Notizie in Tempo Reale dal Territorio

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Scomparsa di Kata, l’avvocato rinuncia. I genitori vengono riallocati

I genitori di Kata e la famiglia dello zio sono stati riallocati in accoglienza, a cura dei servizi sociali del comune. Al momento, non è possibile sapere dove.

Intanto, ieri pomeriggio, in centro a Firenze, una nuova manifestazione della comunità peruviana: “i bambini non si toccano, liberate Kataleya”. 

Come riferiscono i Carabinieri, il padre è in comprensibile stato di agitazione.
Le dichiarazioni che ha reso, sia all’autorità sia alla stampa, sono al vaglio degli investigatori; purtroppo sinora non sono emersi elementi determinanti.

Kata, 5 anni, è sparita da sabato 10 Giugno, tra le 15 e le 15:15. 
Le ultime notizie riguardano, inoltre, l’avvocato Daica Rometta dell’associazione Penelope, la quale ha rinunciato all’incarico di difensore della mamma di Kata. Lo rende lei stessa noto con un comunicato: “Le reiterate interferenze esterne subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato mi hanno suggerito di rinunciare all’incarico professionale tant’è che già nel primo pomeriggio ho invitato la mamma a nominare altro difensore.”

Relativamente alle indagini, invece, il filone centrale riguarda il sequestro a scopo di estorsione legato al racket delle camere all’interno dell’ex hotel Astor: una con bagno costa 1.200 euro, senza 800. Traffico che, probabilmente, è connesso anche all’episodio del 29 Maggio scorso quando un uomo è precipitato proprio dall’Astor mentre tentava di fuggire ad un’aggressione.

La scientifica dei Carabinieri ha infine prelevato lo spazzolino da denti della bambina, per estrarre il dna, in caso fosse necessario per comparazioni. 

 I genitori di Kata sono stati ascoltati dagli inquirenti negli uffici della procura nel pomeriggio di ieri. Ora i loro sospetti chiudono il giro di testimonianze raccolte dagli investigatori in questi giorni ed entrano formalmente nell’inchiesta per il sequestro della piccola.

 

Gli atti sono stati secretati e, subito dopo essere stati ascoltati, i due sono stati trasferiti dall’hotel occupato in un altro alloggio forse per il timore di ritorsioni. Il padre Miguel Angel Ramon Chicllo Romero è stato ascoltato per circa due ore. La madre Kathrina Alvarez invece per circa un’ora. Sono stati sentiti separatamente nell’ufficio del sostituto procuratore Christine von Borries.

“Aiutateci a ritrovare nostra figlia, non smettiamo di ripeterlo”, hanno lanciato un altro appello uscendo dalla procura. “Ci sentiamo confusi, frastornati. Aiutateci“, ha aggiunto il padre. L’uomo ha avuto modo di dire pubblicamente che “l’hanno rapita, è stato pianificato tutto”. Ora la stessa convinzione l’ha potuta ribadire agli inquirenti.

Le ipotesi dei genitori su chi possa aver rapito la figlia si stagliano sul contesto di illegalità nell’ex hotel Astor, e sul racket degli affitti abusivi delle stanze. Forse Kata potrebbe essere una pedina di una vendetta o estorsione. I racconti, le spiegazioni, anche le possibili ricostruzioni che la coppia ha fatto in procura saranno esaminate alla ricerca di riscontri. La madre era già stata sentita, ma le indicazioni di Miguel Angel Ramon Chicllo Romero potrebbero dare nuovi impulsi alle ricerche della piccola.

 Con l’incrocio delle testimonianze e delle immagini il punto del rapimento sembra essere il cortile sul retro dell’ex albergo che confina col condominio accanto e qui si è concentrata l’attenzione delle indagini, mentre sembra scartata una fuga dall’ingresso principale di via Maragliano; in questo caso va percorso l’hotel e in più persone avrebbero potuto vedere. Invece è all’esame la modalità di fuga da questo passaggio: o la bimba è stata caricata in un’auto non notata dai condomini oppure la fuga è stata inizialmente a piedi. Ma o si torna in via Boccherini, dove ci sono telecamere, anche private, oppure è stato scavalcato un muro tra i cortile dietro i palazzi issando la bambina.

Una trentina di peruviani invece si sono trovati in piazza Duomo con cartelli “Aiutateci a farla tornare a casa” e palloncini bianchi. E in serata su una diretta Fb un utente ha scritto ad una esponente della comunità peruviana, per poi cancellare subito, “Kata è in Germania con me”. Ma già tante segnalazioni sono state giudicate opera di mitomani. (ANSA).






Torna in alto