Una festa dello sport, uno spettacolo del calcio, con tantissimi campioni del passato presenti in campo. Si è tenuto ieri pomeriggio il Pepito Day, l’addio al calcio di Giuseppe Rossi, attaccante della Fiorentina dal 2013 al 2016, diventato “leggenda” grazie alla tripletta segnata alla Juventus in quello storico 4-2. Tanti tifosi all’Artemio Franchi di Firenze si sono stropicciati gli occhi rivedendo calcare un campo da calcio dai loro beniamini. La lista degli ‘invitati’, o meglio dire convocati, da Rossi era veramente d’eccezione, con stelle della Viola, del Villareal e del Manchester United, nonché tantissimi ex Azzurri della Nazionale. Ci sarebbe dovuto essere anche Sir Alex Ferguson, il primo allenatore di Pepito, ma il più grande tecnico della storia dei Reds alla fine non ce l’ha fatta a venire.
Il pre-partita ha visto lo storico radiocronista tifoso viola David Guetta, direttore di Radio Bruno Toscana, fra i principali sponsor dell’evento, a condurre. E sul prato del Franchi si sono esibiti gli Street Clerks, band fiorentina che accompagna da sempre i programmi di Alessandro Cattelan, presenti anche al Dopo Festival all’ultimo Sanremo. Immancabili anche gli sbandieratori del corteo del calcio storico fiorentino, che hanno accolto l’ingresso in campo di Pepito Rossi. A sfidarsi due “squadre” eccezionali: il Pepito Team (4-3-3): Frey; Capdevila, Godin, Vidic, Criscito; Senna, De Rossi, Cani; Ilicic, Mario Gomez, Candreva (dalla panchina: altri ex viola come Sirigu, Lupoli e Francesco Flachi) e la ‘Fiorentina’ (3-4-1-2) con Toldo; Jorgensen, Gonzalo Rodriguez, Vargas; Aquilani, Badelj, Pizarro, Borja Valero; Rossi; Batistuta, Toni. Insomma, un tridente niente male…
La cronaca della partita
Uno dei più in forma è sicuramente Candreva, fresco di ritiro, ma anche Daniele De Rossi non scherza, fra l’altro uno dei nomi fatti per la panchina viola negli ultimi anni (lo stesso ha dovuto “dribblare” anche le tante domande dei giornalisti in merito, ndr). Pepito è il primo a provarci al 7′ con uno dei suoi iconici tiri a giro di sinistro da fuori area, quelli che hanno fatto innamorare Firenze. La sua conclusione finisce soltanto di poco alta sopra Frey. A sbloccarla ci pensa il Kaiser Mario Gomez al decimo minuto con un sinistro imparabile per Toldo; la pareggia Toni a tu per tu con Frey e pochi minuti dopo Pepito si riscatta, infilando all’angolino il gol del 2-1. Josip Ilicic evidentemente non ha perso il vizio del gol e il Franchi lo omaggia con un applauso scrosciante dopo il suo centro. Momento Fiorentina-Juventus: prima si sente un urlo (un fragorosissimo ‘JUVE MERDA’, tanto per restare sulla scia della coreografia di una settimana fa, ndr) e poi il classico coro “chi non salta, bianconero è“. Il 3-0 rifilato ai bianconeri è ancora freschissimo.
Una rovesciata di Gomez fa alzare in piedi tutto lo stadio: una rete decisamente inaspettata per una partita del genere, la più bella di tutto l’incontro. All’ex Bayern Monaco, risponde subito il numero 9 che ha fatto innamorare tutta Firenze: Batigol batte Frey e il pubblico esplode in un tripudio, Batistuta è infinito. Ma i cori non mancano proprio per nessuno, nemmeno per Martin Jorgensen, storico esterno della Viola di Cesare Prandelli, uno degli eroi di Anfield. Riesce ad esaltarsi anche il portierone Frey: prima smorza sulla traversa una botta di Rossi e poi si tuffa per salvare il facile tap-in di Toni. Arriviamo alla doppietta di Ilicic con il Franchi che lo ringrazia per gli anni passati a Firenze: la sua storia in maglia viola sarebbe potuta andare diversamente (tutti si ricordano l’errore in finale di Coppa Italia contro il Napoli) ma i tifosi lo ricordano oggi con grande affetto.
Nella ripresa, Pepito cambia casacca, subentrando al posto di Ilicic; entrambe le “squadre” operano qualche sostituzione per far rifiatare i tanti campioni che non indossavano da tempo gli scarpini chiodati. Chi rimane invece sul terreno di gioco è il “Sindaco” Borja Valero: ovazione e cori per lui dalla Curva Ferrovia. Uno dei più applauditi è anche ‘El Loco’ Vargas, difensore peruviano che ha fatto impazzire Firenze con le sue sgroppate sulla fascia sinistra. Nel secondo tempo il portiere del Pepito Team è il 58enne Gianmatteo Mareggini, che si esibisce in una bella parata, riconosciuta da tutti i presenti. Da segnalare anche la girata di destro di bomber Riganò, una rete che ha riportato il Franchi indietro di vent’anni circa quando i suoi gol facevano risalire la Fiorentina dalla C2 alla Serie A.
Pepito si ritira
La ripresa sembra più avara di gol, dovuto anche al fatto che le riserve dalle rispettive panchine sono ben dieci: Arturo Lupoli, ex compagno di Pepito, spezza il ritmo bucando Mareggini al 70′ per il 5-5. E’ il momento tanto atteso al Franchi: Giuseppe Rossi viene sostituito e tutto lo stadio gli intona il coro dei suoi anni meravigliosi in Viola: “Il Fenomeno“. Pepito – in lacrime per l’emozione – non può che ringraziare tutti accomodandosi in panchina; poche parole, sopraffatto dall’emozione: “Vi voglio bene, grazie a tutti. E sempre forza viola”. Il fischio finale arriva una decina di minuti dopo fra gli abbracci dei presenti in campo: il match si chiude 7-5 per il Pepito Team, con le firme decisive, ai fini del risultato, del “ragazzo che gioca bene” Flachi e Paggetti. Il Franchi è una festa, in tifosi della Fiorentina hanno i lacrimoni agli occhi: oggi è un giorno più bello per essere tifosi Viola.