IL TABELLINO: 1-0
LIBERTAS BARBERINO TAVARNELLE: Taverni, Sarti, Guerri, Bianchi, Sarti, Panerai, Bellosi F. (42′ Bellosi C.) , Ruffo, D’Urso, Dei (80′ Calosi), Corti (115′ Capacci) . A disposizione: Cianti, Calamassi, Calosi, Cellerini, Conti, Petracchi, Sartoni. Allenatore: Maurizio Temperini
NOVOLI: Piezami, Pestelli (115′ Torrigiani), Castrogiovanni, Rocco, Vignozzi, Orsolini, Zahouani A. (111′ Zahouani Y.), Giuntini (72′ Vanni), Enache, Maio, De Tellis (100′ Caldaramu). A disposizione: Cecchi, Ban Mamadou, Nigi, Bellini, Ferraioli. Allenatore: Francesco Sacconi
ARBITRO: Andrea Norci di Arezzo
RETI: 120′ Panerai
Una sorta di cavalcata delle Valchirie che parte piano, clamorosamente in sordina per poi esplodere in un crescendo di ritmo e emozioni, fino ad un finale esplosivo, come nella nota scena dei bombardamenti aerei di Apocalypse Now. Non ce ne vogliano Wagner e Francis Ford Coppola per l’ardito paragone ma per noi il calcio è viscerale passione, anche nel raccontarne dinamiche, momenti salienti, risvolti in campo e fuori.
Ieri sera, in notturna, al Bozzi delle Due Strade c’era il pienone: giocavano, per la finale playoff del Girone D, Libertas Barberino Tavarnelle vs Polisportiva Novoli, seconda e terza della regular season. Una sorta di sfida dai contenuti anche territoriali e campanilistici: il quartiere fiorentino riqualificato per far prevalere la centralità urbana di contro alla bella campagna che scende in città per espugnare la “capitale”. Ganzo, no?
Aspettative estreme, atmosfera da categorie ben maggiori, tifosi schierati, tensione alle stelle e…com’era pronosticabile primi 45 minuti bloccati più del traffico sul viadotto all’Indiano, con un solo vincitore: l’attesa. Di qualsiasi cosa, d’una occasione, d’un punto di non ritorno che vivacizzi il match. Arriva, anche se con calma, e si chiama tempo...che scorre, come una condanna per il Novoli e una benedizione per la Libertas.
A dire il vero una palla gol, nel primo tempo, si registra ed è a favore dei chiantigiani con Ruffo che si ritrova la palla sul destro dopo svariati rimpalli, rigore in movimento che spedisce a lato. Il Novoli però è in gara, difende con cura e non si snatura malgrado l’importanza della posta in palio: Castrogiovanni e Pestelli, entrambi ex Antella, impostano a turni e da lì si sviluppa il gioco. Manca un pò di sostanza offensiva che arriva nella ripresa con Maio che sale di livello: è il n.10 che ci prova su azione di corner spedendo alto da buona posizione.
Poi si contano circa una decina di falli laterali lunghi che capitan Castrogiovanni spedisce direttamente nell’area della Libertas, sempre sventati o “allentati” in angolo. Il match si gioca sul filo del rasoio e di un nervosismo latente che è li, pronto ad uscire. La Libertas intanto si compatta e riparte quando può: Bianchi, n.4 tuttocampista, è un ossesso e brucia il contachilometri, in un raid offensivo chiede anche il calcio di rigore ma l’arbitraggio di Norci è sin troppo all’inglese per decretare la massima punizione.
Ancora Novoli, stavolta da calcio di punizione ma Enache manda a lato di tanto così. Ancora Novoli con il solito Maio che si esibisce in una veronica sontuosa, palla nel mezzo perfetta ma l’accorrente compagno arriva tardi e Taverni blocca. La gara non si sblocca, si va ai supplementari.
Dove la cavalcata prende slancio e anche il tifoso neutrale stacca il sedere dal seggiolino per alzarsi in piedi. Anzitutto perchè i parapiglia, fomentati dai reciproci tifosi aggrappati alla balaustra, cominciano ad appassionare; poi perchè l’ultima mezzora di overtime è proverbialmente terra di sorprese e conquiste, l’ultima spiaggia che si configura all’orizzonte (del Novoli!). La prima e più grande occasione del match fin lì arriva ad inizio primo tempo supplementare, sui piedi di D’Urso: imbeccato in maniera perfetta con una punizione centrale, il n.9 del Barberino controlla ma a tu per tu con Piezami si fa incredibilmente ipnotizzare dal giovane n.1 del Novoli.
Mani nei capelli Libertas, speranza rinnovata per il Novoli.
Al 105° c’è il primo e non ultimo momento clou della serata: punizione dai 22-23 metri, Maio va sulla palla. Mezza tribuna, compresi noi, avvia la videocamera dello smartphone per riprendere l’eventuale gol vittoria: il n.10 va di destro, la conclusione è perfetta, destinata a morire in rete ma la mano di dio stavolta veste un guanto ed è del portiere Taverni. Il n.1 la tocca, anche la rete interna si muove, poi la sfera torna in campo contesa tra attacco e difesa.
COSA DIAVOLO E’ SUCCESSO?
Il Novoli esulta, come se la palla fosse entrata e poi sputata all’esterno dal palo interno della porta ma Norci non indica il centro del campo e il suo assistente sventola la bandierina dicendo “no, non è gol”. Tutta la Libertas va incontro a Taverni baciando quelle mani sante, tutto il Novoli accerchia l’arbitro per chiedere spiegazioni: per i fiorentini è un clamoroso gol-fantasma ma neanche i video del giorno dopo risolvono l’enigma più importante della domenica.
L’esito è doppiamente nefasto per il Novoli: senza gol assegnato e con Orsolini (n.88) espulso per proteste eccessive. Il Novoli, pur in meno uno, prova a crederci malgrado la stanchezza crescente e si proietta in avanti…senza, tuttavia, gli esiti sperati. Al 120°, prima dell’accorrente fischio finale, ecco il gol-vittoria della Libertas che anticipa di pochi secondi i festeggiamenti: cross di Sarti e testata in anticipo sulla difesa di Panerai.
Game, set and match.
La Libertas è la vincitrice dei playoff 2022-23 e ora sogna e spera nella Promozione. Premio di MVP della gara da assegnare a Taverni per quell’intervento discusso, tuttavia decisivo. Onore agli sconfitti che tali non sono per quanto hanno dato: un merito riconosciuto anche dagli avversari che, dopo le scaramucce del campo, hanno consolato gli sfiniti giocatori del Novoli.