Sotto gli occhi di tanti campioni, Batistuta, Toni, Giuseppe Rossi, e della famiglia Barone, la Fiorentina mette a segno la vittoria più bella e importante dell’anno e si regala una pausa delle nazionali all’insegna dell’entusiasmo dopo le ultime settimane difficili. Al Franchi i viola liquidano la Juventus con un netto 3-0, la umiliano dal punto di vista del gioco e dell’atteggiamento e mettono Thiago Motta come mai prima d’ora in bilico. Tre punti fondamentali per Palladino e i suoi, che scavalcano nuovamente il Milan e si portano a tre punti dalla zona Europa League.
LE PAGELLE
De Gea 6: che dire: non gli arriva un tiro nello specchio. Ah sì un tiro lentissimo di Thuram al 75’.
Pongracic 6,5: sempre più a suo agio nella difesa a tre, è ormai a tutti gli effetti il regista basso della squadra viola.
Pablo Marí 6: sembra il più ‘distratto’ dietro, forse condizionato dal cartellino giallo evitabile rimediato dopo soli 13 minuti.
Ranieri 7: monumentale ad inizio secondo tempo nell’immolarsi su un tiro a botta sicura di McKennie da pochi passi dalla porta che avrebbe potuto riaprire la partita.
dal 79’ Comuzzo S.V.
Dodo 6,5: dopo le fatiche iniziali sta iniziando a dare risposte positive anche giocando da quinto di destra nel 3-5-2.
Mandragora 7,5: qualcuno lo ha definito ‘gregario di lusso’ ma questa nuova versione di Rolando Mandragora sembra qualcosa di più. Secondo gol in pochi giorni con dedica a Joe Barone a suggellare una vittoria che può essere determinante per il proseguimento della stagione.
Cataldi 7,5: forse sarà un caso, ma il momento no della Fiorentina è conciso con la sua assenza. Adesso che è tornato al 100% si vede eccome, dando il proprio contributo in entrambe le fasi: dal suo corner nasce il vantaggio.
Dall’89’ Adli S.V.
Fagioli 7,5: galvanizzato dall’avversaria che lo ha sedotto e lasciato andare in maniera inspiegabile. E allora ce lo godremo noi questo ragazzo che vede calcio in modo diverso.
dall’85’ Folorunsho S.V.
Gosens 7,5: sblocca la gara dopo 15 minuti con una grinta e una forza da incorniciare. Il nuovo, vecchio, ruolo da esterno alto è cucito per lui che come sempre, quando conta, risponde presente.
Gudmundsson 7: sornione nei primi cinquanta minuti ma quando si accende dimostra di essere un calciatore devastante. Sesto gol in campionato nonostante il minutaggio risicassimo con un tiro all’angolino di precisione chirurgica. Mettere in discussione il riscatto di un calciatore del genere è da matti.
dal 79’ Beltran S.V.
Kean 7: gli manca solo il gol ma per il resto lotta come un leone per tutta la partita e Renato Veiga non lo prende mai. Con buona pace di chi c’era prima e che stasera ha dovuto sorbirsela tutta dalla panchina. Ogni riferimento a numeri 9 serbi è puramente…voluto.
Dall’89’ Zaniolo S.V.
All. Palladino 8: è la vittoria di Raffaele Palladino. In barba a tutte le voci di esonero. Partita preparata in modo perfetto, dal punto di vista dell’atteggiamento e della tattica nonostante i soli due giorni avuti a disposizione dopo le fatiche di Conference. La Fiorentina non perde mai di mano il piglio della partita, controllando gli avversari per tutto il corso dei novanta minuti. Il nuovo modulo sembra aver dato nuovo vigore alla difesa e la soluzione offensiva offerta da Gudmundsson che era, è e sarà imprescindibile. Ora una sosta d’oro, l’ultima, per ricaricare le pile in vista di un finale di stagione che potrebbe regalare ancora grandi gioie.