Piove. E’ piovuto in quantità ingente e la memoria va senza indugiare al ricordo del Ferragosto 2022, quando Grassina e Antella finirono nell’occhio del ciclone, trovandosi a contare i danni materiali e psicologici del nubifragio sofferto. Allora l’Ema e l’Isone, a differenza di quanto accaduto poche ore fa con il Bisenzio, il Furba ed altri torrenti, non ruppero gli argini e non si riversarono con forza incontrollabile nelle strade e nelle case. Allo stesso modo, fu sicuramente la calamità più grave della storia recente ripolese, tale da convincere le Istituzioni ad un maxi intervento annunciato ma fin qui realizzato soltanto in piccolissima parte (ve ne abbiamo parlato in questo articolo).
L’acquazzone di stanotte, da allerta arancione diramata dalla Protezione Civile, ha scomodato nervi scopertissimi dei cittadini e rivangato proprio su quei ricordi nefasti: a Grassina, nel quartiere di Bubè che fu tra i più colpiti nell’alluvione del 2022, l’acqua ha presentato nuovamente il conto.
Più precisamente in Via Camalandrei, numero civico 18 ma non solo, la tempesta di poche ore fa ha significato di nuovo ritrovarsi uno strato consistente di acqua nei garage, scesa dalla collina adiacente e finita nei locali. Deja vu. Non due, non tre, siamo prossimi alla doppia cifra e neanche si contano più le volte che accade.
In questo tratto di terra ripolese è previsto uno dei 62 interventi comunicati dal Comune di Bagno a Ripoli nel piano anti-alluvione, dal valore complessivo di 2,3 milioni di euro: l’operazione programmata sul fosso di San Martino prevede la realizzazione di una “nuova foce in fascia non urbanizzata” ovvero un canale di deflusso che aiuti l’acqua a scendere dal colle deviandola rispetto alla corrispondenza delle case..
