Il direttore sportivo Giacomo Bartoli, da dieci anni figura tra le più rappresentative del San Polo, è amareggiato. Ma non per come è finita la stagione dei suoi biancorossi (secondi e sconfitti in finale playoff dal Radicondoli, a un passo dalla Prima Categoria), anzi. E’ qualcos’altro a suscitare il suo sfogo, il motivo per cui decide di parlare ai nostri microfoni:
“Abbiamo letto da alcune parti che dovremmo essere delusi per essere arrivati secondi dietro alla Casolese. Siamo rimasti malissimo dopo aver letto che l’ambiente San Polo sarebbe dispiaciuto per come è andata la stagione. Ci tengo a precisare che da parte della dirigenza c’è soltanto orgoglio per il nostro percorso: sono qua da dieci anni come direttore sportivo, quando ho cominciato eravamo ancora a giocare negli Amatori. Altro che playoff per andare in Prima Categoria. E dovremmo essere delusi?”
Probabilmente è stato amplificato un po’ il rammarico per aver visto tramontare il primo posto in classifica nel giro di poche, cruciali giornate.
“Sicuramente è mancata la ciliegina sulla torta, è chiaro. Ma non si può pensare che una finale persa cancelli il percorso durato nove mesi interi. Con Bugli siamo arrivati al vertice, poi abbiamo mollato la presa. E abbiamo dovuto cambiare allenatore”.
Ecco, parliamo di questo. Perchè Bugli è stato esonerato?
“Divergenze di vedute sul comportamento di alcuni giocatori, prima di tutto. Certi ritardi agli allenamenti, certe leggerezze erano molto tollerate da lui, e noi della società siamo stati zitti inizialmente anche perchè i risultati gli davano ragione. Poi con le prime sconfitte sono venuti fuori certi malumori. Ma non è proprio questo il motivo principale”.
E quale?
“Abbiamo avuto la sensazione che gli allenamenti non fossero troppo intensi. A dicembre ci siamo allenati poco: è stata la pausa Covid che sicuramente ha tolto continuità alle gambe dei ragazzi e Bugli, invece di mantenere alto il ritmo, lo ha abbassato, mollando la presa. Ci è dispiaciuto di questo: si è abbassata l’adrenalina dello spogliatoio con superficialità. Tengo a precisare che la colpa di questo calo è anche della società: noi dovevamo essere più duri con la squadra e far capire la necessità di allenarsi. La mancata continuità in quel momento così delicato dell’anno ha deciso la stagione. Da lì la scelta di cambiare, anche perchè non abbiamo gradito certe reazioni dopo i primi passi falsi della squadra: per noi quest’annata era un’occasione troppo ghiotta per arrivare lontano, e la superficialità con cui è stata buttata via ci ha lasciato un po’ di amarezza. Poi è arrivato Stefano Focardi, bravo a rimettere in piedi la squadra sul piano fisico: abbiamo provato lo sprint finale e siamo riusciti a chiudere secondi“.
Bugli è comunque il mister che vi ha portati lassù, anche se non per tutta la stagione.
“Infatti voglio precisare una cosa. Probabilmente non ci siamo lasciati bene con lui, ma al di là di come è finita, voglio dire che noi dovremmo ringraziare lui e lui dovrebbe ringraziare noi. Ci ha presi da ultimi in classifica, ci ha salvati e quest’anno ci ha traghettato fino in cima alla graduatoria: io non lo dimentico. Se l’allenatore leggerà questo pezzo, gli dirò che il San Polo sarà a lui grato sempre per questi anni e un po’ amareggiato per la condotta nella fase cruciale del campionato. Allo stesso tempo credo che lui debba rimanere grato a noi per avergli dato la possibilità di cominciare ad allenare in Seconda Categoria. Tutto qua, vorrei chiudere l’argomento”.
Chiarissimo. Parliamo del girone fiorentino-senese: uno dei più difficili, sicuramente.
“Alla cena di presentazione avevamo detto da subito che l’obiettivo sarebbe stato entrare nelle prime cinque. Sapevamo di essere competitivi, abbiamo tenuto testa alla corazzata Casolese e a compagini come Radicondoli, Staggia, Castellina, Monteroni. Impressionante quello che abbiamo combinato quest’anno contro le rivali, tutte formazioni che spendono il triplo di noi. Andiamo in giro a testa altissima: se avessimo giocato nel girone fiorentino, probabilmente ci saremmo tolti qualche soddisfazione in più”.
Decisivi, in negativo, anche gli infortuni.
“Mi dispiace per quelli di Faellini e Magli, entrambi ko per la rottura del crociato. I nostri due difensori centrali messi fuori combattimento poco prima di partite chiave della stagione. L’amarezza è per i due ragazzi ed i loro infortuni. E anche per qualche arbitraggio: solo noi e la Sambuca eravamo fiorentine, all’interno del girone. Poi c’erano le senesi, e contro di loro ne abbiamo viste di tutti i colori…”
La più grossa soddisfazione con cui chiudete questa stagione?
“Al di là dell’ottimo secondo posto, direi quella di vedere molti giocatori sulla bocca di tutte le squadre di Prima Categoria del circondario. Il Chianti Nord guarda in casa nostra e vorrebbe prenderne diversi, ma l’ossatura del gruppo si manterrà nonostante qualche sirena di mercato”.
Come sarà il San Polo della prossima annata?
“Ripartirà da mister Caroti che si addice parecchio alla nostra realtà. E’ un classe 1990, ci mette molta passione e riesce ad unirla con la competenza, conosce i giocatori molto meglio di me. Abbiamo scelto lui dopo aver salutato mister Focardi che ci ha detto addio per motivi familiari. Venendo al parco giocatori, dico che i colpi Monaci, Gucciardo e Cape dalla Trocedo sono praticamente già pronti. Non rimarranno Landi, Sorbetti, Magli, Bonechi, Maddaleno. Per il resto ripartiamo da 14-15 giocatori confermatissimi: hanno offerte da molte compagini, ma vogliono rimanere da noi perchè legatissimi alla nostra realtà. C’è un gruppo vero, altro che delusione per la stagione…”