Ancora un morto sulle strade di Firenze: nel giro di pochissimi giorni è il terzo decesso per incidente stradale. Siamo ancora nel Comune di Firenze dove oggi, giovedì 29 maggio, nel pomeriggio (attorno alle 14:30), all’incrocio tra viale Redi e via Doni si è verificato uno scontro fatale tra due mezzi in transito.
L’incidente ha interessato il guidatore di un furgoncino edile ed uno scooterista che, come spesso purtroppo accade in questi casi, ha avuto la peggio: a seguito del violento scontro l’uomo, 63 anni, è deceduto. Da capire le dinamiche, in fase di ricostruzione: l’incrocio è regolato da impianto semaforico. Sul posto sono intervenuti i soccorsi, tuttavia vani e la Polizia Municipale che ha delimitato l’area con fettucciato e con una tenda bianca volta a coprire il corpo esanime del motociclista.
Importanti ripercussioni sul traffico cittadino.
Soltanto due giorni fa, alle 20:30 di martedì 27 maggio, si era verificato un incidente stradale mortale a pochi metri dal Piazza Michelangelo, dove aveva perso la vita un altro motociclista di 55 anni. Stessa tragica sorte era occorsa il pomeriggio del medesimo giorno ad un uomo residente a Sesto Fiorentino, il quale aveva perso la vita a causa di un incidente in A11, tra i caselli di Prato Est e Prato Ovest.
Notizia in aggiornamento. Al momento viale Redi è chiuso da via del Ponte all’Asse in direzione Novoli per consentire i rilievi del caso.
Aggiornamento: chi è la vittima
L’uomo che ha drammaticamente perso la vita nell’incidente odierno è un fiorentino di 63 anni, l’avvocato Gianni Salocchi. I soccorsi hanno provato a rianimarlo ma non c’è stato niente da fare. Come riportato anche da La Nazione è “sotto shock il conducente del furgone, per il quale si prospetta l’accusa di omicidio stradale”.
Gianni Salocchi era un penalista del foro di Firenze, aveva lo studio in San Jacopino poco distante dal luogo dell’incidente ed ogni giorno faceva la spola tra il suo studio ed il tribunale. Sposato, aveva due figli. Il legale era conosciuto in città, appassionato delle vicende del Mostro. Il 63nne ottenne anche un’ordinanza contro le condizioni disumane del carcere di Sollicciano durante la difesa di un suo assistito.