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Le vittime di Bilancino e la pericolosità del lago: non solo Amin, sei decessi negli ultimi anni

Il dolore, la rabbia, lo sgomento di riportare una notizia così: una domenica di festa e divertimento, una domenica al lago finita in tragedia, una domenica che ti cambia inevitabilmente l’esistenza. Il Lago di Bilancino ha causato un’altra vittima, Amin Hidda, un bambino di soli 10 anni che stava giocando in acqua prima di sparire, ritrovato dopo due ore di ricerche, a sette metri di profondità, il suo corpo senza vita. Fa male solo a pensarlo, figuriamo a scriverlo, a viverlo. Non è la prima volta, purtroppo, che un avventore domenicale del lago artificiale toscano si “perde” nelle acque di Bilancino, un numero degenerativo che cresce, generando obbligatoriamente un dibattito sulla pericolosità di questo bacino idrico. Sono sei i morti di Bilancino dal 2011 ad oggi, otto se annoveriamo l’omicidio di Jennifer Miccio e di Federico Perissi, guardia giurata uccisa e sepolta sotto un cavalcavia sulle rive del lago di Bilancino. Nel drammatico conteggio dei decessi vi è anche quello di un feto, un bambino ancora da nascere, al settimo mese di gestazione.

Nel 2011, l’11 settembre, in una giornata calda che richiedeva refrigerio, fu la 31enne fiorentina Rachele Messina a morire annegata: era a Bilancino con due amiche quando, probabilmente risucchiata da un mulinello del lago, è stata trascinata a fondo. Il suo corpo fu rinvenuto alle 23:00 di quella giornata drammatica, lo sconcerto delle amiche che ad un tratto non l’avevano più vista. 

Anche in quel caso le ricerche, con il solito copione di speranza vana, videro l’intervento dei Vigili del Fuoco squadre via terra, del sorvolo aereo, di sommozzatori. Tutto inutile, però. Come accadde anche nel 2019 ad un uomo di 63 anni, era il 3 luglio: Serafino Luordo, buttatosi dal pedalò e scomparso pochi minuti più tardi, venne ritrovato senza vita l’11 luglio, dopo 9 giorni dall’evento. 

Stessa fatale forte accadde ad un canoista di 80 anni, originario di Prato, la sera del 5 marzo 2016: la canoa venne ritrovata rovesciata ed il corpo dell’uomo è stato ritrovato addirittura dopo due anni, nel 2018. Originario di Prato era anche il giovane 19enne che perse la vita a Bilancino nel 2015, il 29 luglio: era insieme agli amici e alla sua compagna, scomparso senza che nessuno avesse visto niente e con gli effetti personali ritrovati a riva. Il suo corpo esanime venne rinvenuto a mezzanotte circa.

Nell’estate 2014  un pescatore trovò il cadavere di Jennifer Miccio, 30 anni, proprio in riva al lago, uccisa a Ferragosto dall’amico di sempre. Nel 2013, sempre d’estate, era il 3 luglio, accadde un nuovo fatto dai risvolti drammatici: una donna, in stato interessante, entrata in acqua rischiò di annegare in balia del lago ma venne salvata dall’amica con la quale era sopraggiunta a Bilancino, anch’essa incinta, al settimo mese. Quest’ultima, eroina di origine marocchina, ebbe la peggio: venne salvata ella stessa dai Carabinieri, rianimata per oltre un’ora e ricoverata in gravi condizioni, riuscì a salvarsi ma perse il bambino, anch’egli vittima del lago. 

Infine risaliamo sino al 2011 quando un uomo di 60 anni, di Prato, Paolo Valentino, annegò nel lago probabilmente a causa di un malore. Si tuffò dal gommone ma dopo pochissimo venne inghiottito dalle acque del lago senza più riemergere: era il 27 agosto. 

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