GREVE IN CHIANTI, 9 marzo 2020. Sono storie di vita vera che fanno bene a chi le legge, le ascolta, tra le mura di casa, ora più che mai, insieme ai propri familiari.
In un momento di necessarie restrizioni come quelle a cui il paese si sta attenendo sul piano sanitario, sociale, culturale, disciplinato da precise misure governative, indispensabili per il contenimento e il contrasto alla propagazione del Coronavirus, fioriscono testimonianze esemplari di volontariato puro, espressione di una sensibilità collettiva radicata nel territorio chiantigiano.
Potremmo chiamarlo coraggio ma è forse qualcosa di più di un gesto altruistico, di una singola forma di nobiltà d’animo. E’ un atteggiamento culturale diffuso, un profondo senso di responsabilità, unito allo spirito di servizio e all’attenzione per la cura dei bisogni.
“Alla base dell’operatività dell’Associazione Volontariato Grevigiano c’è un esempio di comunità che fa prevalere ogni giorno il valore del bene comune sulla paura del contatto con gli altri. E quello del Coronavirus, con l’enorme complessità che si porta dietro il rischio epidemiologico, è il contesto attuale che ancora una volta sta a dimostrarlo”.
Le parole di ringraziamento del presidente Paolo Stecchi sono semplici e dirette.
“Grazie al contributo di tutti, a chi svolge l’attività di emergenza del 118 e chi è impegnato nei servizi giornalieri e straordinari. Nessuno, in questo particolare momento di difficoltà, è venuto meno al proprio impegno, nessuno ha fatto un passo indietro. I volontari si sono presentati in tutti i servizi di emergenza programmati e alcuni di loro hanno accolto l’appello degli aeroporti italiani intervenendo in prima persona nelle attività di protezione civile”.
Anche il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani esprime la propria gratitudine. “Un grazie immenso ad ogni tassello di buona volontà che compone la realtà solidale e cooperante dell’Avg”. E aggiunge: “Continuiamo a lavorare insieme, a breve convocheremo tutte le associazioni di volontariato per coordinare le attività che ogni singola associazione potrà svolgere in questo momento emergenziale soprattutto nei confronti degli anziani che sono i più soggetti a rischio”.
L’esperienza di quattro volontari Avg ai tempi del Coronavirus
Tra gli altri, si sono recati nelle sedi aeroportuali di Bologna e Pisa quattro volontari della Protezione civile dell’Avg, Simona Marilli, Stefano Trentanove, Annalisa Betti, Florina Raucenau, che hanno supportato la direzione sanitaria svolgendo attività di controllo dei passeggeri atterrati.
A ripercorrere l’esperienza è una volontaria grevigiana, Simona Marilli, infermiera da più di 30 anni, impiegata nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Santissima Annunziata di Ponte a Niccheri.
“E’ un percorso di vita importantissimo – afferma – che sto condividendo con gli amici volontari dell’Avg – a Bologna, un mese fa circa, e a Pisa la scorsa settimana abbiamo dato un aiuto concreto nell’effettuare il controllo della temperatura alle persone giunte dalle destinazioni più disparate del mondo. Muniti di camice monouso, mascherina ffp2, visiera e guanti, abbiamo verificato le condizioni di salute di centinaia di passeggeri, misurando e rimisurando l’eventuale presenza di febbre.
Quando la temperatura si rivelava superiore ai 37,5 gradi invitavamo, secondo quanto previsto dalla procedura, ad indossare la mascherina chirurgica e conducevamo le persone in un ambulatorio specifico dove il medico procedeva con gli approfondimenti e le valutazioni del caso. Abbiamo agito all’interno di un protocollo chiaro e preciso in cui sapevamo esattamente come comportarci e cosa fare, un percorso definito, studiato puntualmente dalle autorità sanitarie.
E’ questo un aspetto positivo che vorrei evidenziare e rendere noto a tutta la comunità. Le istituzioni si stanno muovendo con impegno, usano razionalità e comunicano continuamente fornendo indicazioni corrette. Diamo fiducia e atteniamoci in modo scrupoloso alle misure che ci sono state indicate”.