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Mostro di Firenze, possibile svolta nel giallo infinito: le ultime novità

Si apre un possibile nuovo scenario sulla vicenda del “mostro di Firenze”. La possibile svolta è legata a un dna sconosciuto ritrovato su uno dei proiettili usati nell’omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime. Come riportato dall’avvocato Vieri Adriani, che assiste i familiari di alcune vittime, “il Dna estrapolato ricorre anche sui proiettili di altri due delitti”.

Mauriot e Kraveichvili furono uccisi a Scopeti, nel Comune di San Casciano, 30 anni fa. Un proiettile, denominato V3, conficcato nel cuscino della tenda dei due ragazzi, è stato ritrovato il 30 giugno 2015 ed è stato esaminato nel 2018 da una équipe guidata dal genetista Ugo Ricci.

La squadra di medici, nel indagini e nello studio sul proiettile, ha individuato un profilo ricorrente, assieme ad un secondo profilo sconosciuto: “Il secondo Dna sul reperto V3 non solo non è compatibile con quello delle vittime e del secondo perito balistico che aveva maneggiato il reperto, ma neanche con quello di alcuni indagati, o delle tracce di Dna di altri sconosciuti isolate da Ricci sui pantaloni di Jean Michel e sulla tenda”, ha dichiarato Iovino a Repubblica Firenze.

Lorenzo Iovino, ematologo italiano lavora negli Usa e si occupa di trapianti di midollo ed  “ha scorporato in modo integrale quella sequenza, scoprendo anche una parziale sovrapposizione con quelle individuate su altri due proiettili rinvenuti in occasione dei duplici omicidi di Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch (9 settembre 1983) e di Pia Rontini e Claudio Stefanacci (29 luglio 1984). La firma del mostro, almeno in ipotesi. Rimasta impressa al momento di ricaricare l’arma”, come riportato su Repubblica.

L’avvocato Adriani, adesso, chiederà che vengano eseguite le comparazioni con i reperti ritrovati nel corso degli anni per rintracciare tracce dello stesso dna e se verrà data l’autorizzazione “chiederemo alla procura la riesumazione del corpo di Stefania Pettini (uccisa il 14 settembre 1974, ndr). Sappiamo dalla consulenza del medico legale che potrebbe aver lottato con l’assassino, non è impossibile pensare che dei campioni biologici siano rimasti per esempio sotto le unghie”.

 

Chi è il Mostro di Firenze

 Il Mostro di Firenze è il soprannome dato a un assassino seriale non identificato, responsabile di sette duplici omicidi avvenuti tra il 1974 e il 1985 nelle campagne intorno alla città toscana. Questi crimini a opera del killer sono stati oggetto di numerose indagini, speculazioni e teorie. Nel corso degli anni, diverse persone sono state sospettate e persino condannate per questi omicidi, ma le condanne sono state poi annullate o messe in dubbio. Ad esempio, Pietro Pacciani fu inizialmente condannato per alcuni degli omicidi, ma poi fu assolto in appello. Morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello dopo l’annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.

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