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Un anno di Galluzzo. Capitan Ammannati: “Chiusura in crescendo dopo tanta amarezza”

Il 2023 del Galluzzo non si è fermato a due tiri sulla traversa. E neanche a un calcio di rigore sbagliato. I gialloblù sono rimasti fermi al palo (è il caso di dirlo) a maggio, nel playoff contro la Settignanese che li ha condannati a rinunciare ai sogni di Promozione. Un verdetto amaro, dal quale però tutta la squadra di mister Latini ha ritrovato consapevolezza e piglio. Ripartendo con ancora più determinazione nella nuova stagione. Salutando il 2023, il nuovo capitano Andrea Ammannati ripensa all’anno solare che se ne sta andando: “Mi ha lasciato amarezza e delusione, almeno nella sua prima metà. Ma poi ho ritrovato la rabbia positiva, quella che ti serve per ripartire”.

Con una responsabilità in più: sei il nuovo capitano gialloblù dopo l’addio di Toccafondi.

“Sono felice di aver raccolto questa eredità. Con Toccafondi abbiamo un ottimo rapporto anche al di là del campo, siamo amici nella vita: abbiamo iniziato insieme l’avventura in gialloblù nell’anno del Covid, poi abbiamo vissuto insieme la retrocessione dalla Promozione. Il suo addio mi ha un po’ sorpreso, quando mi ha telefonato sono rimasto perplesso. Credo cercasse altri stimoli”.

E’ rimasto scottato più di altri dai playoff della scorsa stagione?

“Non lo so, non credo. Quella sfida con la Settignanese ha lasciato tanta amarezza e delusione anche a noi, devo dir la verità. Colpimmo due traverse, una delle quali con un mio tiro, e sbagliammo un calcio di rigore: sono eliminazioni che ti lasciano un po’ di scorie. Poi però bisogna guardarsi intorno a 360 gradi e capire la realtà in cui ci si trova, osservare se si è comunque costruito qualcosa anche senza aver ottenuto il passaggio di categoria”.

E ci siete riusciti?

“Assolutamente sì. Il vero progetto è stato ricostruito dopo la retrocessione dalla Promozione del 2022. Lì siamo ripartiti da capo, sono rimasto io insieme ad altri quattro giocatori: è arrivato mister Latini, uno che ci ha fatto fare diversi passi in avanti per mentalità e impianto di gioco. E questa estate sono arrivati giocatori importanti come Terzani e Olivieri: ci mancherà qualche punto in classifica, al momento, ma le intenzioni sono ancora quelle di ben figurare”.

Avete chiuso il 2023 con il pareggio in casa del Cubino, la capolista. 

“Direi che la chiusura sia stata in crescendo rispetto all’amarezza dell’inizio del 2023. Ma faccio fatica a fare un confronto fra noi e il Cubino, perché ogni partita è una storia a sé. Dovremmo affrontare ogni gara come se si giocasse contro la prima della classe, ci sono episodi che spesso le indirizzano. Nel 2024 cominceremo a Rignano e sarà un’altra battaglia: dobbiamo crescere come mentalità e solidità difensiva. Ricordo che il Fiesole, lo scorso anno, anche quando non vinceva comunque trovava il modo di muovere la classifica e riusciva a non prender gol. Serve compattezza”.

Sembra un campionato destinato a più concorrenti: lassù ci sono anche Sporting Arno e Reggello.

“Ma la squadra che ci ha messo più in difficoltà è però l’Incisa: attrezzata, solida, veloce in avanti. E un po’ più indietro non dimentico Bibbiena e Vaggio Piandisco, che mi hanno molto impressionato. Chi ha più costanza nei risultati può far bene”.






Sei diventato un’istituzione al Galluzzo. Cosa ti convince di questa piazza?

“Quando sono venuto via da Signa avevo solo un desiderio: approdare in una società che mi facesse sentire una famiglia esattamente come quella che avevo lasciato. Qua al Galluzzo si sta benissimo, è un ambiente tranquillo e ben organizzato: nessuno ti fa mancare nulla. Per questo ho scelto di continuare anche dopo la retrocessione, incontrando qua un mister di altra categoria come Latini che a mio avviso può far crescere tanto questo Galluzzo. Ora chiaramente ci vogliono i risultati”.

Il voto al 2023.

“Considerando il progetto nato assieme a mister Latini darei sicuramente una sufficienza piena. Scelgo il sette e mezzo, alla luce del fatto che ci manca qualche punto”.

La partita che ti è rimasta più impressa quest’anno?

“Direi il match col Fiesole della scorsa stagione. Abbiamo vinto contro la regina del girone acquisendo grande consapevolezza di poter arrivare fino in fondo”.

Il gol che ti ha emozionato di più?

“Direi il primo gol di Lapo Berti. Era appena arrivato, segnò all’esordio, a Incisa. Da quel momento si è preso la titolarità insieme a me in difesa”.

Il desiderio per il 2024.

“Fare del nostro meglio col Galluzzo. Iniziando magari da una vittoria con la Rignanese”.

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