La Scuola Calcio situata in Via Pio Fedi, casa dell’Isolotto, nel cuore del quartiere fiorentino, versa da settimane in condizioni di totale degrado e abbandono a causa di continue occupazioni abusive, atti vandalici e danneggiamenti gravi.”
A segnalare tale condizione è Simone Scavullo, cittadino fiorentino impegnato nel contrasto al degrado e coordinatore REA per la Toscana. La struttura, da sempre punto di riferimento per i giovani e presidio educativo e sportivo per il territorio, è diventata teatro di occupazioni da parte di soggetti che, oltre a utilizzare gli spazi come dormitorio, hanno trasformato l’area in una zona invivibile: bagni devastati, oggetti distrutti, feci e urine ovunque, oltre a un danno economico significativo per l’associazione che gestisce la struttura.
“Ci troviamo di fronte a una situazione che si ripete in modo ciclico — dichiara Simone Scavullo, Coordinatore Regionale Toscana di REA— le forze dell’ordine intervengono, li mandano via, ma puntualmente queste persone rientrano, forzano gli ingressi e continuano a distruggere. È inaccettabile che tutto questo accada senza che le istituzioni locali intervengano in modo concreto e risolutivo.“
Secondo quanto emerso, la problematica è già nota al Presidente del Quartiere 4, ma ad oggi non sono state messe in atto azioni risolutive né si è registrata una reale presa in carico della situazione.
“Non è più accettabile che un luogo dedicato ai bambini e ai ragazzi venga abbandonato al degrado e all’illegalità. Chiediamo un intervento immediato da parte della Prefettura, delle autorità competenti e delle istituzioni locali” — continua Scavullo.
Oltre alla denuncia della situazione, si annuncia un impegno concreto per riportare legalità, decoro e funzionalità alla struttura. “Mi adopererò personalmente per trovare risorse, collaborazioni e ogni soluzione utile per ripristinare la Scuola Calcio. L’Isolotto e le famiglie non possono essere lasciati soli in questo momento. La Scuola Calcio deve tornare a essere un luogo sicuro, sano e accessibile per i ragazzi e per l’intero quartiere. Il tempo delle parole è finito, servono azioni concrete.”