Il Dicomano è salvo. Ancora una volta al playout. Ancora una volta con un solo risultato a disposizione, la vittoria. I biancocelesti si aggrappano alla Promozione e si garantiscono di giocare ancora in categoria, grazie alla splendida vittoria a Settimello nello spareggio per evitare la retrocessione, un po’ come avvenne lo scorso anno con l’impresa a Rignano. La salvezza del Dicomano è il capolavoro di mister Lorenzo Governi, arrivato in biancoceleste a stagione in corso: “Un’annata importante di un campionato importante, in un girone che a detta di tutti presentava 6-7 squadre in grado di competere anche per far bene in Eccellenza. Noi abbiamo reso secondo i nostri valori, con una squadra molto giovane. Il campo ci ha dato ragione”.
Si può dire che sia tornato il sereno a Dicomano, dopo gli scossoni societari di questa estate?
“Io lo scorso anno la vicenda l’ho seguita solo leggendo i vostri articoli. Non so però di preciso cosa sia successo l’anno scorso, posso dire che la squadra sia stata rifondata dal ds Tortelli a partire dal 20 luglio. Si è ritrovato con l’acqua alla gola ed è comunque riuscito a creare un gruppo di valore. Ho trovato tanti giovani e anche qualche esperto, come Carnevale e Pantiferi, oltre a Zeni che ha avuto dei problemi fisici: è stato un peccato non averli a disposizione da subito. La squadra ha vissuto un girone che non aveva mai fatto, qualche giocatore addirittura non aveva mai militato in questa categoria. Mi riferisco in particolare a diverse quote che con la prima squadra avevano vissuto solo qualche apparizione”.
Credi che il gruppo del mare sia il più competitivo della Promozione?
“L’ho vissuto in Prima Categoria quando allenavo il Casale Fattoria. Da quelle parti non si rinuncia mai a giocare a calcio, ci sono giocatori importanti. E in molti sostengono che questo Girone A di Promozione sia quasi un’Eccellenza: mi riferisco a formazioni di alto livello come Cerretese, Viareggio, Larcianese, Pontremolese e non solo. E il bello è che si gioca sempre in stadi di altissimo livello, come quello di Larciano in cui si è disputata la finale Sestese-San Miniato Basso”.
Qual è stata la gara che ti ha fatto capire che vi sareste salvati, escluso il playout?
“Direi l’ultima partita in casa contro la Real Cerretese. Quella gara ci ha salvato per davvero, permettendoci di giocare la post-season con la giusta grinta: abbiamo strappato lo 0-0 alla seconda in classifica, riuscendo a non prendere gol contro il miglior attacco del girone. Eravamo convintissimi di giocarci tutto ai playout. E con la Cerretese abbiamo tirato fuori una prestazione maschia, tosta, mai rinunciataria. Ci ha dato convinzione”.
E la vittoria più significativa?
“La prima in casa dopo un anno e mezzo di astinenza. Nella stagione regolare abbiamo vinto 6 partite, ma quella che mi porto dentro è quella con la Larcianese, un secco 2-0 contro un’attrezzatissima formazione. E poi il mio primo successo su questa panchina, in casa del Pieve Fosciana”.

Che clima respiravi prima dei playout?
“Erano in tanti a darci per spacciati, ricordo di aver ricevuto diversi messaggi prima di domenica in cui qualcuno ci vedeva già in Prima Categoria. Ci ha salvati la convinzione”.
Quella di saper tenere strettissima la Promozione a Dicomano.
“E per questo va evidenziato il gran lavoro di Giovanni Tortelli che l’anno scorso ha salvato la squadra sul campo, poi si è seduto dietro la scrivania come ds e mi ha voluto fortemente per provare a centrare ancora questo obiettivo. Un’impresa, ripeto, visto che per via dei problemi societari la squadra è stata allestita per la prima volta il 20 luglio”.
Ti sorprendono i tanti gol di Tommaso Bencini, spesso decisivi?
“No, assolutamente. Lui appartiene alla classe di quelli che meritano una categoria superiore. Ha qualità e voglia per segnare reti così decisive in Promozione. Gli abbiamo poi lasciato tutti i calci piazzati, da cui ha fatto nascere diversi assist decisivi per i compagni”.
Hai già parlato con la società per la prossima stagione?
“No, non ho ancora avuto modo. Domenica abbiamo fatto tardi al campo, la festa si è protratta a lungo. Poi ho sentito telefonicamente Tortelli e la dirigenza. Domani si terrà un aperitivo al nostro stadio per brindare insieme a questa salvezza. Poi vedremo, ma io sono disponibile a qualsiasi soluzione”.
A chi la dedichiamo questa salvezza?
“Prima di tutto alla mia famiglia, alla mia compagna Federica e a mio figlio Niccolò. Mi supportano e sopportano, ora meritano la condivisione di questa gioia. E se lo meritano parecchio anche i ragazzi, che a volte hanno perso partite inspiegabili la domenica”.
Quanto sarà interessante il girone fiorentino dell’anno prossimo, vista la presenza di squadre vicine a voi come Rufina e Pontassieve?
“Sarebbe splendido giocare con loro e magari contro tutte le altre blasonate: Grassina, Antella, Lebowski, Fiesole e le neopromosse dalla Prima, Cerbaia e Cubino”.