Attaccante classe 2000, destro velenoso sulle punizioni, tanta voglia di arrivare in alto. Neri Centrone è un concentrato di potenza e determinazione: “Sono arrivato al Belmonte lo scorso anno, ma abbiamo giocato troppo poco per poter dimostrare qualcosa. Ecco perchè ho chiesto volentieri di rinnovare il prestito qua: ho voglia di far vedere le mie qualità”.
Di proprietà del Porta Romana, l’attaccante è sceso di categoria per ritrovare continuità e prestazioni, e non ha mancato all’appuntamento finora. Con nove gol all’attivo è il capocannoniere del Girone D di Prima Categoria alla pari con un mostro sacro come Tumminaro: “Non lo conosco, ma mi hanno detto che ne ha fatti tanti”.
Gol pesantissimi i tuoi, in ottica salvezza.
“Eravamo partiti con l’obiettivo della salvezza ad agosto e non vogliamo uscire da quell’intento lì. Sappiamo che il campionato è ancora lungo e ci godiamo per ora questa bella classifica: 17 punti sono tanti”.
Qual è la forza del Belmonte?
“E’ l’essere squadra. Ci siamo uniti, conosciamo i nostri limiti, sapendo che ci sono squadre superiori sul piano tecnico, ma appianando queste differenze abbiamo imparato ad essere un collettivo più forte di tanti altri”.
Qual è il tuo gol più bello finora?
“Direi il pareggio al volo contro il San Godenzo. E ci metto anche la punizione contro l’Affrico. Sono un ex biancoceleste, sentivo molto quella gara”.
Hai un modo particolare di calciarle, le punizioni? Ne hai infilate già tre in stagione.
“Di interno collo forte, a farla scendere“.

Ti saresti aspettato ad inizio anno di segnare nove gol in questa porzione di campionato?
“Forse sì. Sono sceso di due categorie appositamente per dare il mio contributo a questa causa, e ci sto mettendo tutto me stesso. I ragazzi mi hanno detto che sarebbero contenti se ne facessi dodici, ma vorrei segnarne almeno quindici. Già da domenica contro il Cerbaia vorrei arrivare in doppia cifra”.
Come descriveresti il mondo Belmonte?
“E’ un ambiente più che sereno. Mi hanno accolto come se giocassi da una vita lì, e la società non ci fa mai mancare il suo supporto. Questa settimana abbiamo organizzato un’altra cena per stare insieme. Un ambiente spettacolare“.
Chi avrà la meglio su questo campionato?
“Come squadra tecnicamente più forte, conoscendola, dico che potrebbe vincerlo l’Affrico. Però a volte pecca come collettivo, forse, altrimenti non si spiega come mai non sia prima. La Settignanese è un po’ più forte come collettivo, ma non ha i singoli dei biancocelesti: se la giocheranno fino alla fine”.
Cosa pensi invece della lotta salvezza?
“Posso dire che la Sancascianese era partita con altri obiettivi. Non ci aspettavamo che rimanesse laggiù. Il San Godenzo non lo vedo benissimo, a differenza di Ludus e Grevigiana che hanno fatto punti con tutti. Noi poi abbiamo fatto la differenza allungando a +7 con la vittoria di San Casciano, ma è ancora molto lunga”.