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Impruneta: il calvario di Via Roma






La psicosi da coronavirus si sta diffondendo ben più rapidamente e pericolosamente del virus stesso. Potevamo dedicare questo articolo di Be Young all’emergenza sanitaria che sta colpendo il nostro Paese, accodandoci al resto dei media, ma non abbiamo alcuna intenzione di farlo, né lo faremo in futuro.

Non siamo né virologi né esperti, e a questo delirio collettivo, alimentato da un profluvio di parole e scemenze, è opportuno iniziare a porre un freno. Anche perché, mentre il coronavirus fa meno morti della normale influenza, i problemi che ci circondano rimangono gli stessi, e anzi peggiorano, dalle grandi questioni globali come il cambiamento climatico alle più piccole questioni locali.

In proposito, nel microcosmo imprunetino continua purtroppo a permanere il problema scuole. Lasciando da parte la follia nuovo plesso ai Sassi Neri, sicuramente irrealizzabile alle condizioni attuali, la realtà vede problemi molto seri, tra cui svetta la situazione della scuola materna “Luca della Robbia” in via Roma.

Come tutti sanno a settembre 2019 la scuola è stata finalmente riaperta dopo sei anni di chiusura, una soluzione obbligata e sancita dal voto unitario nel marzo 2018 del consiglio comunale, il quale recepì l’ultimatum lanciato dal Comitato genitori: né bambini nè insegnanti erano più disposti a stare ancora nel pollaio della Paolieri, e dunque l’Amministrazione Calamandrei dovette fare inversione a U nel proprio “progetto scuole” e tornare al punto di partenza.






Si tratta di un modo di dire, perché nessun progetto era mai partito, se non appunto nelle decisioni killer per il capoluogo, privato nel 2014 della scuola media e appunto della materna.

Il Sindaco prometteva allora di avere in un anno il nuovo edificio ai Sassi Neri, e si affrettò a chiudere definitivamente via Roma e a metterla in vendita. Come Collettivo, oltre a non aver mai creduto alle promesse sulle nuove scuole, abbiamo sempre combattuto affinché via Roma venisse riaperta; nel 2015 diffondemmo le foto da noi scattate del giardino della scuola in malora, tra erba alta e giochi semi-rotti.

Una struttura del genere in abbandono in pieno centro storico era una vergogna per Impruneta, e un’enorme tristezza attanagliava ogni cittadino che passasse davanti a quel portone serrato. L’evolversi, o meglio il non evolversi dei fatti ha portato come detto alla riapertura della scuola lo scorso settembre, ma, come il Sindaco ha voluto ribadire anche all’inaugurazione, si tratta di una riapertura “parziale e temporanea”.

Convinta ancora della follia di vedere a breve la nuova materna ai Sassi Neri, la Giunta ha investito solo in parte per la “della Robbia”: è stato riaperto solo il piano terra con il refettorio, mentre il primo piano è murato; il giardino è transennato e per metà inagibile; la scala antincendio è arrugginita e fuori uso; soprattutto, non è stato rifatto il tetto.

Il grande problema della scuola, quello per cui Calamandrei nel 2014 la chiuse dicendo che non era possibile tenere aperta una struttura con un tetto pieno di infiltrazioni (e con uno scannafosso da rifare, per il quale venne sparata l’assurda cifra di 400.000 euro!), è adesso lo stesso di allora, e anzi di venti anni fa, perché nei lavori del 2000 il tetto non venne minimamente toccato.

Via Roma in simili condizioni è una bomba a orologeria, una scuola a scadenza in cui non vi è sicurezza e in cui potrebbe piovere tra sei mesi come domani.

Che ci piaccia o no, via Roma è in questo momento l’unica soluzione concreta per i bimbi della materna, e dunque su essa bisogna investire, smettendola di inseguire insensate chimere. Va rifatto il tetto il prima possibile, e vanno sistemate tutte le problematiche sopra elencate ; ciò è anche quello che hanno chiesto i gruppi di opposizione nell’ultimo consiglio comunale.

Altrimenti non appena accadrà qualcosa insegnanti e alunni dovranno essere rispostati a tempo indeterminato nel pollaio della Paolieri. Sappiamo bene che il Sindaco si taglierebbe un piede pur di non ripristinare del tutto via Roma, dal momento che tale atto segnerebbe la fine definitiva del suo progetto. Ma la scuola “della Robbia” ha già sofferto abbastanza, e anche tutti gli imprunetini: è arrivato il momento di anteporre il bene comune a stupide posizioni politiche, rivelatesi fino ad adesso solo un miserabile fallimento.






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