Vietato smettere di fare buoni propositi. Soprattutto a poche ore dall’ingresso nel nuovo anno. Lo sa bene la Rondinella, lo sa benissimo il numero uno biancorosso, colui che difende i pali della squadra. Matteo Pecorai, colonna portante della rosa di mister Francini, guarda il bicchiere mezzo pieno quando ripensa al 2023: “A maggio abbiamo sfiorato i playoff per un solo punto, mancati solo per via del pari con la Zenith all’ultima giornata. In molti dicevano che non potessimo neanche salvarci. E pensare che eravamo neopromossi…”
Poi il passaggio estivo. Vi ha tolto qualcosa?
“Sono andati via diversi giocatori che hanno fatto la storia della Rondinella. Penso al capitano Marini che ora è un nostro dirigente, ma anche a Maresca e Marchi che hanno lasciato la nostra maglia. Sono arrivati ragazzi molto disponibili e pronti a dar tutto per la squadra, abbiamo cercato di trasmettere identità. E la squadra è migliorata sotto tanti punti di vista, anche se non sotto il piano dei risultati”.
Avete 20 punti, siete a metà classifica: cosa è mancato per assaltare le zone più nobili?
“Lucidità, credo. Abbiamo perso molte partite su situazioni evitabili. Su idea del mister, poi, abbiamo cercato di portare avanti un concetto di gioco bello ma rischioso, principi che vorrebbero farci esaltare sul piano tecnico ma a volte possono provare a metterci in difficoltà. Non dimentichiamoci poi che siamo tutti piuttosto giovani: l’unico ultratrentenne è Antongiovanni che ci dà tanta esperienza. Noi invece dobbiamo ancora crescere per quanto concerne la gestione dei momenti chiave della gara”.
Cosa ti lega alla Rondinella?
“Questa è la mia quinta stagione. Sono arrivato qua a vent’anni, mi sono subito trovato bene con i dirigenti e gli allenatori. Ogni anno le sfide poi cambiavano: alla prima stagione siamo passati dalla Prima Categoria alla Promozione, poi pensavamo di salvarci e invece abbiamo vinto i playoff ritrovandoci in Eccellenza. E la scorsa annata che ci ha visto arrivare a un soffio dai playoff: il clima è sempre sereno, e a dire il vero lo è anche adesso”-
Che voto daresti quindi al 2023?
“Darei un 7-. Sarebbe più vicino al 6 e mezzo, ma voglio mettere davanti il 7 perché voglio dare un incoraggiamento alla squadra a migliorare. Attualmente siamo a metà classifica, sappiamo di poter fare molto bene”.
La presenza di un carrarmato come il Siena esalta o scoraggia la lotta per i primi posti?
“Senza il Siena sarebbe stato un campionato avvincente fino all’ultimo. Ma i bianconeri sono una squadra di Professionisti che dà blasone al campionato e porta sempre molti curiosi allo stadio, favorendo lo spettacolo. Capisco comunque lo scoramento di certe piazze che speravano di vincere il girone dopo aver anche speso molto, ma che rimarrà un desiderio non esaudibile: punteranno ai playoff”.
Dove può arrivare la Rondine quest’anno?
“Non dirò la quota di punti che ci siamo promessi di raggiungere, è un segreto di spogliatoio. E non faccio drammi per il momento di difficoltà attuale: percepisco grande unione di intenti da parte di tutti, qualcosa che ci farà andare oltre la difficoltà di un campionato reso avvincente non solo da Siena, ma anche Scandicci, Castiglionese, Mazzola e Foiano. Ma soprattutto dal Terranuova, che come rosa è inferiore solo alla capolista”.
I playoff sono un obiettivo ancora raggiungibile?
“Al momento sono lontani, perché siamo più vicini ai playout. Adesso è meglio pensare all’approccio di partita in partita: daremo una nuova occhiata alla classifica a fine febbraio”.
La vittoria più rappresentativa di tutto il 2023?
“Ne prendo due. La prima è l’1-0 in casa col Figline, alla terz’ultima giornata del campionato: loro avevano bisogno di un punto per vincere il girone, noi non abbiamo regalato nulla e ci siamo presi il successo perché volevamo troppo i playoff. Per quanto riguarda questa stagione, invece, scelgo il 3-2 al Mazzola: avevamo solo 4 punti nelle prime 7 giornate, ci serviva una scossa. Ed è arrivata eccome: se non avessimo vinto quella gara sarebbero potuti sorgere problemi”.
Quali sono i gol del 2023 che ti hanno fatto esultare con più adrenalina?
“Ci metto sicuramente la rete del 3-2 col Mazzola, segnata da Pecchioli. E anche il gol del 3-1 contro la Colligiana della scorsa stagione, segnato da Marini di testa: fu una bella emozione”.
E da portiere c’è un intervento che ti è rimasto nel cuore del passato anno?
“Uno contro il Figline, nei primissimi minuti della sfida giocata la scorsa primavera. Per quanto riguarda questa stagione, invece, prendo volentieri una gran parata contro il Foiano. Ma anche il rigore parato a Bourezza col Firenze Ovest: eravamo sotto di un uomo, è stato determinante”.
Ci ripensi a segnare di nuovo salendo in avanti all’ultimo secondo, come ti è già accaduto nell’autunno 2021?
“L’ho chiesto al mister in un paio di occasioni, ma purtroppo non mi è stato dato il permesso… Ci ho provato invece con la Zenith, nei minuti finali dell’ultima giornata: ma non mi è arrivato il pallone giusto. Ci riproverò”.
E il desiderio più grande per il 2024?
“Provare a ritagliarsi un posto lassù. Ma ricordandoci che prima dobbiamo mettercene diverse alle spalle”.