, di conseguenza, nella vittoria finale. Due belle parate su Zaccagni e Dia; incolpevole sul gol da pochi passi di Gila.
Martinez Quarta 5: Nel primo tempo soffre le incursioni di Zaccagni. In generale, non sembra ancora a suo agio nella nuova linea a tre. Sostituito all’intervallo.
dal 45’ Gudmundsson 7,5: Impatto devastante in maglia viola per l’islandese! In 45 minuti trasforma due penalty – di cui uno guadagnato – che valgono i primi tre punti in campionato e il tripudio di una tifoseria intera. Firenze ha un nuovo numero 10, con buona pace di chi se n’è andato verso altri lidi.
Comuzzo 5,5: Dei tre difensori, alla fine, è quello che demerita di meno, nonostante l’errore in fase di marcatura per lo 0-1 di Gila. Qualche errore di posizionamento, ma in generale la personalità è quella giusta per un 2005 alla sua quarta presenza da titolare in A.
Biraghi 5: Costantemente in affanno su Isaksen, si becca anche un giallo ingenuo che lo fa uscire al termine della prima frazione. Non può essere lui il titolare di una difesa a tre.
dal 45’ Ranieri 6: Entra e la Fiorentina cambia pelle, tornando ad una difesa a quattro di “Italianana” memoria che mette più a loro agio tutti.
Dodò 6,5: Cresce con il passare dei minuti e alla fine è uno dei migliori in campo. Nel secondo tempo mette una palla perfetta sulla testa di Kean che il centravanti non riesce a sfruttare, ma è bravo (e fortunato) a guadagnarsi il secondo rigore su Nuno Tavares.
Mandragora 5,5: Esce dopo circa un’ora di gioco in cui si fa vedere poco sia in fase di costruzione, sia in fase di non possesso, dove soffre un po’ le ripartenze di Guendouzi e Dia.
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dal 65’ Kouamé 5: Solito gioco caotico e sconclusionato che certe volte porta benefici e altre, come oggi, non porta a niente. Getta alle ortiche un potenziale contropiede che fa infuriare il Franchi.
Cataldi 6: È come quando la fidanzata ti lascia e tu alla prima occasione ti fai vedere tirato a lucido per dimostrarle che, forse, mettersi con quel ragazzo pugliese un po’ acciaccato non è stata una buona idea.
dall’83’ Adli S.V.
Gosens 5,5: Un passo indietro rispetto alle prime due partite, forse anche perché a corto di ossigeno. Pesa l’ingenua ammonizione rimediata dopo soli 10 minuti.
Bove 6: Finalmente una partita da “cane malato” che lo fece entrare nel cuore di Mourinho. Tanto sacrificio, tanto lavoro sporco: lo si vede in tutte le zone di campo.
Colpani 5,5: Non è ancora quello di Monza ma sicuramente mostra qualcosa che in queste prime partite era sempre mancato. Nel primo tempo spreca una grossa occasione servitagli da Kean trovando la deviazione di Provedel prima e del palo poi. Va meglio nella ripresa dove va di nuovo vicino alla rete.
Dall’81’ Ikoné S.V.
Kean 5,5: Forse la peggior gara da quanto è a Firenze, sicuramente non mostra quel killer instinct che fin qui ha caratterizzato la sua avventura in maglia viola sprecando malamente due ottime palle servitegli da Dodò. Ma sono passaggi a vuoto che si possono concedere e, in generale, offre la solita dose di sacrificio. Poteva evitarsi il bisticcio sul secondo rigore con Gudmundsson.
Palladino 6,5: Ripropone pressoché lo stesso undici visto a Bergamo, dove la Fiorentina aveva mostrato anche buone cose, con Comuzzo al posto dell’infortunato Pongracic. Nel primo tempo i suoi vanno prima vicini alla rete per poi subire lo svantaggio da Gila. Ed è proprio quando i fantasmi di un ennesimo insuccesso si sono fatti vivi, ecco il coniglio fuori dal cilindro: dentro Gudmundsson al posto di un difensore e passaggio a 4-4-2. La Fiorentina riacquista solidità e alla fine fa sua la gara. Si riparta da qui.