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Il 2024 del Grassina- Simoni: “Do un 7,5 all’anno. Paolo e Fabio ci avrebbero detto…”

Il 2024 del Grassina è iniziato in Promozione e finito in Eccellenza. E già questo basterebbe a qualificare l’anno appena trascorso dai rossoverdi come qualcosa di indimenticabile. Anche se di episodi ne sono accaduti pure nel male: i rossoverdi hanno festeggiato lo scorso Capodanno con al loro fianco figure storiche come Paolo Casini, il presidentissimo, e Fabio Franci, il team manager ed ex giocatore grassinese di lungo corso. Personaggi scomparsi rispettivamente a marzo e maggio, lasciando un vuoto enorme nella comunità e nella dirigenza. A tracciare il bilancio del 2024 rossoverde pensa Lorenzo Simoni, numero 10 della squadra di mister Cellini alla sua seconda stagione in maglia ripolese: “Una stagione bellissima e assurda”.

Già, quanti avvenimenti…

“Nel primo semestre del 2024 abbiamo avuto perdite importanti fuori dal campo e tanti infortuni a livello di squadra. Quando finisci e sei consapevole di aver raggiunto un obiettivo impensato e insperato rimani senza parole dalla felicità. Una grande soddisfazione, mantenendo sempre nel cuore Paolo e Fabio che ci danno una spinta enorme da lassù”.

Dalla Promozione all’Eccellenza, un salto indimenticabile.

“Sì, e il campionato di Eccellenza è parecchio diverso dalla Promozione, dovevamo ambientarci. Siamo tutti giovani, qualcuno non faceva la categoria da parecchio tempo e qualcun altro non l’aveva mai affrontata. Speriamo che l’ultima prova con la Castiglionese abbia mostrato una differenza enorme di voglia e di atteggiamento da parte nostra. Qualcosa che mancava”.

Avete vinto 1-0, sei stato fra i migliori in campo.

“La miglior prestazione dell’intero anno solare. Veniamo da un anno molto bello e particolare. Ma come prova, secondo me, nulla è stato meglio del match contro la Castiglionese, per quanto fatto sia a livello difensivo e offensivo”.

Anche meglio di Grassina-Antella del 2 giugno?

“Diciamo che quella gara vale un discorso a parte. Nessuno si aspettava un finale come quello. Non era mai successo di affrontare un derby in finale playoff. Sono cose che ti segnano, vittorie che ti rimangono dentro”.

Cosa vi avrebbe detto Fabio dopo una gara come quella con la Castiglionese?

“Lui ti dava la pacca sulla spalla quando andavi male e sapeva darti tanti consigli. Avrebbe fumato 50 sigarette come sempre, avrebbe detto qualcosa di bello che sarebbe rimasto. Sarebbe stato felicissimo”.

E Paolo Casini?

“L’ho conosciuto poco, ma tutte le volte che lo vedevamo a pranzo sapeva spiegarci in un secondo cosa rappresentava Grassina per lui. Ci trattava come figli e nipoti. Veder vincere un derby in finale playoff lo avrebbe commosso, sarebbe stata la più grossa soddisfazione della sua vita”.

Ma qual è l’obiettivo di questo Grassina quest’anno?

“La società ci ha chiesto la salvezza, ma sono convinto che possiamo anche fare qualcosa in più. Ad ogni modo preferiamo concentrarci sul mantenimento della categoria. Poi penseremo a fare qualcosa in più, eventualmente. Ma ricordiamoci che è il primo anno in categoria”.

Poi ci sei tu. Ti aspettavi qualcosa in più a livello realizzativo in questa Eccellenza?

“Sì, mi aspettavo di segnare di più. Le occasioni ci sono state, ma capitano anche le stagioni così: non cerco il gol costantemente, non sono un bomber che pensa solo alla rete perché spesso penso di più a fare assist. Quando segni c’è più tranquillità: se avessi avuto qualche gioia in più sarebbe stato meglio, più stimolante. Quando non segni ti fai mille domande”.

Magari accadrà come lo scorso anno: eri partito bene, hai finito benissimo.

“Le prestazioni iniziali a volte non ci si ricordano neanche. A volte si guarda solo come finisci, non come parti: e quindi sì, speriamo davvero che si ripeta questo rendimento”.

Che voto diamo al 2024?

“Diamogli un 7 e mezzo. Ai playoff diamo 8, anche 9. Ma l’inizio della nuova stagione non va oltre la sufficienza. Mi tengo basso”.

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