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Pubblichiamo questa lettera-denuncia a firma Simone Scavullo, candidato consigliere comunale per Forza Italia, di cui più volte vi abbiamo parlato sulle nostre pagine grazie a proposte concrete ed un impegno costante portato avanti come Presidente del comitato Cittadini per Firenze:
“Mi chiamo Simone Scavullo, e sono il Presidente del Comitato Cittadini per Firenze. Da sei anni mi batto con passione per il decoro e contro il degrado della nostra amata città, attraverso numerose iniziative sociali, sanitarie e a favore del benessere degli animali. La mia attività ha sempre mantenuto un profilo apolitico e apartitico, concentrandosi esclusivamente sul bene comune.
Nel novembre scorso, mi è stato chiesto di entrare a far parte del Gruppo di Forza Italia e di candidarmi al Consiglio Comunale. La proposta ha suscitato in me molte perplessità. Accettare significava abbandonare la mia posizione neutrale, mettendomi in gioco e rischiando di perdere credibilità tra i sostenitori del comitato. Tuttavia, ho deciso di accettare, con la speranza di poter portare avanti le mie battaglie direttamente in Consiglio Comunale, senza dover dipendere da altri.
Sin dall’inizio, il capogruppo del partito ha insistito molto sulla mia partecipazione, sottolineando la mia notorietà e la mia capacità di attrarre voti grazie alle mie iniziative. Così, a dicembre, ho iniziato la mia campagna elettorale, esponendomi con il logo di Forza Italia in ogni video denuncia e evento.
Tuttavia, presto ho notato che all’interno del partito qualcosa non andava. Alcune persone venivano chiaramente penalizzate mentre altre erano sponsorizzate senza riserve. Nonostante ciò, ho continuato la mia campagna, parlando con i cittadini, scendendo in strada e cercando di fare del mio meglio.
Arrivati ai giorni delle elezioni, ho fatto richiesta per diventare rappresentante di lista, ma inizialmente mi è stato negato senza spiegazioni. Solo dopo numerose insistenze, sono riuscito a ottenere questo ruolo al Seggio 59. Lì, il Presidente di Seggio mi ha fatto notare la mancanza di una spilletta o di una tessera di riconoscimento da parte del mio partito. Costretto a improvvisare, mi sono autoprodotto una tessera.
Le difficoltà non sono finite qui. Non avevo ricevuto alcuna formazione su come leggere correttamente le schede elettorali e distinguere i voti validi, cosa che ho dovuto imparare sul momento con l’aiuto del Presidente di Seggio. Questo ha comportato ulteriori imbarazzi e difficoltà.
Dopo le elezioni, i risultati sono stati per me uno shock. Ho ottenuto solo 52 preferenze, un numero che non tornava affatto considerando il supporto che avevo ricevuto dai miei familiari e dai miei sostenitori. Ho ricevuto numerosi messaggi da persone che mi avevano votato, chiedendosi come fosse possibile che i loro voti non risultassero conteggiati. In alcuni seggi, i miei voti risultavano addirittura zero.
Ho chiesto spiegazioni al partito, ma l’unica risposta che ho ottenuto è stata di recarmi all’ufficio elettorale per verificare il conteggio dei seggi. Anche lì, ho perso quasi 40 minuti senza ottenere risposte soddisfacenti.
A ciò si aggiunge la mia delusione riguardo alle proposte per il benessere degli animali, per cui ho lavorato con impegno. Ho organizzato numerosi incontri e avanzato molte proposte, tra cui una per la riduzione della TARI per chi adottasse un cane o un gatto dai canili o gattili. Questa proposta, come molte altre, è rimasta sepolta e ignorata dal mio partito. Anche per questo mi sono sentito tradito e non supportato.
La mia arrabbiatura non è tanto per il numero di preferenze ricevute o per il mancato ingresso in Consiglio Comunale, ma per una questione morale. Persone che credevo sincere si sono rivelate false. Mi hanno fatto spendere molti soldi per la campagna elettorale, insistendo sulla necessità di fare pubblicità, e questi soldi li ho spesi tutti di tasca mia, senza alcun aiuto dal partito.
La mia esperienza con Forza Italia è stata estremamente traumatica a livello personale e ha profondamente minato il mio rispetto per alcune persone. Se potessi tornare indietro, non farei mai una scelta del genere. Continuerò a lottare per il bene di Firenze, ma con una consapevolezza diversa e una fiducia più cauta nelle promesse politiche.”