Vinse col Grassina i playoff di Promozione nel 2014-15 e il campionato di Eccellenza nel 2018-19 (oltre alla Supercoppa nello stesso anno). Adesso Carlo Alberto Caschetto ha scelto di tornare dove tutto è cominciato. Ancora in rossoverde per dare il suo contributo alla causa di mister Cellini e del presidente Zepponi, dopo alcune stagioni vissute da protagonista al Porta Romana. Centrocampista, all’occorrenza trequartista, piede sopraffino e visione di gioco a 360 gradi, Caschetto si è raccontato ai microfoni ufficiali del Grassina, spiegando le ragioni del suo ritorno: “L’ambiente che ho ritrovato è splendido. Per non parlare dello staff tecnico: quelli che non mi conoscevano mi hanno subito fatto sentire a mio agio. Tutti molto disponibili, come mister Cellini e il vice Cristiano: si vede che hanno giocato a calcio a livelli importanti, ci comprendono. Sanno motivarci anche quando c’è da fare un lavoro pesante o stressante”.
L’esordio ufficiale di Caschetto è coinciso con la vittoria per 2-0 contro la Settignanese, nella gara di andata del primo turno di Coppa Toscana: “Una buonissima gara nonostante il caldo assurdo. Mi sono sentito a mio agio, sto cercando di riabituarmi al ruolo da mezzala che negli ultimi anni mi mancava: al Porta Romana ho fatto il regista e il trequartista, posizioni in cui sicuramente si corre di meno. Ho perso anche diversi chili rispetto all’ultima esperienza in rossoverde. Volendo però trovare un difetto alla nostra prova, dico che dobbiamo ricordarci che in certi momenti della gara anche loro hanno avuto episodi a disposizione: non possiamo mai staccare la spina”.
I ritorni di Caschetto e David Baccini portano una sana dose di esperienza e “grassinesità” in spogliatoio: “Ma non voglio intaccare nessun equilibrio. Appena ho messo piede nello spogliatoio ho capito che lo scorso anno il Grassina aveva lavorato molto bene, si respira grande unità e un clima sereno. Ecco perché non ho chiesto la fascia da capitano: a mio avviso è più giusto che la indossi qualcuno che si è già integrato dalla passata stagione. So farmi sentire anche senza la fascia. Un traguardo realizzativo? Parlandone con il presidente Zepponi e il ds Leo dico che vorrei avvicinarmi alla doppia cifra. Non sarà facile però, perchè i rigori li batterà Baccio” sorride con una battuta.
Il centrocampista ex Porta Romana si sofferma poi sulla squadra e sui valori che serviranno per ben figurare in campionato: “Siamo un bel mix fra esperti e giovani forti. Conoscendo bene gli anziani, spendo due parole sui ragazzi: vedo che rispetto agli altri anni le quote sono un ago della bilancia fondamentale e devono essere utilizzate nei ruoli giusti. Ricordo che nel 2019 una quota era Bellini; era un lusso incredibile averlo con noi. Le quote di questa stagione ascoltano tanto, non si mettono mai idee strane in testa. Ho avuto sensazioni molto positive da subito. Per far bene in stagione servirà il bel gioco, e su quello stiamo lavorando benissimo. Ma ricordiamoci anche che dovremo trovare pure soluzioni più sporche per risolvere le partite più complicate. Ci sono squadre molto ruvide, in questo girone”.
Chiusura su vecchie squadre di appartenenza e solite rivalità: “Sinceramente mi sarebbe piaciuto giocare contro il Porta Romana, la mia ex squadra. E non solo con loro, ma anche con altre società di Firenze. È più facile affrontare compagini che già conosci, giocatori con cui sei in buoni rapporti. Ammetto di non conoscere bene le formazioni senesi e aretine, se non qualcuno della Sansovino che sicuramente è la strafavorita del girone. E l’Affrico ha fatto tanti acquisti: sarà insidiosa. Quando poi parlo di squadre ruvide penso all’Antella, che anche quest’anno punterà molto sul fattore casa e su un gruppo collaudato. Il loro gioco ti disturba, quel campo e quella fisicità creano sempre difficoltà. L’anno scorso stavano per vincere il campionato nonostante il peggior attacco del girone: un dato che la dice lunga sulla loro solidità”.