La valutazione al 2023 è positiva. Ma le speranze per il 2024 sono ancora più grandi. Vale per tutti, ovviamente, e in ogni ambito: cercare di archiviare col sorriso l’anno che ci sta per lasciare, accogliere con ottimismo il prossimo, bisestile. Se parliamo di calcio dilettantistico, e di Grassina in particolare, nel 2023 si è tornati a mettere solidi mattoncini in termini tecnici e dirigenziali. La società rossoverde doveva archiviare due anni pessimi, conclusi con la doppia retrocessione dalla Serie D alla Promozione. C’era bisogno di continuità, di serenità, di un ambiente nuovamente compatto e pronto a remare unito nella stessa direzione. Progetti concretizzati sotto la regia del presidente Zepponi e dello zoccolo duro della dirigenza, capitanata da oltre 40 anni dal direttore generale Massimo Colucci: il progetto tecnico si è ricostruito sotto la guida del direttore sportivo Marco Leo, alla prima esperienza post-calciatore, e del tecnico Marco Cellini, promosso 14 mesi fa dalla guida degli Juniores a quella della prima squadra. Il presidente Tommaso Zepponi sa bene quanto sia stato importante dare continuità al progetto rossoverde in questo 2023: “Si tratta di una grossa arma a nostro favore, uno dei punti forti del nostro modo di fare calcio. Sono contento che da più di una stagione abbiamo a che fare con lo stesso tecnico, lo stesso ds, lo stesso gruppo di ottimi giocatori”.
Fra cui spiccano i tanti giovani.
“Il nostro fiore all’occhiello, non mi stanco mai di dirlo. Lo abbiamo dimostrato valorizzando Del Lungo che ha esordito con l’Atalanta, qua da noi i ragazzi crescono nel migliore dei modi. E quindi ci godiamo i vari Travagli, Rossi Lottini, Bartoli, Magnolfi, Fabiani, Manecchi. Mi spiace moltissimo per l’infortunio riportato da Colasuono, uno dei ragazzi che si stava mettendo più in mostra”.
Presidente, il vostro 2023 è iniziato con la grande rincorsa al Lanciotto capolista e finisce al secondo posto, con l’obiettivo futuro di rincorrere un’altra capolista come l’Affrico. Cosa è cambiato in questi 12 mesi?
“Avevamo l’obiettivo di migliorare il piazzamento dell’anno scorso: arrivare più in alto del quarto posto. Abbiamo cercato di raggiungerlo mantenendo il grosso del gruppo dell’anno scorso e inserendo poi giocatori esperti che dovrebbero permetterci di fare il salto di qualità, gente come Baccini, Caschetto e Mazzoni. Adesso siamo secondi al giro di boa, a -5 dalla prima, in linea con la programmazione della società. L’assalto al vertice dell’anno scorso non è andato a buon fine, vedremo quest’anno”.
Vi è rimasta un po’ di amarezza a proposito dello scorso epilogo di Promozione?
“Sicuramente un po’ sì, ma è anche vero che all’ottava giornata eravamo in fondo alla classifica. Poi riuscimmo a mettere in fila 7 vittorie e 1 pareggio con una serie impressionante di risultati positivi. Fu un campionato a due facce: in primavera potevamo dargli una svolta positiva e invece ci fermammo ai playoff”.
Quanto è soddisfacente disputare finalmente un campionato a 16 squadre in regime di normalità, a differenza degli ultimi due mini-gironi degli scorsi anni?
“Dal Covid in poi abbiamo giocato solo tornei, è bene ribadirlo. Quest’anno invece siamo tornati finalmente a un campionato, si premierà la meritocrazia. Non dimentico le decisioni surreali prese dalla Federazione negli ultimi tre anni, la più folle di tutte è stata senza dubbio la creazione del mini-torneino di Eccellenza da cui uscirono le due squadre promosse in Serie D. Tornei fasulli, è bene ribadirlo”.
E’ il momento di fare il “best of” relativo a questo 2023. Presidente, qual è la partita che ti è rimasta più nel cuore quest’anno?
“Forse è scontato dire il derby stravinto 4-1 contro l’Antella. Quindi potrei considerare anche il 3-1 in casa del Lanciotto conquistato a gennaio, in apertura di questo 2023. Eravamo nel punto più alto della nostra lunga rincorsa verso i vertici della classifica, giocavamo contro la capolista. Una vittoria spettacolare”.
E il gol che ti è rimasto più impresso in tutto l’anno?
“Ne ricordo uno di Alfarano splendido contro il Lanciotto nella gara vinta 3-1 a casa loro a gennaio. Voglio citare questo perché Adolfo è anche il giocatore più longevo della nostra prima squadra: e mi rende orgoglioso pensare al fatto che sia un classe 2001. Una bandiera per noi. Uno dei gol più belli poi non è stato convalidato: quello di Baccini a Montalcino, in rovesciata. Bellissimo, roba da album Panini: un vero peccato che sia stato annullato”.
Il voto al 2023 del Grassina.
“Un 7 e mezzo. Non siamo mai stati sotto le prime quattro posizioni in tutto l’anno solare, abbiamo perso soltanto 4 gare di campionato in tutto il 2023. E quindi non posso che essere soddisfatto. Adesso dobbiamo alzare l’asticella”.
Il desiderio più grande per il 2024 allora appare piuttosto scontato.
“Sarò banale, ma il mio sogno è tornare in Eccellenza”.
Servirà vincere soprattutto gli scontri diretti.
“Che saranno tutti in trasferta: Affrico, Sansovino e Antella. Non vedo l’ora di riaffrontare le squadre più forti del nostro girone, credo tanto nei miei ragazzi e in tutto lo staff”.