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Gaza, bambini e adulti accolti a Firenze grazie al Coordinamento delle Misericordie 

Sono nel capoluogo toscano per ricevere cure mediche e assistenza. Il presidente Ceccherini: “Grazie a Misericordia di Fiumicino, Caritas diocesana e Madonnina del Grappa, che ha messo a disposizione gli alloggi”

 

Sono 19 i palestinesi – tra bambini e adulti – arrivati a Firenze negli ultimi giorni, dopo essere fuggiti dall’orrore di Gaza grazie a un corridoio umanitario. Ricordiamo che anche ieri mattina un bombardamento israeliano su una scuola-rifugio, ovvero una ex struttura scolastica divenuto luogo di accoglienza per chi è rimasta senza casa, ha procurato oltre 30 morti. Ad accoglierli nella nostra città, come aveva annunciato settimana scorsa la sindaca Sara Funaro, è stato il Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, che si è attivato per garantire ospitalità, assistenza sanitaria e un ambiente protetto in cui iniziare un percorso di cura e speranza. L’Opera Madonnina del Grappa ha messo a disposizione gli alloggi. 

Accogliere queste persone significa ribadire con forza il nostro impegno a non restare indifferenti di fronte alla sofferenza – dice Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina –. La guerra le ha private di tutto: oggi Firenze si fa comunità accogliente, pronta a offrire loro ascolto, cure e protezione. Un ringraziamento sentito va alla Misericordia di Fiumicino, all’Opera Madonnina del Grappa e alla Caritas diocesana di Firenze, oltre naturalmente a tutta l’amministrazione comunale della nostra città. È grazie all’impegno di tutti se oggi queste persone sono al sicuro”.

I 19 palestinesi sono stati presi in carico all’aeroporto di Fiumicino grazie alla mobilitazione della Misericordia locale, che li ha portati a Firenze. Qui il Coordinamento delle Misericordie ha attivato una rete di supporto composta da volontari, operatori sanitari e strutture di accoglienza diffuse sul territorio.

Davanti a tragedie come questa – conclude Ceccherini – non possiamo voltarci dall’altra parte. Come Misericordie ci sentiamo chiamati a un impegno concreto, che passa dai gesti quotidiani ma ha un valore che va al di là della quotidianità”.


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