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Elezioni comunali

Promozione, l’enigma irrisolvibile: Sestese o San Miniato? Berti salva i rosso-blu, ora lo spareggio!

Sestese-San Miniato Basso 1-1
SESTESE: Giuntini, Matteo G., Cucinotta, Matteo L., Biondi, Lenzini, Sarr, Belli, Torrente, Ciotola, Manganiello. A disp.: Evi, Pisaneschi, Casati, Dianda, Mazzeo, Basolu, Berti, Renieri, Ermini. All.: Polloni Fabrizio
SAN MINIATO BASSO: Micheli, Langella, Desii, Gamba, Marinari, Aliotta, Niccolai, Remedi L., Mancini, Remedi A., Demi. A disp.: Fattori, Di Bella, Bettarini, Bucalossi, Leone, Lucarelli, Fabbrini, Mori, Vanni. All.: Ticciati Fabrizio
ARBITRO: Guido Lachi di Siena
RETI: 28′ Demi, 70′ Berti 

Non esulta nessuno, per ora.
I tantissimi tifosi giunti al “Torrini” di Sesto defluiscono dallo stadio con un certo silenzio che cela un pizzico di delusione, da una parte e dell’altra: c’era attesa, c’era la voglia di esplodere nel più opportuno dei festeggiamenti per una stagione clamorosa ma…

Appuntamento tra sette giorni, domenica 12 Maggio, quando non si potrà più rinviare il verdetto ed un pareggio spedirà le due squadre a supplementari e rigori. Dai e dai, qualcuno risolverà questo enigma fin qui insolvibile. C’è da premettere una verità oggettivata dalla classifica: San Miniato e Sestese hanno giocato un altro campionato, creando il vuoto dietro e raccogliendo 74 punti, 11 in più del Viareggio vincente del girone A e 9 in più dell’Affrico dominatrice del girone C. Una piccola consolazione, in vista dello spareggio c’è: chi non vince il campionato, per via della forbice, andrà direttamente alle finali regionali di Promozione e se la giocherà da favorita per salire in Eccellenza. 

“Ma parliamo di te, parliamo di te”, riferendosi al maxi scontro diretto di ieri. 
In un “Torrini” strapieno – ci saranno state 1000-1500 persone – Sestese e San Miniato si sono schierati rispettivamente sul campo con un 4-2-3-1 a trazione offensiva e un 4-3-1-2 solidissimo. La prima domanda che ci facciamo è: il pareggio è giusto? Si, con un pizzico di rammarico nel finale per una Sestese uscita alla distanza. La seconda è: sono due compagini fuori categoria? Si, con punti di forza evidenti anche se differenti. 

La prima frazione di gioco è ad appannaggio del San Miniato che nei primi 11 effettivi, almeno ieri, ha dimostrato di essere più quadrato della Sestese: praticamente nessun punto debole lampante, un trio offensivo ben integrato e insidioso, un Gamba professore del centrocampo ed una difesa semi-imperforabile. Se c’è un assente, nel match clou di ieri, va trovato forse in bomber Remedi, capocannoniere del girone con 20 reti ma nessuna nitida palla gol a referto. Dopo venti minuti contratti dettati da una giustificata ansia, ecco la prima occasione reale per i giallo-rossi: cross dalla destra, Giuntini viene disturbato dal compagno Biondi e dal salto di Remedi, la sfera rimane in gioco e finisce sul destro di Niccolai che, dall’altezza dell’area piccola seppur defilato, spedisce sopra la traversa. Ora può iniziare il match. 

La Sestese prova qualche strappo con Manganiello ma ancora non è entrata in gara, il set offensivo non aiuta la compattezza e il duo in mediana è lasciato spesso solo nelle ripartenze degli ospiti. Proprio uno smarcamento alle spalle di Lenzini e Sarr crea le condizioni del vantaggio San Miniato: filtrante comodo di Desii, Demi riceve ai 20 metri in totale solitudine causa il centrocampo locale troppo piatto, saltato in via definitiva; il n.11 quasi non ci crede, ha tempo di stoppare, girarsi, sistemarsela sul mancino e caricare la conclusione. La correità della Sestese è fin troppo evidente: la difesa non ha tempo di uscire e anche Giuntini, forse, poteva fare qualcosa in più. 0-1 San Miniato. 

Il primo tempo continua su tendenze già note: gli ospiti recuperano anche palloni interessanti sulla trequarti ma non convertono mentre la Sestese cerca di sfondare sugli esterni con Matteo G. e Cucinotta ma gli spazi sono ben controllati. Senza altre palle gol degne di note si va negli spogliatoi. E qui mister Polloni qualcosa dice, qualcosa fa e sveglia i suoi, imponendo al match tutta un’altra linea. Amen. 

La Sestese esce con un altro piglio e lo dimostra già al 50° quando su una punizione di Ciotola, Biondi è perso dal marcatore e da dentro l’area piccola, con un Micheli picchettato in porta, schianta l’incornata sulla traversa. Occasione clamorosa per il pareggio, sospirone San Miniato. 

Lo spavento, tuttavia, funge da spauracchio e manda segnali chiarissimi che mister Polloni coglie. E’ tempo di cambi: dentro, nel giro di 22 minuti, tre frecce rosso-blu (ieri in bianco) ovvero giocatori brevilinei e forti nello stretto, ottimi per spezzare il match e speculare sulla stanchezza avversaria. Entrano Ermini, Berti, Casati, che si piazzano dietro e al fianco di Torrente e la partita cambia clamorosamente: eccolo un punto di forza, ieri decisivo, della Sestese ovvero una formazione lunga e ricambi di qualità. Dall’altra parte, invece, dopo un primo tempo perfetto, il San Miniato denota stanchezza, abbassa il baricentro e soffre la brillantezza dei subentrati di casa. 

Così, in un’azione confezionata dai velocisti rosso-blu, arriva il pari meritato: Berti guizza dalla destra verso il centro, uno-due che Ermini chiude, c’è anche un mezzo rimpallo e il n.18 si trova a tu per tu con Micheli. Il gol è inevitabile. Entro, segno, esulto, ciao. 1-1. 

L’ultimo quarto d’ora ci ripaga con moneta opposta della noia dei primi 20 minuti: la Sestese ci prova di più ma il San Miniato sa che può colpire in contropiede, le squadre si allungano e ne escono potenziali occasioni continue. La più nitida è per Ermini che si lancia in campo aperto e riesce a tirare, trovando l’opposizione dell’estremo difensore ospite. L’attacco e contrattacco finale è avvincente: è la Sestese che corre verso Micheli ma il dribbling di Mazzeo che avrebbe aperto le possibili porte del Paradiso non riesce; si va di là, Langella ha l’ultimo cross per l’ultima occasione di vincerla sul gong in casa degli altri: la mette dentro, Giuntini esce ma devia soltanto, la palla finisce sul destro di Vanni che carica il tiro…fuori. Tutti in ginocchio, tutti giù per terra.

Guido Lachi di Siena ha fischiato tre volte, se ne riparla tra qualche giorno.

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