Buongiorno a tutti con un po’ di chiacchiere librose!
È tanto che non vi propongo delle letture e visto che domani è una giornata speciale, mi sembra un’ottima occasione. Ho pensato infatti a tre libri perfetti per la festa della donna.
Premessina: niente clichè o roba trash, la donna è una creatura meravigliosa e va rispettata ogni benedetto giorno. Non è la mimosa che ci rende felici, non è il cioccolatino, è la quotidianeità della vita, non la festa mirata e guidata dalla società in cui viviamo.
Per quanto mi riguarda, ogni occasione è buona per fare delle sane chiacchiere relative ai libri e quindi eccomi qua.
Ho pensato a tre romanzi molto diversi tra loro ma che hanno un elemento in comune, ovvero la figura femminile.
Bando alle ciance, inizio a raccontarveli brevemente, che dite?
“L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison, Fazi editore.
Inizio con un romanzo potente nelle sue descrizioni minuziose e bellissime. La trama è evocativa, ammaliante e poi bisogna dire che… La copertina è immensamente bella, un quadro!
Siamo in una fattoria nell’Inghilterra degli anni ’30 tra praterie, campi di grano, passeggiate, ruscelli, folklore e tramonti che infiammano il cielo.
Ma l‘impronta patriarcale si fa sentire, il pugno è duro, la povertà lasciata dalla Grande Guerra è notevole e la vita di campagna che fa da sfondo alla storia è composta da lentezza, semplicità e ritmi scanditi dalla natura.
La vicenda ci viene narrata dalla giovane Edith, una quattordicenne introversa che anziché giocare coi suoi coetanei predilige i lavori caserecci, stare nei campi o all’ombra di un albero a leggere un libro. Tutto cambia con l’arrivo di una giornalista londinese, Constance, che si reca nel paesino di Edith per scrivere degli usi e costumi locali.
L’argomento cardine è l’evoluzione di Edith, di questa giovane donna che si avvicina a Constance e che si sente ingabbiata in una realtà che non le appartiene ed in un contesto familiare che la fa vivere in una sorta di bolla. Ma lei vuole crescere, scoprire, conoscere e farsi conoscere.
È un romanzo che racconta una storia di forza, di coraggio, di alzate di testa nonostante il mormorio paesano.
SUPER CONSIGLIATO!
“La donna che scriveva poesie a Teheran” di Jasmin Darznik, Piemme editore.
Questo romanzo è forte ed impattante, ve lo anticipo.
Ma è MOLTO doveroso, credetemi, perché racconta la vita di Farugh Farrokhzad, la più grande poetessa iraniana del ‘900. Una vita che di facile ha avuto ben poco, potete immaginarlo ma non potete capirlo finché non v’immergerete in queste pagine che ci mostrano una cultura soffocante per le donne, costrette fin da piccole al silenzio e alla totale devozione e ubbidienza ma questa realtà non fa per Farugh.
Perché i suoi fratelli possono giocare azzuffandosi e lei no?
Perché loro possono scegliere e lei no?
Viene costretta al matrimonio ma quella di Farugh non è un’anima che si può costringere, la sua penna poetica racconta e risulta scomoda. Sceglie quindi se stessa, la sua identità e la sua libertà ma ogni cosa, ha un prezzo.
È un romanzo forte, coraggioso che fa provare tante emozioni. Tocca argomenti importanti, dolorosi e allo stesso tempo doverosi. Proprio per questo v’invito alla lettura di una storia come questa.
“La malnata” di Beatrice Salvioni, Einaudi editore.
Il sipario di questo romanzo si apre in epoca fascista e l’autrice ci racconta una storia all’insegna della solidarietà femminile, dell’amicizia travagliata e indissolubile tra Francesca e Maddalena, un’accoppiata in grado di creare e distruggere.
Si tratta di una storia graffiante, proprio come il personaggio della Malnata, che non piaceva a nessuno e anzi, dire il suo nome portava sfortuna. La penna incalzante dell’autrice vi accompagnerà a Monza tra le fredde acque del Lambro, con una tazza di karkadè e un ginocchio sbucciato.
Le protagoniste sono due dodicenni che vengono da due famiglie molto diverse, sono giovani donne che devono crescere in fretta e fare fronte a una realtà difficile che inquadra la figura femminile come “donna del duce”.
Ma la solidarietà c’è ed è indistruttibile. Non c’è cosa più vera del detto che dice: “l’unione fa la forza”, Maddalena e Francesca ne sono l’esempio.
È una storia che mi ha colpito tanto, sia per la trama in sé ma anche per lo stile di scrittura dell’autrice.
Fateci un pensierino!
E dunque ecco qua le mie proposte, tre libri perfetti per la festa della donna da leggere e rileggere per il loro contenuto pregno di significato.
Va bene regalare il cioccolatino o il mazzo di fiori ma regalare un bel libro non ha paragone quindi ecco… Domani scegliete bene!
Vi auguro buon proseguimento di giornata cari lettori e lettrici di questo giornale.
A presto!