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Intervista al candidato sindaco PD Francesco Pignotti: gli anni da assessore, primarie e coalizioni. “Non ho digerito…”

In attesa di sapere se il PD convocherà le Primarie, Francesco Pignotti parla di una candidatura aperta e inclusiva: “Non mi candido a fare il sindaco in un confronto col passato ma per costruire il futuro del nostro Comune”


Francesco Pignotti è il secondo nome ufficialmente “estratto” sulla ruota di Bagno a Ripoli per la corsa a prossimo sindaco: era atteso, inutile nasconderlo e le carte in mano, legittimate dai cinque anni come Assessore a lavori pubblici, edilizia scolastica, politiche per la scuola, sono ottime. Il suo profilo, per di più, ha raccolto un consenso pari al 75% all’interno dell’Assemblea dell’Unione Comunale PD, cifra che getta interrogativi su una prima strategica domanda: il Partito Democratico andrà alla primarie? Vedremo. I prossimi giorni ci diranno di più sull’eventuale passaggio alle urne per decidere il candidato unico del PD (da una parte Pestelli, dall’altra Pignotti) ma, in attesa, ci siamo avvantaggiati intervistando l’assessore uscente, classe 1989 (34 anni), nato e cresciuto a Bagno a Ripoli, in giunta dal 2019.

Pignotti sarebbe uno dei sindaci più “verdi” di Bagno a Ripoli e tra i suoi ruoli attualmente ricoperti vi sono, oltre ad Assessore ripolese, Ambasciatore del Patto per il Clima della Commissione Europea e funzionario del Comune di Firenze; precedentemente ha lavorato al Parlamento Europeo dal 2014 al 2019. È stato segretario del Partito Democratico di Bagno a Ripoli dal 2017 al 2019, ha una laurea triennale e una magistrale in scienza della politica ed ha studiato in Erasmus a Londra. Come passatempo – chi lo segue su instagram già sa – suona la batteria ed è un viaggiatore incallito, avendo esplorato 37 Paesi del mondo. Ha scritto anche un libro intitolato “Sospesi”, breve racconto della pandemia 2020.

Pignotti, quanto la tua esperienza da assessore ti ha formato?
Credo siano stati cinque anni fondamentali, per tre ragioni. Primo, ho conosciuto ancora più nel profondo il nostro territorio e la nostra comunità, nella quale sono nato e cresciuto e che amo profondamente. Non ci si può candidare a fare il sindaco senza un amore profondo per la propria comunità. Secondo, ho imparato a compiere scelte difficili senza paura, con pazienza e determinazione. Magari scelte anche impopolari sul momento, ma che contribuiscono al bene e al futuro della comunità. Infine, ho conosciuto la complessità della macchina amministrativa e ho imparato come governarla. Passare da una visione ideale a scelte concrete che la traducano in realtà è una sfida difficilissima nel nostro sistema amministrativo, e questi anni sono stati per me una palestra fondamentale.

Durante questo quinquennio che volge al termine, di quale provvedimento vai più fiero?
Sicuramente tutto ciò che abbiamo fatto per e con la scuola. Il periodo dell’emergenza Covid ha evidenziato ancor di più la necessità di mettere la scuola al primo posto, come già avevamo deciso di fare da inizio mandato. Nei miei quasi cinque anni da assessore abbiamo inaugurato un decennio in cui renderemo Bagno a Ripoli un comune modello per la scuola: dal polo 0-6 al nido gratuito e per tutti, fino al piano di edilizia scolastica da quasi 20 milioni di €, con edifici sicuri, innovativi e sostenibili da un punto di vista ambientale. Le cose di cui sono più orgoglioso sono la nuova scuola del Padule, il progetto per il nuovo polo 0-6 in via di Belmonte e l’aver efficientato ogni singolo plesso con luci a risparmio energetico, insieme alla gestione dei terribili anni della pandemia, durante i quali ci siamo legati a doppio filo a tutta la comunità scolastica, sortendo insieme da quel momento difficile e trasformandolo in opportunità per il futuro.

La tua candidatura si pone in continuità con quella di Francesco Casini?
Io non mi candido a fare il sindaco in un confronto col passato ma per costruire il futuro. Metteremo al centro della nostra proposta i temi che stanno a cuore ai nostri cittadini: ambiente, scuola, sociale, ripensamento dei centri urbani e delle frazioni, turismo, qualità della vita e così via. Le risposte concrete che dobbiamo ai cittadini sono queste e riguardano la loro vita quotidiana. Su questo abbiamo tante idee e progetti. Le consultazioni all’interno del Pd hanno indicato in maniera praticamente unanime che in questi cinque anni si è fatto un buon lavoro su molte cose, mentre su altre rilanceremo con progetti innovativi, come è normale che sia. La nostra è una pagina nuova tutta da scrivere insieme.”

