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Un gol al 112′ manda in estasi l’Antella: vinta la Coppa di Promozione davanti a 2500 persone!

Un colpo al cuore del Lebowski, un urlo liberatorio per l’Antella: 120 minuti che forse solo il magistrale Nick Hornby in Febbre a 90 saprebbe descrivere. Ma che esemplificano il motivo per cui questo sport manda tutti così facilmente fuori di testa. Una finale di Coppa Promozione, di mercoledì sera, muove 2500 persone. Basterebbe questo dato a far riflettere su quanto il nostro movimento sia forte, fortissimo. Troppo spesso ce ne dimentichiamo: il pallone che rotola, soprattutto a livelli dilettantistici, appassiona e fa sentire vivi. Alle Due Strade l’Antella vince sul campo, il Lebowski (stra)vince sugli spalti, la LND Toscana vince e basta, compiaciuta per un numero di spettatori da record.

Precisiamolo. Non intendiamo esaltare a prescindere ciò che si è visto sul terreno di gioco. Non è stata una partita ad alto tasso di spettacolo, perché di tiri nello specchio se ne vedono pochi in tutti i 120 minuti. Ma l’agonismo, quello che tutti vorrebbero vedere da parte di chi indossa i colori del paese, della città, quello non è mancato. Mai.

Antella-Lebowski è elettricità pura. Una sfida da antenne dritte e movimenti tarantolati come quelli dei due mister Miliani (ex di turno) e Morandi, che dispongono un 4-3-3 a specchio che sa di sfida: chi si prende il centrocampo si avvicina nettamente alla Coppa. E il duello viene vinto a fasi alterne, a dire il vero. Partono meglio i biancocelesti, sospinti dal tridente composto da Samuele Manetti, Tacconi e l’ariete Santucci: all’8′ Picchi incorna su angolo, interviene Gualandi: l’Antella protesta per un presunto tocco di braccio, ma Mascelloni di Grosseto fa proseguire. Ripolesi vicini al vantaggio anche al 20′ quando il bel cross di Tacconi non trova Santucci di un niente. Un Lebowski leggermente intimidito prova ad alzare la voce affidandosi all’uomo simbolo: quel Lorenzo Calbi che a metà frazione sgasa penetrando fino al limite. Biondi lo mette giù, punizione golosa per Gualandi che potrebbe regalare una notte indimenticabile ai suoi proprio sotto la scatenata curva Moana Pozzi. Ma sulla sua parabola Vadi devia in corner. Crescono i grigioneri che nel finale di tempo ci riprovano, stavolta su azione e con Ciancaleoni, ma Vadi neutralizza il diagonale debole. Intervallo.

Nella ripresa un paio di conclusioni che sembrerebbero poter stappare la partita. Clamorosa l’occasione al 57′ sul destro di Samuele Manetti: il numero 11 raccoglie dopo una sponda sbagliata di Ciancaleoni e prova, Pagani con un riflesso devia sulla traversa. Mani nei capelli degli antellesi che dieci minuti dopo tremano: Calbi stoppa da fuori area e vede Vadi lontano dai pali. Il suo tentativo è geniale ma non abbastanza angolato, neutralizza il numero uno biancoceleste. Il Lebowski cresce anche in questo caso nella seconda parte di frazione: sfondamento a sinistra di Mulas che preferisce calciare da posizione defilata invece di crossare, Vadi c’è. L’ultimo pericolo dei 90 regolamentari è un gran tiro di Ciancaleoni che arriva a rimorchio col mancino da dentro l’area. Ma manda fuori per questione di centimetri. Lo 0-0 ci può stare: supplementari.

Dove accade poco, a dire il vero. Almeno nel primo tempo. Il duello Santucci-Giuntoli è divertentissimo: entrambi meritano un voto alto in pagella. L’attaccante biancoceleste fa quasi reparto da solo e primeggia spesso, il difensore grigionero sa come difendersi anche partendo svantaggiato sul piano della corsa, mettendoci fisico ed esperienza. Ecco, il problema per il Lebowski è che la gabbia su Santucci salta al 112′, a metá secondo tempo: una serie di rimpalli lo favorisce, la stoccata col mancino da dentro l’area è favolosa e non lascia scampo a Pagani. Gli spalti colorati di biancoceleste si alzano di tre metri da terra, è un gol che manda in orbita l’Antella. E che viene difeso con le unghie e coi denti: Miliani ora chiede ai suoi l’arrembaggio, ma ci sono solo lancioni che trovano zero sponde in area e anzi, fanno fare bella figura a Vadi in presa alta. L’Antella dietro è un blocco di granito consolidato negli anni da investimenti oculati e amalgama invidiabile in ogni spogliatoio: l’occasione è troppo ghiotta per non coglierla, lì dietro non passa uno spillo.

E quando Mascelloni di Grosseto (per la verità non deprecabile: fischia poco, ammonisce con parsimonia e forse tutto sommato ha ragione lui) decreta la fine, via alla pazza gioia. Cori per tutti: il Lebowski finisce a raccolta sotto la curva Pozzi che per 120 minuti canta come forse nemmeno in Serie A (con un numero invidiabile di bambini presenti, peraltro), l’Antella festeggia sotto la porzione gremita dalla propria gente. La Coppa è tinta di biancoceleste, tutto sommato con merito: vince chi ci ha creduto di più, uscendo dalla comfort-zone della squadra “operaia” e andando a osare negli ultimi sedici metri dove forse il Lebowski si è un po’ intimidito ad addentrarsi con continuità. Per l’Antella si spalancano le porte delle semifinali playoff da metà maggio: la Coppa può avvicinare, e di parecchio, lo storico ritorno in Eccellenza.

(FOTO DI JACOPO CANE’)

IL TABELLINO

ANTELLA: Vadi, Cipriani, Manetti Sacha, Merciai (90′ Aprea), Biondi, Rossi, Picchi, Tacconi (104′ Mignani), Santucci, Maresca, Manetti Samuele (62′ Castiglione). A disp.: Ugolini, Sormani, Mignani, Lanotte, Grattarola, Liguori, Tumminaro. All.: Morandi.

LEBOWSKI: Pagani, Sternini, Mulas (113′ Rossi), Quadri, Rosi, Giuntoli, Ciabatti (108′ Pagni), Conversano (77′ Urbinati), Ciancaleoni, Calbi, Gualandi (64′ Mazzoni). A disp.: Targioni, Burchielli, Rossi, Frutti, Fornai, Corsini. All.: Miliani.

ARBITRO: Mascelloni di Grosseto, coad. da Furiesi di Empoli e Pieve di Pisa.

RETI: 112′ Santucci.

NOTE: Angoli 3-5. Ammoniti Mazzoni, Tacconi, Santucci, Giuntoli. Spettatori 2.500. Recupero 0’+3’+1’+2′.

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