Uno studio nazionale condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha rivelato il consumo di droghe d’abuso in Italia nel biennio 2020-2022.
Un consumo tendenzialmente in crescita, soprattutto relativamente a droghe considerate pesanti come cocaina ed eroina. Le sostanze maggiormente consumate si confermano la cannabis e i suoi derivati, con un consumo medio nazionale di 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, seguite da cocaina (circa 11 dosi) ed eroina (circa 3 dosi).
Firenze, tra le città citate nell’analisi, si contraddistingue per un primato tutt’altro che lodevole che segue nel novero dei “record” poco felici: già la nostra città, analizzando le acque fluviali dell’Arno, era stata “eletta” come prima città italiana per uso di cocaina nel 2013.
Adesso, la recente ricerca citata, sottolinea che Firenze è la prima città in Italia per consumo di eroina. Un dato che fa chiudere lo stomaco per la quantità di vite spezzate e di zombie che questa droga crea a livello sociale. Tra il novembre 2020 e l’aprile 2022 risulta in salita il consumo di “ero” e cresce anche il consumo di ketamina (da 8 a 18 mg).
“Si sono rilevati consumi medi di ketamina al di sopra della media nazionale in alcuni capoluoghi di regione quali Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Torino e Venezia. Nel periodo di studio è emerso inoltre un aumento del consumo di ketamina in alcune città quali Milano (da 6 a 14 mg al giorno ogni 1.000 abitanti), Bologna (da 12 a 22) e Firenze (da 8 a 18).”
A Firenze la sostanza più utilizzata è la cannabis e nell’aprile del 2022 i dati ci dicono che sono state consumate 45,5 dosi al giorno, ogni mille abitanti mentre per la cocaina l’uso si attesta su 14,3 dosi giornalieri per 1000 abitanti.
Numeri che attestano una questione stupefacenti ormai nota nella nostra città, con “piazze di spaccio” attenzionate e al limite del vivibile, su tutte Parco delle Cascine e zona che circonda la Fortezze. Urge una strategia sociale per trasformare le aree predette in zone vissute, vive, frequentate dalle famiglie come deterrente al degrado.