E’ successo. Davvero, non è un sogno anche se sembra, anche se nessuno poteva immaginarlo quando, nel 2013, nasceva ufficialmente l’FC Cubino. Chi??? Era questa la reazione spontanea di chi sentiva parlare, nei primi anni di vita, di questa nuova compagine. Poteva essere l’ennesima squadra nata e morta nel giro di due stagioni sportive, un’altra meteora di cui il nostro calcio dilettantistico non aveva bisogno. E invece no, e invece eccoci qua. 11 anni dopo…
Cubino, dicevamo. Chi? Dopo oggi tutti conoscono la risposta. Colori sociali giallo-blu, fiorentini della zona sud, un gruppo di amici appassionati di calcio che si ritrovava al Check Point di Piazza Ferrucci e sorseggiava Cuba Libre fino a tarda serata; poi, prima di salutarsi, l’ultima bevuta chiesta a Bobo: “Facci un Cubino!” ovvero un Cuba Libre in versione mini. Consuetudine tale da diventare il titolo di un libro pazzesco. Anche il Cubino, da oggi, ha il suo 5 Maggio e non è catastrofico bensì leggendario, storico: se trovate altri aggettivi e più calzanti scriveteci in redazione che vi assumiamo.
Un gruppo di amici, appunto. Rimasti tali, anche tra dirigenza e campo: il primo presidente Loretti, poi l’attuale Pres. Francesco Conticini, subentrato nel 2015 dopo i primi anni in rosa e presenza immancabile nelle domeniche calcistiche dei giallo-blu. L’arrivo del mister nel 2019, quel Jacopo Bonciani che, prima di indossare l’uniforme da coach, era nel parco attaccanti giallo-blu ed è stato il primo marcatore di sempre nella storia del Cubino, alla prima partita del primo anno d’esistenza. Puzzle che si incastrano, aggettivi e volti che ricorrono: tutto torna.
Il Cubino è in Promozione. Sopra c’è solo l’Eccellenza, poi il professionismo. Ma ci pensate? E questo quesito lo rivolgiamo soprattutto a chi c’era in 3° categoria e poi in 2°, quando la Promozione non era neanche nei sogni più remoti e poi su e su, fino all’impensabile. Con il 4-1 casalingo ai danni del Casellina, i giallo-blu hanno sancito la Storia, suggellando una stagione perfetta: 69 punti conquistati, 22 vittorie su 30 gare, soltanto 3 sconfitte. Miglior attacco del girone D con 68 gol, seconda miglior difesa con 29 reti subite ed una differenza reti di 39 che legittima il successo. Come se la macchina messa su da mister Bonciani dalla stagione 2018-2019 fosse andata perfezionandosi, un pezzo alla volta, consolidando il motore e potenziando la carrozzeria. C’è gente, qui, che veste Cubino da sempre, anche sotto la maglia e dentro la pelle ed è questa la forza: aver sposato la causa, aver riconosciuto nel giallo-blu un porto sicuro, un ambiente sano, una famiglia.
Schenone, capocannoniere del girone con 22 gol, segna a raffica da anni. Marzoli, 14 reti, fa la differenza da ancor prima, praticamente dalla Seconda Categoria. Perso bomber Geri, che anno scorso marcava a occhi chiusi, il Cubino ha aggiunto alla rosa Pippo Chiesi che dopo tanto girovagare ha trovato la sua casa calcistica mettendo a referto 11 gol. Dovremmo citarli tutti questi diavoli che stanno, in questi attimi, sicuramente festeggiando. Doti umane e qualità tecniche valorizzate dalla solidità di un gruppo che dovrà gettare le basi anche per il prossimo campionato di Promozione.
Qual è stata la svolta della stagione? Pres. Conticini non ha dubbi, anche se la lucidità non è proprio la qualità migliore di questa pazza domenica: “Abbiamo vinto a Reggello, rifilando ai nostri antagonisti l’unica sconfitta di tutto l’anno. Lì abbiamo capito che potevamo osare e farcela, sbagliarono persino un rigore”. Segnali chiarissimi che soltanto le stagioni giuste sanno mandare.
Come festeggerete? Stasera con aperitivo e cena, poi organizzeremo qualcosa di più consistente. Ancora stentiamo a realizzare.
“Indo cazzo è Cubino”? In Promozione.
