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ESCLUSIVA- Francesco Flachi: “Nuova vita a Signa. Il primo gol? Dedicato a…”






E’ nato tutto da una provocazione. Ma Francesco Flachi, classe 1975, le provocazioni le raccoglie e le trasforma in energia positiva: “Il presidente Ballerini, a Signa, mi diceva che non ero più buono per giocare a calcio. Così gli ho detto di mettermi alla prova. E mi hanno inserito nella rosa del Signa per la nuova stagione”.

Flachi è così: pane al pane, vino al vino. Ti dice per filo e per segno com’è andata e ci fa anche una risata sopra: “Spero di essere ancora all’altezza del calcio giocato. Diversi miei compagni di squadra hanno l’età di mia figlia…“. Poi però lascia spazio all’uomo maturo, che di vite ne ha vissute tante, e tutte diverse: Questa estate, senza che me ne accorgessi, ne ho cominciata un’altra. Eravamo ad un torneo di calcetto estivo, e Ballerini, con cui sono cresciuto insieme per tanti anni, mi prendeva in giro. Mi è venuto spontaneo raccogliere la sfida: mettimi nella tua squadra, e vediamo se mi ricordo ancora come si fa”.

E quella sensazione di squadra che mette i brividi: Tornare nello spogliatoio mi ha fatto emozionare: mi mancava da morire quella sensazione di far parte del gruppo. Allenarsi fa bene alla mente e al corpo, anche a 46 anni nonostante gli acciacchi si riesce sempre a sorridere col calcio. Ho avuto la sciatica per un mese e ho pensato di smettere. Poi mi son detto: alleniamoci di più e meglio, facciamolo per i compagni. E adesso sono pronto a dare il mio contributo“.

La prossima vita inizierà il 13 febbraio, quando Flachi debutterà ufficialmente con la maglia del Signa nel campionato di Eccellenza. Non è potuta cominciare prima, perchè c’era ancora da scontare la squalifica di dodici anni per quella storia macchiata da sostanze proibite che lo ha tenuto lontano dai campi chiudendo anzitempo la sua vita precedente. Quella tra i Professionisti, con le maglie di Fiorentina, Bari, Ancona, Sampdoria, Brescia ed Empoli che hanno illuminato la sua carriera e l’intero calcio italiano.

Com’è cambiato il calcio in questi dodici anni?

“E’ in continua evoluzione e ormai, rispetto a ciò che ho vissuto io, è quasi un altro sport. Non voglio dire che ci sia meno qualità, ma ci sono meno giocatori di personalità, di quelli che risolvevano le partite con una sola giocata. Io probabilmente ho avuto la fortuna di vivere un calcio tra i migliori di sempre, i quindici anni in cui la Serie A era in cima al mondo. In questo momento invece siamo finiti molto indietro. Lo dimostriamo in Europa coi nostri club: non si vince più un trofeo internazionale. Mi auguro che le prossime generazioni possano riportare successi nel calcio con continuità: abbiamo vinto l’Europeo ma poi si è di nuovo fatto un passo indietro con questa qualificazione ancora incerta per il prossimo Mondiale”.

Flachi con il compagno di squadra al Signa, Angelo Coppola. Da domenica 13 febbraio giocheranno ufficialmente insieme






In un momento in cui Firenze perde un bomber di primo livello, ritrova uno dei suoi primi amori. Uno che giocava con Batistuta e Rui Costa.

“Sì, anche se il confronto non regge ormai (ride, ndr). Certamente posso dire che si sapeva della situazione di Vlahovic, a gennaio o a giugno sarebbe andato via per forza. La Fiorentina ha incassato molti soldi ed era giusto che andasse via. Mi dispiace solo che sia andato ala Juventus, che negli ultimi anni si è presa troppi giocatori viola e che oltretutto quest’anno è una diretta concorrente per l’Europa. Se Vlahovic fosse andato all’Arsenal non si sarebbe alzato questo polverone. Commisso ha fatto benissimo a darlo via: ora ci sono molte risorse da spendere nel modo giusto, sui giovani”.

Rimaniamo sulle tue ex squadre. La Samp, un altro dei tuoi grandi amori, ha scelto Giampaolo per la panchina. E’ l’opzione giusta per la salvezza?

Sì, secondo me. Non ha bisogno di presentazioni, ha personalità e qualità. E’ un peccato che non abbia fatto bene negli ultimi due anni, ma ha molta voglia di rivalsa. La società poi ha pensato ai rinforzi e se la squadra seguirà i dettami tecnici del mister potrà risollevarsi dalla brutta situazione di classifica”.

Ora si può finalmente tornare a parlare del Flachi giocatore. Dove può arrivare il tuo Signa?

Lontano, secondo me. Ha chiuso l’anno dopo un buon girone d’andata, ma il trend è ancora migliorabile. Ho visto che l’Eccellenza, come equilibrio, è come la Serie A: ci sono sempre tanti imprevisti e zero squadre in grado di ammazzare il campionato”.

E tu che contributo pensi di poter dare?

“Sicuramente ho una gran voglia di far bene. Confido di poter reggere anche fisicamente e di provare a fare la differenza. Spero di dare un importante contributo per la squadra e per i giovani del Signa che credono tantissimo in questa realtà”.

I due amori di Flachi: la Samp (di cui è il terzo miglior marcatore di sempre) e la Viola, con cui ha esordito nel grande calcio







Quando arriverà il primo gol in campionato, a chi dedicherai il tuo primo pensiero?

Egoisticamente, penserò a me. E a quanto ho sofferto in questi dodici anni che sono stati lunghissimi. Ma poi arriverà subito la dedica alla famiglia, ai miei figli che non smettono mai di sostenermi. Ho riflettuto parecchio, in questi anni di lontananza dal calcio”.

E cosa hai capito?

Ho trovato molti più amici dopo la squalifica, piuttosto che prima. Mi ha fatto piacere pensare che tante persone vere ti restano vicine anche dopo la tempesta. Anzi, si fanno in quattro per darti il loro supporto”.

La tempesta l’hai sconfitta anche allenando. La Prima Squadra del Bagno a Ripoli, con te alla guida, ha vinto Campionato e Coppa di Terza Categoria nel 2018.

“L’unica pecca è stata quella di non poter andare in panchina la domenica per via della squalifica. Potevo solo stare dietro alla rete ad urlare indicazioni. Ma a giugno prenderò il patentino da allenatore per ricominciare quell’esperienza: ho voglia di trovare una Prima Squadra vogliosa, fra Promozione o Eccellenza, per divertirmi allenando”.

Fra i mister che hai avuto, chi ti ha trasmesso di più?

Novellino alla Samp. Persona squisita, grande comunicatore e uomo vero. Gente rara, nel 2022. Mi ispirerò sicuramente a lui”.

Si ispirerà ad uno dei suoi Maestri, Francesco Flachi. Ma prima inizierà la sua nuova vita in maglia Signa. Ha vissuto tante vite, lui: eppure non ha mai perso nè il sorriso nè la forza per raccontarle tutte.

Nei panni di allenatore: a giugno prenderà il patentino per sedersi finalmente in panchina
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