In vacanza nelle terre del Chianti fiorentino, Flea, bassista cofondatore dei Red Hot Chili Peppers, ha preso parte ieri all’inaugurazione di una mostra d’arte contemporanea nella cappella di San Michele Arcangelo, a Semifonte, nelle campagne di Barberino Tavarnelle. Ospite inatteso ma ovviamente molto gradito, per l’emozione dei presenti amanti dei Red Hot e del rock. Anche perché, come racconta lo stesso Flea, la comparata non era propriamente prevista…anzi!
Da quanto si spiega in una nota del Comune chiantigiano, il musicista, Michael Peter Balzary, meglio noto come Flea, stava facendo jogging quando ieri mattina ha notato la cappella di Semifonte (nota per essere una riproposizione su scala della cupola del Duomo), scoprendo poi, una volta avvicinatosi, che era in corso l’allestimento dell’esposizione di ‘Arte nel paesaggio 2025: Time gravity’, con le opere di Sophie Ko e Luca Pozzi, decidendo poi di tornare nel pomeriggio all’inaugurazione.
E’ qui, in questo sito monumentale, detto anche Cupola di San Donnino, terra di scontri, sfide e sguardi rivolti verso l’alto, data l’imponente verticalità dell’edificio, che il musicista e attore australiano, attratto chi lo sa, magari dalle stesse voci di un ‘tempo lontano’, quelle resistenti dei semifontesi che ancora sembrano intonare in forma di ludibrio ai fiorentini “Firenze fatti in là che Semifonte divien città”, ha incontrato i protagonisti del progetto di arte contemporanea “Arte nel Paesaggio 2025: Time Gravity”: le curatrici Giada Rodani e Jade Vlietstra e gli artisti coinvolti nel nuovo percorso artistico incentrato sul concetto del tempo Sophie Ko e Luca Pozzi che, da ieri pomeriggio, espongono le loro opere nella doppia location individuata per l’itinerario espositivo diffuso, la Cappella di San Michele Arcangelo e l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.
“E’ stato un incontro incredibile – le parole di Flea riportate dal Comune -: mentre ieri mattina correvo, rattristato dalla partenza di un amico artista, ho notato in lontananza questo monumento tra le vigne e gli ulivi, ho voluto raggiungerlo e lì ho visto due giovani al lavoro, armate di pala e secchi, che distribuivano sabbia all’interno della cappella”. Spinto dalla “curiosità più forte di me, mi sono fatto avanti e ho chiesto cosa stessero facendo.
Così ha conosciuto le due curatrici Giada Rodani e Jade Vlietra, “che mi hanno spiegato il progetto artistico che stavano mettendo in piedi, arte e cultura viva in uno spazio che nonostante l’età ha ancora molto da narrare. Il mio cuore ha cominciato a battere, mi sono innamorato di questo nuovo cammino tanto da decidere di tornare il pomeriggio per prendere parte all’inaugurazione della mostra.”
L’arte che ho visto nascere in questa piccola cattedrale tra le vigne mi ha reso felice, la tristezza ha lasciato il posto alla gioia della vita, alla bellezza cosmica delle opere e del forte legame che la Cupola aveva innescato con le linee infinite del tempo”.
“Tagliare il nastro di un evento culturale al fianco di un mostro sacro della musica internazionale – ha dichiarato il sindaco David Baroncelli – è stata un’emozione unica”: “Siamo stati felici di battezzare” il progetto culturale “affidandogli il compito di tagliare il nastro tricolore, in quel momento l’ho sentito davvero uno di noi”.
Anche l’assessore Tiberio Bagni, fan di Flea, non ha potuto che farsi un bel selfie con la leggenda del rock.



