Il presepe si può visitare liberamente e ve lo consigliamo! Si trova al civico 191 di via pian di Grassina
Il cartello appeso sul cancello indica che siamo nel posto giusto: “Presepe di Dimitri”, la scritta a mano celeste e rossa, una stella gialla. Ci addentriamo, incuriositi. In fondo all’aia che racchiude i civici dal 181 al 207, sul lato sinistro di Via Pian di Grassina direzione San Gersolè, ci accoglie il predetto Dimitri.
Siamo nel quartiere di Bubè, proprio nelle abitazioni che costeggiano il torrente Grassina, dove un ingegnoso signore classe 1947 ha allestito un presepe meccanizzato, piccolo capolavoro di manualità, acutezza artigianale e riuso. Da tre anni a questa parte il nostr’uomo, Dimitri Cicali, grassinese doc, si diletta a rappresentare la sua versione della Natività, dove tutto si muove….anche la capanna di bambin Gesù, con il bue, l’asinello, Giuseppe e Maria che fluiscono in un lento ondeggiare meccanico.
Dimitri nella vita è stato imbianchino, come il babbo e il fratello, uno di quegl’uomini del Novecento che sanno fare tutto: potremmo definirlo bonariamente un aggeggione. Oggi, a 77 anni, appena fuori casa, si è costruito il suo laboratorio dove fa, disfa, crea, assembla, intaglia, elabora prima con la testa e poi concretizza con le mani. Ci fa invidia, lo ammettiamo.
Ha sempre fatto il presepe come fan tutti, in casa, statico e senza eccezionalità; poi l’inizio di un cambiamento dettato dalla necessità di dar sfogo al suo prezioso “saper fare”: Dimitri costruì per primi il mulino, il fabbro e il boscaiolo. Ci prese mano e gusto: la lavandaia tipicamente grassinese, il pollaio, il macellaio che taglia la carne, la tessitrice, l’arrotino che affila la lama, il pastore che porta le pecore al pascolo, il ceramista che lavora un vaso, l’aia, gli alberi anch’essi assemblati uno ad uno. Ogni anno l’aggiunta di uno, due, tre personaggi diversi, ciascuno con una sua caratteristica ed un suo motore che lo aziona assieme agli altri: basta cliccare quattro tasti e sollevare una piccola leva, il presepe si illumina ed inizia la giornata nel villaggio di Dimitri.
Cosa c’è di tanto ingegnoso? Per dare l’effetto dinamico e creare un presepe “action-movie“, Dimitri ha usato, per esempio, freni di bicicletta, ingranaggi dei vinili, la catena di una fotocopiatrice, il motore di un microonde, l’ingranaggio degli specchietti delle auto. Ciò che andava in discarica lui l’ha preso, ne ha estratto un pezzo e l’ha riconvertito in chiave religiosa. Ad arricchire il tutto il tocco dell’artista Cristiano Batacchi che ha curato la scenografia.
Come ci racconta, per lui è un divertimento ed il presepe è una rappresentazione che costruisce anzitutto per sè e la famiglia: tuttavia è un peccato non mostrarlo a curiosi e compaesani, dato l’impegno e l’ingegno che ci sono dietro. Per questo il Cicali ha piazzato il cartello fuori dal cancello, invitando chi vorrà a fare una piccola visita (gratuita chiaramente!) al presepe, sperando di trovare Dimitri che vi spiega con passione la sua versione della Natività.