Si è tenuto questo pomeriggio un nuovo presidio davanti a un supermercato Esselunga di Firenze. Dopo la manifestazione dello scorso mese presso lo store di via Canova, oggi è stata la volta di via di Novoli, a due passi dal quartiere di San Donato. A promuoverlo ancora il comitato ‘Cittadini attivi di San Jacopino’ per sensibilizzare istituzioni e forze dell’ordine (quest’ultime presenti all’appuntamento, con tanto di camionetta della polizia appostata appena fuori dal supermercato, ndr).
“Basta bivacchi”, il coro del Comitato
Il corteo, composto da oltre 50 persone munite di volantini, è partito dal parcheggio esterno dell’Esselunga per salire poi all’ingresso e infine entrare dentro allo store. La protesta – come nel caso della prima volta – si rivolge contro “le bande che ogni giorno mangiano e bevono tra gli scaffali, spesso opponendo violenza a chi cerca di fermarli“. Ma non solo. Nel mirino del Comitato figurano anche i furti, gli scippi nonché lo spaccio nei pressi dei punti vendita. Da qui nasce la richiesta di maggiore prevenzione (e intervento) da parte delle forze dell’ordine, per concedere più sicurezza ai cittadini in bisogno.
“Più sicurezza” è lo slogan principale della manifestazione
All’ingresso del supermercato è stato distribuito un documento con richieste specifiche alle istituzioni. Al presidio hanno preso parte anche il sindacato della vigilanza privata Snalv (Sindacato Autonomo Nazionale Lavoratori), la Fondazione Caponnetto e altri comitati cittadini. “Più sicurezza, basta furti, basta aggressioni“, sono questi i cartelloni più diffusi in mezzo al corteo. “Basta soccombere a bande che saccheggiano tutti i giorni il supermercato di via di Novoli“, ribadisce il Comitato, che ha contato la presenza anche di tanti curiosi e residenti della zona che si sono uniti alla manifestazione. Il prossimo appuntamento, fa sapere il Comitato organizzatore, si terrà preso il punto vendita di via Galliano, sempre nel quartiere 5.
Sabato scorso, sempre nei punti vendita Esselunga di Firenze e provincia, i lavoratori avevano scioperato in due fasce orarie diverse (una la mattina ed una al pomeriggio), per sensibilizzare l’azienda e le Istituzioni nei confronti di una mancata serenità lavorativa, data proprio dai numerosi episodi di micro-criminalità che interessano i centri commerciali.
