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Firenze, riapre il caffè letterario Le Giubbe Rosse: lo storico ritrovo dei futuristi era chiuso dal 2019

In programma il 12 Giugno la riapertura del caffè Le Giubbe Rosse, storico locale fiorentino fondato nel 1897, luogo simbolo della cultura fiorentina del ‘900, chiuso nel 2019. Il locale era luogo prediletto degli intellettuali e fu teatro della famosa lite tra i futuristi milanesi e i fiorentini.

In occasione della presentazione del restauro, Denis Milovidov, amministratore delegato del gruppo Faro Alto, ha parlato di un investimento per l’acquisto all’asta e il recupero di oltre 2 milioni. Il locale, dichiarato bene da tutelare dal ministero dei Beni culturali, è stato oggetto di un intervento di recupero architettonico sotto la supervisione della soprintendenza.

“Abbiamo restaurato il bancone, gravemente deteriorato, mentre è stato mantenuto e adeguatamente restaurato il bancone della sala principale – ha spiegato Domenico Gallucci, architetto che ha diretto i lavori -. La boiserie degli ambienti tergali è stata rimossa e reinstallata con la stessa tipologia e materiale di quella presente nelle prime sale“.

Sono stati rifatti i pavimenti fino a ritrovare la quota originaria della terza sala (che presentava uno scalino), eseguiti i restauri sulle pareti affrescate e installato un soppalco integrato nella libreria. Resta da terminare l’intervento sulle vetrate.  Milovidov si è detto “molto contento di questo progetto che speriamo di portare a termine il prima possibile” ed ha annunciato l’intenzione di organizzare un programma di eventi culturali di varia natura per recuperare lo storico ruolo di caffè culturale in Piazza della Repubblica.

Il Caffè è inoltre iscritto nell’elenco delle attività storiche promosso dal Comune di Firenze a seguito dei lavori della Commissione Valutazione Lista Attività Economiche, Storiche e Tradizionali Fiorentine di cui fa parte anche la Soprintendenza fiorentina: preserva ancora l’ingresso con l’insegna e la vetrata storica incorniciata in legno, le boiserie e i banconi in legno scuro degli anni Trenta, le lampade e le appliques complete di paralume in tessuto rosso ricamate con la storica dicitura “Giubbe Rosse”, un riferimento recente, questi ultimi, al celebre marchio dell’attività, rimasto nell’accordo di vendita dell’azienda.

il Caffè delle Giubbe Rosse avviò la sua attività nel 1897 con il nome di Birreria Fratelli Reininghaus, diventando il punto di riferimento della comunità tedesca a Firenze. Secondo le disposizioni dei proprietari, l’abbigliamento dei camerieri doveva contraddistinguersi da giacche, o giubbe rosse, all’uso viennese, divenendo così il tratto identificativo. In quel periodo i primi due ambienti del Caffè avevano assunto l’aspetto di sale lettura, mentre nel 1913 la terza sala era diventata la sede fissa dei futuristi fiorentini, tra i quali Giovanni Papini, Ardengo Soffici e Aldo Palazzeschi.

Nel corso degli anni, il Caffè divenne punto di ritrovo per numerosi intellettuali gravitanti attorno agli ambienti culturali vicini ad alcune riviste quali «Lacerba», «La Voce» e «Il Selvaggio». Fu il luogo di fondazione di «Solaria» (1926), la rivista aperta alla cultura europea, la cui eredità venne raccolta nel 1937 da «Letteratura», pubblicata fino al 1968 e aperta ai dibattiti delle nuove generazioni di letterati. Nel 1938, per opera di Alfonso Gatto e Vasco Pratolini, qui vide la luce anche la rivista «Campo di Marte» il cui scopo mirava a ricercare un rapporto tra arte e realtà politico-sociale. Frequentatori abituali di questo luogo erano altri protagonisti della letteratura quali Luzi, Vittorini, Bonsanti, Saba, Rosai, Macrì e Montale, solo per citarne alcuni, tutti ritratti in diverse fotografie d’epoca pubblicate in vari volumi.

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