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Il Lungo Isone dell’Antella è finito, inaugurato anche il lotto 2: taglio del nastro e targa svelata, a Marisa Migliorini

Cantieri in corso e cantieri finiti sono ancora proprietà morale dei veterani paesani, accorsi con la posa classica dell’umarell (mani unite dietro la schiena) ad assistere all’inaugurazione del lotto 2 del Lungo Isone di Antella. Numerosi i partecipanti, con tanto di tribuna sopraelevata dal quale assistere meglio alla cerimonia. Non sono mancati neanche i consueti affacci dalle finestre della via, curiosi si, ma non tanto da scendere in strada.

Si scherza, ovvio, ma come cambia il territorio ed il controllo dello stesso, evidentemente, sono temi poco cari ai giovani, scarsamente attratti dalle novità urbanistiche. L’appello del sindaco Pignotti, tuttavia, è anche rivolto a loro: “Oltre alla progettazione e alla realizzazione di un’opera pubblica, la parte più importante è la manutenzione. Chiedo pertanto cura e attenzione a tutta la cittadinanza di un bene riqualificato”. 

Il Lungo Isone è ufficialmente e definitivamente finito: dopo la passerella che ha rinnovato l’immagine del “sotto i viali”, è toccato all’area che i paesani identificano con la pensilina del 32 – ormai ex – o “sotto la coop”. In continuità con il lotto 1, anche il secondo intervento ha visto l’utilizzo del corten per rivestire le nuove installazioni: lampioncini micro che scappano da terra per neanche un metro, una fontanella di acqua potabile, i rivestimenti del camminamento accessibile, il supporto per la targa dedicata a chi ha finanziato la riqualificazione e un totem alto 3 metri che, diciamo, si fa notare.

Sindaco Pignotti e Assessore Petruzzi hanno ricordato alla platea della corsa contro il tempo per rimuovere ogni “difetto” prima dell’inaugurazione e per sistemare tutti i fiori al posto giusto, fissazione del primo cittadino, come lui stesso ha ammesso. Nel piccolo balzo dove oggi vedete marrone scuro, causa terriccio, crescerà presto l’erba che renderà più verdeggiante la scena. 

Cos’altro, poi. Al centro dello slargo si trova una panchina serpeggiante, anch’essa senza schienale come sono le sedute del Lungo Isone. A suscitare pareri discordanti è quel rettangolo slanciato verso l’alto che impatta, sistemato dove un tempo c’era la cabina telefonica, lungo il nuovo marciapiede: sopra sono stati affissi un pannello dedicato al Centro Commerciale Naturale di Antella e una mappa dell’area antellese con le zone di interesse.Nel centro dell’Antella non si perde neanche un bambino”, ci verrebbe da citare. 

Pignotti, affiancato dai suoi assessori, dal Rup del progetto Roberto Fanfani, dalla direttrice dei lavori, Antonella Carratù e dai referenti della ditta Agriambiente Mugello che ha eseguito i lavori del primo e del secondo lotto, ha tagliato il nastro di fronte al nuovo slargo, prima di trasferirsi sotto i viali. Qui, il sindaco e l’assessora Sandra Baragli, antellese, hanno svelato la nuova targa dedicata alla signora Marisa Migliorini, cittadina di Antella che dopo la scomparsa del marito Attilio Selvi e quella prematura del figlio Stefano, poco prima di morire, nel 2021, ha nominato il Comune di Bagno a Ripoli come suo unico erede, lasciando ai suoi concittadini tutti suoi averi e rendendo possibile lintervento. 

A fine cerimonia, infine, la distribuzione di un piccolo mazzo di mimosa a tutte le donne, per celebrare l’8 marzo e la giornata internazionale a loro dedicata. Presente anche l’ex sindaco Francesco Casini, che inaugurò il primo lotto del Lungo Isone.

Dubbi e certezze

La certezza è il trasferimento del capolinea del 32, spostato da dov’è sempre stato a lungo i Giardini della Resistenza, con la realizzazione prossima di una nuova pensilina che accoglierà i fruitori dei mezzi pubblici. Il dubbio, invece, riguarda proprio quel tratto riqualificato che prima coincideva con la fermata del bus e che ora rimane “vuoto”: quel lembo, come già accade nella quotidianità e in occasione di eventi (vedi Pavoreal), diventa parcheggio di auto non autorizzato. Parliamoci chiaro, le vetture posteggiate non intralciano il traffico e sarebbe eccessivo chiamarla “sosta selvaggia” ma un vigile particolarmente ligio al dovere avrebbe il diritto di multare il posteggio. Cosa fare? L’Amministrazione Comunale ci sta pensando: disegnare stalli in terra per regolamentare la fermata o trovare strategie diverse per evitare la sosta e lasciare a bella vista quell’area rinnovata?

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