Entro, segno (parecchio), esco, ciao. Nel vero senso di ognuna delle parole citate. Alessandro Vecchi è entrato in campo domenica con la sua Settignanese in quel di Dicomano. Ha segnato 4 gol in una gara, risultando decisivo (per usare un eufemismo) nel rotondo 4-0 dei suoi. È uscito, non solo da Settignano ma anche da Firenze, dall’Italia, da questo emisfero. E il ciao finale assomiglia a un “bye bye” considerando che la prossima destinazione è l’Australia. Esistono, nella storia del calcio, attaccanti che segnano un poker prima di salutare tutti e andare via? Eccone una dalla Promozione…
Alessandro, ma quindi te ne vai davvero?
“Sì, quella col Dicomano è stata l’ultima gara. Ora si cambia vita”.
Cosa cerchi in Australia?
“Ho deciso di partire mosso non tanto dalla domanda ‘perchè?’ Ma ‘perchè non farlo?’. E così ho scelto di partire con un paio di amici per un’esperienza mai fatta finora. Andremo lì, cercheremo lavoro e vivremo giorno dopo giorno“.
Però hai degnamente salutato la Settignanese, verrebbe da dire…
“E il bello è che avevo la febbre prima della partita…”.
Ma come?
“Sì, non stavo benissimo, e la gara non lasciava presagire nulla di storico, considerando che il primo tempo era finito 0-0 con pochissime occasioni da una parte e dall’altra”.
E invece poi a Dicomano si è consumata la storia.
“Anche se nel primo tempo non era accaduto nulla di particolare. Era finito 0-0, c’erano state poche occasioni da una parte e dall’altra. Poi nel secondo è stato tutto perfetto: quattro occasioni, quattro gol”.
Raccontaceli.
“Il primo è stato sicuramente il più bello: botta al volo col destro. Poi due reti di testa da corner, infine uno più fortunato: lì forse il portiere poteva fare meglio, ma l’ha vista partire tardi”.
Come sta andando la tua mezza stagione della Settignanese?
“Sono convinto che avrei potuto e dovuto dare molto di più alla squadra, specialmente riguardo alla continuità, perché fra la rottura del naso giocando una partita a inizio ottobre, e una squalifica rimediata poco dopo ho saltato due mesi. Però quest’ultimo periodo è andato benissimo”.
Siete cresciuti.
“Sì. Abbiamo raccolto 10 punti nelle ultime 5 gare di campionato”.
La classifica della Settignanese è veritiera?
“Sì. La settignanese credo che sia dove merita di stare, e con la giusta umiltà e consapevolezza dei propri mezzi deve cercare di raggiungere l’obiettivo salvezza il prima possibile”.
Com’è questo Girone C?
“Ci sono meno “big” rispetto all’anno scorso, e più squadre sullo stesso livello, perciò forse rispetto all’anno scorso è un campionato più equilibrato”.