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“Ritornatevene in Affrico” lo striscione del Lebowski che fa infuriare i biancocelesti






Che confusione, sarà Lebowski-Affrico. Il big match di Promozione ha causato non pochi strascichi polemici a seguito del caldissimo post-partita. La gara era finita 3-3 dopo oltre 100 minuti di gioco e una serie interminabili di episodi, rigori, infortuni e cartellini. Ma nel finale si erano registrati scontri sugli spalti che le forze dell’ordine hanno attribuito alla responsabilità di “facinorosi esterni, non riconducibili alle due tifoserie”. Il prezzo di tali scontri, secondo la ricostruzione, lo hanno pagato alcuni fan dei grigioneri che hanno riportato contusioni. Queste le due ricostruzioni delle società.

“Sabato allo stadio era presente allo stadio un gruppo di soggetti venuti appositamente per provocare – presumibilmente collegabili alla società Affrico in quanto loro stessi affermavano di esserne il “servizio d’ordine” a chiamata – che non avevano niente a che fare con una tifoseria di calcio (niente bandiere, né sciarpe, né tifo per la squadra) e che dopo aver tenuto un comportamento molesto per l’intera durata della partita hanno innescato a fine gara un tafferuglio in mezzo a famiglie e bambini che avrebbe potuto degenerare ma che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze questa la nota del Centro Storico Lebowski, che quindi accusa esplicitamente l’Affrico per il comportamento dei soggetti violenti in tribuna e precisa che “la cooperativa ha organizzato un consiglio straordinario allo scopo di avere un quadro completo di quanto successo e definire quali azioni intraprendere per potersi tutelare in tutte le sedi opportune”.





Non si è fatta attendere la risposta dell’Affrico affidata alle parole del direttore generale Giotti. “Il nostro club non ha un servizio di sicurezza, né ultras a seguito. Stiamo valutando con gli avvocati il comunicato del Lebowski” Giotti fornisce una versione diversa: “Il Lebowski celebrava i 18 anni della sua tifoseria. Speravamo di poter festeggiare insieme, ma abbiamo trovato un ambiente ostile. In tribuna scorrevano fiumi di alcol. Le birre venivano vendute senza scontrini: non esiste permettere l’accesso di bottiglie di vetro sulle tribune”. Anche uno «sfottò» è stato mal digerito: «È stato esibito uno striscione con scritto “Ritornatevene in Affrico”. Abbiamo giocatori di colore, non mi è piaciuto”. Giotti era presente in tribuna: “Quando abbiamo segnato il gol del 3 a 3 non si vedeva già più un tubo per tanti i fumogeni che avevano lanciato. Si sono fronteggiate alcune persone. Poi c’è stato un fuggi fuggi. Al cancello alcuni nostri tesserati sono stati insultati. Uno di loro è stato quasi colpito al volto con una borsa del ghiaccio. Ci accusavano di aver portato delle persone per fare casino: è falso”.






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