Il detto dice che “a Carnevale, ogni scherzo vale”
mentre all’Impruneta c’è il vuoto più totale,
a mio avviso c’è ben poco da ridere e scherzare
e forse si può anche smettere di sperare…
Anche se sì, la speranza è l’ultima a morire
ma non c’è peggior sordo di quello che non vuol sentire,
la piazza è deserta e le strade son desolate
povero paesello come sei stato preso a mazzate!
Le maschere poi in questo periodo son tradizione
la più rinomata è quella del giullare, del gran buffone,
e in questo mondo va parecchio di moda
una maschera che col proprio ego spesso si annoda.
In piazza Buondelmonti ci sono solo i sampietrini, il vuoto totale
e i turisti son fantasmi ma per Carnevale è maschera inusuale!
Arriveranno a Primavera… Sì nei sogni più belli
ma forse possiamo dipingerli in piazza con degli acquerelli.
C’è ancora chi ci ride, chi fa orecchie da mercante
ma le attività chiudono ed è tutto disarmante,
a breve un altro bandone non verrà più aperto
io provo una grande tristezza e un enorme sconcerto.
Oh paesello mio, ti stai proprio oscurando
questo incubo persiste e ti sta affogando,
sei spenta Impruneta e ahimè ti senti lasciata andare
ad un destino che purtroppo non fa ben sperare.
Nemmeno le frittelle o i cenci aiutano con l’umore
a pensare a tutte queste manfrine e robe folli ci piglia un malore,
tutto pian piano chiude e niente ci sorride
e invece di pensare, purtoppo che chi ancora deride.
Ma probabilmente le maschere all’Impruneta durano tutto l’anno
magari fosse uno scherzo di Carnevale questo terribile danno,
sarebbe bello tornare indietro a quando si stava meglio
oh quello sì che sarebbe un bel risveglio!
Passa la voglia di passeggiare anche per le tue strade
perché sei stata pugnalata da troppe spade,
sei stata riempita di errori, sotterfugi, sorrisi falsi e tradimenti
oh Impruneta come vorrei che ti ribellassi stringendo i denti!
…E quindi con la Primavera s’aspetta la mandria di turisti
ma a far che? Ad ammirare i fondi vuoti e tristi?
Eppure c’è chi impettito ne gode ed è contento
ma del negar l’evidenza, non c’è peggior comportamento.
Come sempre ti scrivo con affetto paesello, ma col cuore sempre più striminzito
nel vedere il tuo animo così conciato e avvilito,
hai bisogno di un vento che sappia scombussolare tutte le carte
solo così, con tanto impegno, forse si riparte.