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Mostro di Firenze, dopo la scoperta del dna sconosciuto: “Riesumate il corpo di mia cugina uccisa nel 1974”

“Se mi chiedono l’autorizzazione per riesumare il corpo di Stefania perché c’è una, una sola possibilità di scoprire la verità, io dirò sì, non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del Dna. Se adesso ci fosse la minima possibilità di trovare l’assassino non posso negarla”.

Così Tiziana Bonini, cugina di Stefania Pettini che fu uccisa dal Mostro di Firenze col fidanzato Pasquale Gentilcore a Borgo San Lorenzo nel 1974 parlando al quotidiano La Repubblica sulla possibilità di rintracciare un Dna uguale a quello sconosciuto emerso da un proiettile dell’ultimo duplice delitto del 1985.

Poche settimana fa, infatti, si era giunti a questa possibile svolta relativa al dna sconosciuto ritrovato su uno dei proiettili usati nell’omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime. In seguito a tale scoperta, l’avvocato Adriani avrebbe richiesto la possibilità di eseguire le comparazioni con i reperti ritrovati nel corso degli anni per rintracciare tracce dello stesso dna, dichiarando: “chiederemo alla procura la riesumazione del corpo di Stefania Pettini (uccisa il 14 settembre 1974, ndr). Sappiamo dalla consulenza del medico legale che potrebbe aver lottato con l’assassino, non è impossibile pensare che dei campioni biologici siano rimasti per esempio sotto le unghie”.

Richiesta che, chiaramente, deve essere autorizzata: “Sono passati 50 anni, voglio fare il possibile per trovare l’assassino, lo dice la mia coscienzaaggiunge Tiziana Bonini – Ho sempre detto che non voglio morire senza sapere chi l’ha uccisa”. 

 

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