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Grassina vs Pianese 1-2
Una domenica che proverbialmente si direbbe da dimenticare, ma forse sarebbe il caso di ricordarsela e anche bene. La Solita prestazione buona, la partita non chiusa e la prossimità al traguardo che risulta sempre foriera di terrore e di sfiducia nei propri mezzi.
All’andata la vittoria fuori casa arrivò, è vero, fu anzi l’unica occasione in cui il Grassina, durante questa tremenda stagione, conobbe la sicurezza del doppio vantaggio, che però non garantì affatto un finale tranquillo. Questa squadra ha paura di tutto e di tutti: degli avversari, dei minuti che passano, dei cartellini, delle lavagnette per segnalare sostituzioni e recuperi…
Visto che questo non è una lettera aperta di sfogo, ma un articolo di cronaca, veniamo a raccontare ciò che è avvenuto in campo.
Il Grassina parte bene, che meglio non si potrebbe: Diarrasouba dall’inizio viaggia come un treno, dall’altra parte Calosi ha voglia di dare spettacolo. La squadra c’è e ha voglia di sverginare il Pazzagli.
Calosi al 10º semina il panico nell’area bianconera, il suo tiro viene deviato in angolo, al corner segue un altro calcio d’angolo che trova la deviazione del vento e si insacca per un 1 a0 fortunoso, ma che premia l’impegno del giocatore tornato a Grassina.
Il primo tempo prosegue con un Grassina capace di dettare legge a centrocampo e di farsi vivo in avanti, senza però andare poi troppo vicino al raddoppio.
Dall’altra parte è difficile pensare a questa Pianese, come a una delle migliori compagini del girone: l’attacco è gestito senza troppi problemi dalla difesa rossoverde.
Non è una partita in cui si vedono molte occasioni, però è assai godibile per la qualità del gioco; la ripresa vede un progressivo calo dei rossoverdi, favorito dall’uscita di Zagaglioni e Nuti (rientrato dopo un lungo stop dovuto al covid). Come detto all’inizio però, è difficile imputare solo a questo, il triste finale di questa gara: in fondo la Pianese prima della rete dell’1 a 1, ha una sola grande occasione per segnare e arriva al tramonto di una partita in cui l’unica cosa positiva da riscontrare per gli ospiti era stata l’incapacità del Grassina di consolidare il vantaggio.
Veniamo al racconto dei due minuti, sufficienti agli amiatini per spazzar via il castello di sabbia eretto dai rossoverdi: il Grassina attacca, la Pianese recupera un pallone fallosamente (ma il direttore di gara non fischia), si porta ai 20metri dalla porta di Cecchi; Favilli interviene fallosamente, concedendo un calcio di punizione, lo calcia Zini (entrato a inizio secondo tempo). Col mancino batte l’estremo difensore grassinese per l’1 a 1.
Due minuti più tardi in contropiede arriva il 2 a 1 della Pianese con Lepri. Cala il silenzio sul Pazzagli, ci sono da giocare altri 12 minuti, ma il Grassina i remi li ha irrimediabilmente già tirati in barca.
Immeritata, ma al triplice fischio arriva l’ennesima sconfitta in casa, per l’ennesima volta uscendo dall’impianto, dallo spogliatoio tocca sentire le urla di gioia della compagine avversaria. Troppi, davvero troppi ne abbiamo sentiti in questi mesi, di ospiti festeggiare in casa nostra.