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Dedicata a Marcello Trentanove una scuola di Bagno a Ripoli: ecco quale

Porterà il nome di Marcello Trentanove, storico direttore didattico di Bagno a Ripoli, la scuola primaria di Rimaggio. Il Comune e l’Istituto comprensivo “Teresa Mattei” annunciano di voler avviare l’iter per l’intitolazione, inviando una formale richiesta alla Prefettura. Un omaggio al pedagogista precursore della didattica moderna scomparso nel 2017, che arriva alla vigilia del centenario dalla sua nascita, avvenuta  il 10 novembre 1924 a Firenze. 
 
Marcello Trentanove guidò le scuole di Bagno a Ripoli dal 1962 al 1990. A distanza di tanti anni, il suo nome ancora oggi riecheggia spesso tra chi si occupa di educazione a tutti i livelli. Rivoluzionò il mondo della scuola, rendendola sempre più inclusiva e all’avanguardia. E coinvolse attivamente le famiglie, rendendole parte integrante della comunità educante. L’intitolazione della scuola è un omaggio doveroso ad una persona che mise la propria vita al servizio delle nuove generazioni e della loro crescita”, dichiarano il sindaco Francesco Pignotti e l’assessore alla scuola Francesco Conti. 

 

Marcello Trentanove, pedagogista, attivista e innovatore della scuola italiana e storico direttore didattico di Bagno a Ripoli dal 1962 al 1990, si batté per una scuola laica, democratica e inclusiva, con un’attenzione particolare anche alla disabilità. Fu precursore del superamento del tradizionale libro di testo e dell’insegnante unico, del vecchio concetto di doposcuola, incentivò la formazione continua dei docenti e il coinvolgimento delle famiglie.
 
Fondatore della delegazione CEMEA Firenze, ne fu presidente per molti anni. Come direttore didattico fu tra i primi ad incentivare la formazione continua degli insegnanti, pioniere nell’istituzione delle prime sezioni di scuola materna, nella sperimentazione della continuità didattica tra materna e elementari, del lavoro di gruppo e del superamento della lezione frontale. Con la creazione dei comitati dei genitori, antesignani dei moderni organi collegiali, abbatté il muro di una scuola “nozionistica” e “chiusa al territorio” e aprì la strada ad una gestione di comunità delle politiche educative. Contribuì a definire la figura del futuro dirigente scolastico e ribadì il valore educativo di tutta la comunità scolastica costituita da insegnanti e altro personale addetto ad altri servizi.
 
Una volta completato l’iter autorizzativo previsto dalla Prefettura, una cerimonia e un’iniziativa dedicata accompagneranno l’intitolazione della scuola allo storico “Direttore“, come continuava ad essere chiamato anche al termine del suo incarico ufficiale. 
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