Come hai affrontato il passaggio dell’attuale sindaco a Italia Viva?
Male. Non ho condiviso nè la scelta nè le modalità. Soffro le divisioni e le scissioni: in questi anni ne abbiamo avute fin troppe. Quando poi le scelte politiche provocano rancori personali amareggiano ancor di più: sono abituato a vivere la politica con passione ed entusiasmo, senza alcun rancore, facendo di tutto per unire, coinvolgere, includere. Le divisioni sono la “dannazione” della sinistra, e in questa fase il rischio è quello di avvantaggiare la destra. Il nostro impegno deve essere quello di far prevalere ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide. E credo che gli elettori ci chiedano proprio questo.

Questione “Primarie”: cosa ne pensi? Sei disposto ad affrontarle? Quasi il 75% del gruppo dirigente del PD Bagno a Ripoli ha proposto la mia candidatura a sindaco, con una indicazione trasversale alle varie anime del partito, un dato che mi ha fatto particolarmente piacere. Di fronte a questa richiesta mi metto a disposizione per governare la nostra comunità. Una candidatura che vuole essere la casa di tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra: una candidatura aperta e inclusiva di tutte le sensibilità. Se poi, nonostante il carattere trasversale e inclusivo di questa candidatura, ci fossero altre candidature all’interno del partito, non ho alcun problema a confrontarmi in primarie aperte a tutti i cittadini elettori di Bagno a Ripoli. Sono a disposizione in qualsiasi percorso il Pd deciderà di intraprendere.





Come valuti mandato ancora in corso e tuo operato?
In questi quasi cinque anni abbiamo portato avanti e realizzato il programma di mandato con cui abbiamo vinto le elezioni nel 2019, credo con buoni risultati, nonostante abbiamo affrontato anni davvero difficili, caratterizzati soprattutto dalla pandemia Covid. Proprio la gestione dell’emergenza Covid (penso soprattutto alla scuola e al sociale) credo sia stata molto positiva, insieme al grande risultato costituito dall’ottenimento di nove finanziamenti PNRR (oltre a quello metropolitano relativo al complesso di Mondeggi): progetti su cui dobbiamo proseguire e che cambieranno in meglio il volto del nostro Comune, come sarà anche con il percorso delle comunità energetiche. Per quanto riguarda il mio operato, non credo sia opportuno auto-giudicarsi ed è giusto che siano i cittadini a valutare; dico solamente che ho messo tutto l’impegno, la cura e la dedizione di cui sono stato capace, ogni singolo giorno.

Il PD, a tuo avviso, deve temere l’ascesa nazionale della destra anche a livello comunale?
Il Pd e il centrosinistra devono avere un obiettivo: vincere per proseguire nel buongoverno del nostro comune. In questo la destra è il nostro avversario. E la sua ascesa a livello nazionale non va sottovalutata, neanche sui nostri territori. Tuttavia credo che a Bagno a Ripoli siamo avvantaggiati dall’avere una classe dirigente e amministrativa credibile e capace, cresciuta e formatasi in questi anni sul campo e che i cittadini conoscono e riconoscono, a partire dai nostri consiglieri comunali. Amministratori di un comune come Bagno a Ripoli non ci si improvvisa: non basta un vento nazionale favorevole.

Disposto a alleanze con Italia Viva?
Il Partito Democratico sta lavorando al proprio programma con tavoli di lavoro e un percorso partecipato: successivamente si metterà al lavoro per la costruzione di una coalizione, dialogando senza preclusioni con tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra e soprattutto sulla base di un programma condiviso per Bagno a Ripoli. Anche su questo, come nel caso delle primarie, mi rimetto al lavoro del partito.

Qual è la tua Bagno a Ripoli dei prossimi cinque anni e quale contributo potrai dare da Sindaco?
La cosa più entusiasmante di una candidatura a sindaco è la costruzione delle proposte programmatiche: abbiamo un sacco di idee per la nostra comunità e non vedo l’ora di poterle presentare una dopo l’altra nelle prossime settimane. Al centro per me c’è un grande patto per l’ambiente, la scuola, l’attenzione alle fasce più deboli, ai giovani e alle famiglie, oltre alla valorizzazione della vocazione paesaggistica, agricola, culturale e turistica, per una Bagno a Ripoli che riaffermi la sua identità nel mondo, non più vaso di coccio tra la città e il Chianti.

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