Se ti ammali non si rinnova il contratto: la denuncia Nidil per 2 Oss dell’Opera Pia Vanni di Impruneta lascia strascichi.
Sull’uso della somministrazione è in piedi un sistema vergognoso che coinvolge anche nella provincia di Firenze un numero importante di Oss e infermiere, prevalentemente donne e molte straniere. In molti casi si tratta di lavoratrici e lavoratori che operano con questo tipo di contratti per anni anche all’interno dello stesso posto di lavoro con continue proroghe e rinnovi contrattuali, salvo poi essere mandati a casa o non vedersi rinnovato il contratto in caso di malattia o di maternità. Questo è il caso per esempio di due lavoratrici (Oss) in somministrazione che dopo anni di servizio si sono viste lasciare a casa a seguito di una malattia e di un’operazione alla mano. Un caso non isolato e un fatto molto grave rispetto al quale la Rsa in questione (la Rsa Opera Pia Vanni di Impruneta) risponde che d’altra parte i loro sono contratti a termine, e che loro possono legittimamente interrompere il contratto per poterle sostituire con personale nuovo, e magari, visto che ci siamo, più giovane e prestante.”
Queste le parole di Giulia Tagliaferri, segretaria generale Nidil Cgil Firenze. Sull’accaduto sono intervenuti anche Matteo Zoppini, Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Impruneta e Gabriele Franchi, Consigliere comunale di Voltiamo Pagina.
“Se ti ammali non ti rinnovano il contratto”: è questo il modus operandi che sembra ormai collaudato all’Opera Pia Leopoldo e Giovanni Vanni, quella che – almeno sulla carta – dovrebbe essere un’Azienda di servizi di cura alla persona. Lo denuncia il sindacato, dando voce alle storie di due lavoratrici che – dopo anni di lavoro e rinnovi – per il solo fatto di essersi ammalate sono state lasciate a casa.
Un sistema vergognoso, che macchia indelebilmente la grande storia dell’Opera Pia a causa di scelte irresponsabili degli organi di amministrazione. Desideriamo esprimere la nostra più sentita solidarietà alle due operatrici sanitarie vittime delle degenerazioni dell’uso del lavoro somministrato.
Ma c’è di più. Se l’Amministrazione dell’Opera Pia afferma categoricamente di non aver avuto alcun incontro con il sindacato, Giulia Tagliaferri della Cgil smentisce la dirigenza dell’Opera Pia parlando di almeno quattro incontri svolti solo nel 2024. Non possiamo tollerare che su questa vicenda cada una coltre di nebbia: come sempre abbiamo fatto in ogni circostanza, siamo intenzionati ad andare sino in fondo e a far emergere la verità, in gioco c’è l’onorabilità dell’Opera Pia, oggi ostaggio di un Consiglio di amministrazione non all’altezza del ruolo.
Restiamo a disposizione dei rappresentanti sindacali per ogni tipo di confronto, e abbiamo protocollato una Domanda di attualità che sarà discussa nel Consiglio Comunale di fine febbraio. Chiediamo che il Sindaco e la Giunta chiariscano la loro posizione su fatti gravi e vergognosi, che colpiscono la dignità di lavoratori e lavoratrici. Parole come lavoro, diritti, tutele non possono essere solamente dei vessilli ideologici, ma devono essere accompagnati da politiche concrete in loro perenne sostegno e difesa.”