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Nell’agri-ristorante Bio & Brado, tra struzzi ed emù: gli affettati di Pietro, la fattoria didattica, le pratiche virtuose di riuso

Vi portiamo in una realtà che ha tantissimo da offrire e raccontare, dove si mangiano prodotti genuini realizzati dall’azienda agricola Bio & Brado e dove gli animali accolgono bambini e ragazzi disabili

Quando arriviamo, ad accoglierci, c’è Gaia.
Passeggia per l’aia, indisturbata, annusa e cerca cibo, non ci viene incontro ma la osserviamo nei movimenti convulsi. Gaia è un maialino femmina ed è uscita liberamente dal suo recinto: è lunedì mattina, non ci sono ancora clienti e anche gli animali della fattoria possono godere di una certa libertà. Gaia è in buona compagnia: negli ampi campi recintati ci sono due struzzi che si fiondano sul mangime, oche che rivendicano sementi, galline moroseta che sembrano batuffoli di peli camminanti; e ancora asini, un pony, maialini appena partoriti che si nutrono dalle mammelle della mamma, capre, un montone, due cani, conigli, gatti. Perfino due emù australiani che si aggirano con aria sospetta. Ad accudire questa ricca fattoria c’è Agostina, ragazza di origine argentina con formazione specifica per attività didattiche con animali.

A due passi, nello stesso podere, si trovano un pergolato apparecchiato dove “se magna” – per dirla alla romana – ed una casetta in legno dove si svolge vendita al dettaglio di salumi e formaggi. Dove siamo? Nell’azienda agricola Bio & Brado, in località Colline, immersi nella natura che intervalla Grassina e Impruneta. Un luogo unico, riassumibile in questa formula: Agri-Ristorante, dove si può pernottare posteggiando nell’area dedicata alla sosta di camper ed altri mezzi, si può mangiare a pranzo e cena, si può vivere un’esperienza a contatto con gli animali. Lo conoscete?

Ad accoglierci – questa volta per davvero – è Pietro Campolmi, giovane fondatore e titolare dell’azienda Bio & Brado: agronomo con laurea all’Università di Firenze nel corso “Scienze e Tecnologie agrarie”, Pietro gestisce da anni un allevamento in Umbria nel quale realizza insaccati per l’Alimentari Uffizi di Firenze, di proprietà del babbo Alessandro, ancora oggi aperto in pieno centro storico. Nel 2017, ad appena 30 anni, la svolta professionale e di vita: l’acquisizione del terreno a Colline e la decisione di costruire una realtà che operasse con metodi biologici ed allevasse i maiali allo stato brado. Come chiamarla? Facile, Bio & Brado.

Ed eccoci qui, diversi anni dopo, passato indenne il covid e con una fattoria che oggi accoglie persone da tutta la Toscana, anzi da tutta Europa. Mentre vaghiamo per i 13 ettari della proprietà, una coppia di turisti tedeschi saluta Pietro dopo 3 giorni di campeggio, il risveglio nella natura e i suoni della fattoria: “Se mangiano qui, non pagano la notte”, ci dice il titolare.

Pietro nel 2017, prima di iniziare i lavori per l’azienda agricola Bio & Brado

 

Il ristorante Bio & Brado, tutta roba genuina

Bio & Brado promuove anche una ristorazione consapevole e a chilometro zero che, in un futuro non molto lontano, sarà…a metro zero (con un laboratorio realizzato all’interno del podere). Qui sai cosa mangi perché è tutto allevato in casa e prodotto direttamente da Pietro: le tipicità sono carne alla griglia e lo scenico tagliere in legno servito con varietà di affettati buonissimi. Anche l’olio è “home-made”, firmato Azienda Agricola Bio & Brado.

Aperto tutte le sere per degustazioni, a pranzo nei weekend e sempre, pranzo e cena, su richiesta per eventi, lauree, compleanni, ricorrenze: d’inverno sistemati nel luminoso spazio realizzato di recente e d’estate allestiti sotto l’ampio pergolato in ferro. Per la prossima buona stagione, poi, Pietro ha in mente un nuovo allettante progetto: imbastire l’aperitivo tra gli olivi, ancor più a contatto con la natura e con gli animali della fattoria. Non vediamo l’ora!

La fattoria, attività didattiche e visite guidate

E poi, parliamoci chiaro, quanto è bello mangiare con vista sulla fattoria? Un’attrazione che colpisce grandi e soprattutto piccoli, rapiti dai tantissimi animali accuditi e con la possibilità di fargli visita dopo pranzo. Per questo, dato l’interessamento, Pietro e Agostina hanno realizzato una serie di pannelli illustrativi in doppia lingua, come fosse un museo a cielo aperto, dove si raccontano le diverse specie di animali presenti da Bio & Brado. Non solo: qui si accolgono classi delle scuole materne ed elementari e si organizzano attività didattiche e culturali. A breve inizierà anche un’attività specifica di onoterapia, ovvero la presenza degli asini che aiutano la socializzazione di persone con disabilità. Quando chiediamo cosa differenzia Bio & Brado dalle altre esperienze di ristorazione e accoglienza, Pietro non ha dubbi:

“Cosa ci differenzia? La nostra fattoria didattica e la presenza degli animali, un contesto unico che non si trova facilmente altrove”.

L’Azienda Bio & Brado oggi in una veduta aerea.

 

Sostenibilità e attenzione alla produzione circolare

Bio & Brado auto-produce la maggior parte dei prodotti che mette in tavola, già questo è sinonimo di attenzione e qualità. Tuttavia ha avviato collaborazioni con l’intento di arrivare, presto, a concretizzare un’economia circolare che abbatta la produzione di rifiuti e ricicli gli scarti secondo il concetto di “Zero Waste”, in italiano “Rifiuti Zero”. Già oggi è attiva una pratica virtuosa con il Banco Alimentare Fiorentino che, invece di buttare via i prodotti e generare rifiuti, li consegna a Bio & Brado: Pietro così nutre il suo allevamento di suini con cibi che altrimenti andrebbero buttati e poi cura la differenziazione dello scarto (plastica e vetro), contribuendo al riuso e al minimizzare la percentuale di raccolta indifferenziata.

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