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Nella “Casa di Aldo” c’è bisogno della “Serra di Piero”: raccolta fondi per le attività (invernali) di 11 ragazzi

All’interno del centro residenziale “la Casa di Aldo”, a Mondeggi, manca soltanto una serra per le attività invernali legate a piante e orto. Per questo è stata lanciata una raccolta fondi per trovare i finanziamenti adeguati con la collaborazione della Fondazione il Cuore si scioglie e del Comune di Bagno a Ripoli.
Poco sopra l’Antella, tra le vigne e gli olivi di Mondeggi, c’è una colonica in pietra ristrutturata di recente che dal Marzo 2023 ospita 11 ragazzi con autismo. Ospitare, in realtà, non è il termine giusto: il centro residenziale è proprio casa loro e qui vivono Marta, Gianluca, Ilaria, Stefano, Pierfrancesco, Alessandro, Stefano, Giacomo, Simone, Alessio e Stefano. Si, ci sono ben tre Stefano. Hanno da 20 ad oltre 50 anni e in quest’angolo della campagna ripolese costruiscono la quotidianità del cosiddetto “dopo di noi”, un percorso educativo di uscita dalle famiglie seguito giornalmente dall’associazione AIABA (Associazione Italiana per l’Assistenza ai Bambini Autistici) e dai loro professionisti (educatori, psicologi, infermieri, musicisti). 
 
Gli antellesi e i ripolesi se la ricorderanno come la vecchia Casa Sassuolo, centro giovanile attivo fino a pochi anni fa. Oggi, invece, si chiama “Casa di Aldo” ed è una comunità di alloggio protetta e residenziale, un porto sicuro per chi ci abita ed un luogo ideale per spazi esterni che suggeriscono attività legate alla natura, all’orto, alle piante. L’immobile, di proprietà del Comune di Bagno a Ripoli, si trova in via di Mondeggi 3 e si chiama così in memoria del vecchio presidente di AIABA, purtroppo deceduto e tra i promotori di un centro per persone affette da autismo o dello spettro autistico.
 
Questa mattina siamo stati in visita nella Casa di Aldo – tra poco vi spieghiamo il perchè – e siamo stati guidati (grazie Claudio) nel tour di interni ed esterni, dove alcuni dettagli apparentemente banali sono in realtà elementi chiave per la tranquillità dei ragazzi. Al pian terreno ci sono gli spazi comuni dei pasti e delle attività, oltre alla cucina, utilizzata anche per laboratori che divertono gli inquilini. Al primo piano, invece, c’è un’ampia sala, due bagni, camere doppie e singole: le porte sono personalizzate con foto e nome di ciascun ospite, ogni possibile decoro diventa un nuovo laboratorio da proporre. Claudio ci spiega che anche i letti, per chiarire l’importanza dei dettagli, non sono sanitari bensì normali, per evitare la percezione di essere all’interno di una struttura ospedaliera e far sentire il più possibile a casa gli inquilini. 
Funziona? Funziona! 
 
Da quando vivono qui, circondati dalla natura, gli undici ragazzi hanno tratto notevoli benefici: ogni giorno il team si divide in due gruppi, uno in uscita per attività come piscina e palestra mentre l’altro rimane a casa per esperienze musicali, creative, manuali: c’è l’angolo falegnameria, c’è l’orto, ci sono strumenti come chitarra e pianola. Tra gli oggetti tirati su dai ragazzi ci sono pure una casetta degli attrezzi in legno e un barbecue in muratura. Tutto nell’ottica valorizzante di non passare semplicemente e passivamente il tempo, nell’attesa di chissà cosa, bensì di attribuire significato a quanto proposto agli ospiti secondo obiettivi e finalità specifici. 
 

Eppure manca ancora qualcosa, ecco perchè siamo qui…

 

“Lavoriamo per l’autonomia con LA SERRA DI PIERO”: raccolta fondi

Questo titolo fortemente “deandreiano” ha in realtà una motivazione ben più calzante con la storia di AIABA. Oltre ad Aldo, c’è un’altra persona anch’essa deceduta, che ha lavorato con passione alla realizzazione di questa realtà residenziale: Piero Perciballi, presidente dell’associazione e genitore, ha lottato con tenacia per l’apertura della Casa di Aldo e a lui è dedicato questo nuovo progetto che ha bisogno di fondi. 
 

L’idea è quella di intercettare finanziamenti per la realizzazione di una serra, la Serra di Piero, che protegga i ragazzi nei giorni di maltempo e possa consentire l’attività di orto e coltivazione anche nei mesi invernali. Per questo obiettivo è stata lanciata una campagna di crowdfunding su Eppela, i cui soldi raccolti verranno raddoppiati dalla Fondazione Il Cuore di Scioglie, che supporta associazioni e proposte di inclusione sociale attraverso l’iniziativa “Pensati con il cuore”. Potete contribuire alla raccolta fondi cliccando su questo link: c’è tempo fino al 26 ottobre e per il momento sono stati raccolti oltre 5.000 euro, una cifra già considerevole che, tuttavia, ha ancora bisogno di noi.

Questa mattina, giovedì 26 Settembre, proprio all’interno della Casa di Aldo, si è tenuta una conferenza stampa per rilanciare la campagna di crowdfunding e presentare i prossimi appuntamenti in struttura come apericene e trekking di cui vi daremo nota. Erano presenti il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti, l’assessora ripolese Sandra Baragli, il consigliere della fondazione Il Cuore di Scioglie Lorenzo Barcucci, il membro del Consiglio d’amministrazione di AIABA e curatrice della raccolta fondi Indira Graffius, la responsabile della stuttura Dottssa Francesca Faggi, il coordinatore degli operatori Teodosio Maffongelli, l’infermiere Dott. Claudio Pecori. Assente alla mattinata ma centrale al progetto, infine, la Dott.ssa Dania Dellapasqua, coordinatrice e psicologa della Casa di Aldo.

Potete contribuire alla raccolta fondi cliccando su questo link:

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