(ANSA) Omicidio in strada a Prato durante una lite tra due uomini di origine albanese, nei giardini di via Baracca, zona Galceti. Lo rende noto la procura ricostruendo che a loro si sono avvicinati altri connazionali, uno dei quali colpiva uno dei contendenti con un coltello all’addome. La persona accoltellata è stata subito ridotta in fin di vita ed è morta a seguito di arresto cardiocircolatorio verosimilmente causato dalle copiosa emorragia. Sul posto la polizia di Stato. La procura ha disposto indagini per omicidio volontario che sono già in corso.
I soccorritori hanno trovato anche un altro uomo accoltellato, ma ancora in vita, un giovane di 21 anni. Pare dai primi accertamenti della squadra mobile che sia rimasto ferito cercando di difendere dagli aggressori l’altra persone poi rimasta uccisa. La lite è stata fra uomini di origine albanese e al momento è ignoto il motivo. Anche la vittima non è stata ancora identificata perché non aveva documenti con sé. Si tratta comunque di un uomo dell’età apparente di circa 35 anni.
L’omicida è scappato e ci sono ricerche in corso. Non è stato trovato il coltello usato per uccidere. L’aggressione è avvenuta in un giardino pubblico, nella zona di via Baracca, a Prato Nord. Secondo quanto emerge, al vaglio degli investigatori della polizia ci sarebbero già due sospetti ma l’indagine è in piena evoluzione.
AGGIORNAMENTO
Due giovani albanesi di 17 e 19 anni sono indagati per omicidio volontario e rissa aggravata in relazione all’uccisione, ieri sera, di Vladimir Lleshi, connazionale di 37 anni accoltellato a morte nei giardini tra via Corridoni e via Baracca, a Prato. Entrambi sono ospiti in due case-famiglia. I due sono stati individuati al pronto soccorso dell’ospedale dove erano andati recati per farsi curare alcune contusioni riportate nella colluttazione.
Poi li hanno condotti in questura dove sono stati interrogati dal sostituto procuratore Valentina Cosci, magistrato di turno, alla presenza dei loro avvocati. Sul luogo del delitto sarebbero stati trovati anche due oggetti che corrispondono a possibili armi utilizzate per colpire: un trincetto e un cacciavite. Nell’interrogatorio gli indagati hanno ammesso di essere stati presenti sul posto ma hanno negato di aver inferto i colpi mortali. Secondo quanto da loro dichiarato, si sarebbero recati ai giardini per incontrare dei connazionali e chiarire delle questioni – al momento non meglio precisate -, ma sarebbero stati aggrediti da un gruppo rivale.
In questura sono stati ascoltati anche altri due giovani albanesi, ritenuti parte del gruppo opposto coinvolto nella rissa. Gli inquirenti stanno ora confrontando le diverse versioni per chiarire la dinamica dell’aggressione e individuare il movente esatto. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Prato.