In un garage – e dove sennò – di Grassina è nata la prima applicazione al mondo di traduzione simultanea continua per abbattere le barriere linguistiche in campo professionale e didattico
Non tutte le innovazioni parlano inglese e provengono da oltre oceano. La geografia è centrale in questa storia di idee e tecnologia: ha un luogo di partenza, Grassina, e mille destinazioni, tante quante ne può offrire il nostro pianeta. E’ questo il messaggio, forte e chiaro, lanciato da Niccolò Raffaelli, ragazzo di casa nostra che con orgoglio rivendica la territorialità quale principio d’eccellenza: altro che Silicon Valley, ecco un progetto direttamente dalla Chianti Valley.
Vigne, colline e…start up: quella che ha ideato Niccolò, fiorentino da anni trasferito a Grassina, si chiama TRADOOKO ed è la prima applicazione al mondo capace di realizzare una traduzione simultanea continua. Tu parli e lei, l’app Tradooko, traduce istantaneamente il discorso nella lingua richiesta, abbattendo barriere linguistiche talvolta insormontabili nell’ambito didattico, professionale, sociale.
“Non è soltanto un semplice traduttore, ma una nuova maniera di interagire con lingue straniere”
Tradooko è già scaricabile sulle piattaforme store di Apple e Android, è gratuita nella versione prova con funzionalità limitate ed è acquistabile per godersela a pieno: può tradurre ore in maniera adeguata e continuativa, vi basterà prendere fiato dopo ogni discorso per consentire allo strumento tecnologico di elaborare la traduzione e poi riprendere a parlare. Niccolò l’ha ideata, progettata e poi sviluppata – quest’ultima parte assieme ad un team che ha codificato l’App – per consentire a tutti di poter comunicare al meglio: “E’ uno strumento utile per il business e chi fa affari con l’Oriente per esempio, per hotel e strutture ricettive che devono presentarsi a mercati stranieri, per chi deve presentare un proprio progetto durante un meeting, una conferenza, una lezione”.
Niccolò, 36 anni, ha una carriera avviata nello sviluppo di pezzi di metallo nei brand di lusso ma è, anche, laureato in Design oltre ad esserne un super appassionato (ha un blog che si chiama Raffaelli Designer). Da circa 9 mesi, nei ritagli di tempo e nello spazio fisico di un garage – tutte le innovazioni destinate ad aver successo nascono in una scantinato – il fiorentino Niccolò ha lavorato a TRADOOKO, la cui doppia “o” comporta la pronuncia italianizzata di “traduco” in qualsiasi parte del mondo.
Da dove nasce l’idea? Niccolò Raffaelli ha tenuto anche lezioni di design all’università, ricoprendo il ruolo di professore davanti a ragazzi anche stranieri. In quel contesto didattico si è reso conto della difficoltà degli studenti di comprendere ed esporre concetti tecnici, una impossibilità che generava sconforto e, in ultimo, l’allontanamento: tendenza che coinvolgeva principalmente giovani asiatici. Da qui, dalla necessità di trovare un sistema smart ed efficace di coinvolgimento, è scaturita Tradooko, applicazione anche accessibile: al suo interno, infatti, si trova anche un pacchetto specifico per non udenti che affianca alla traduzione simultanea la presenza di sottotitoli generati automaticamente.
“L’app è disponibile in tutto il mondo e sta riscuotendo successo e feedback positivi, spero veramente possa essere utile a più persone possibile. Volevo creare qualcosa di unico e sono contento di averlo realizzato: anche qui a Firenze e in Italia, con volontà ed energie, si può pensare di fare innovazione.