Per la rubrica “DCF IN TOUR”, oggi vi portiamo alla scoperta di un rifugio certificato AIC (Associazione italiana Celiachia), nelle nostre montagne patrimonio Unesco: siamo nelle Dolomiti, in Trentino, tra la Val di Fassa e il lago di Carezza, due attrazioni ben note agli appassionati. Qui, nel gruppo del Catinaccio/Rosengarten, è situata una struttura color marrone scuro con finestre sorprendentemente celesti, aperta soltanto nei mesi estivi, da giugno a ottobre: il rifugio di cui vi parliamo è il Roda di Vaèl, situato sulla Sella del Ciampaz a quota 2283 m s.l.m.
Come si legge sul sito del rifugio: “Il Roda è uno dei rifugi di riferimento per il Gruppo del Catinaccio e quando fu ampliato e rimodernato, la sala fu intitolata a uno degli arrampicatori più significativi della storia dell’alpinismo dolomitico ovvero Marino Stenico (Parete Sud dei Mugoni, con Armando Aste, Pala della Ghiaccia nei Dirupi del Larsec con Toni Gross e Rino Rizzi). Stenico è considerato un capostipite degli alpinisti trentini. Proprietà della S.A.T., Società Alpini Tridentini, è gestito da alcuni anni da Roberta Silva, che è sempre a disposizione per consigliarvi al meglio, sia che vogliate intraprendere uno dei tanti giri nel gruppo, sia che vogliate percorrere le splendide ferrate della Roda di Vael o del Majarè o una delle molteplici vie alpinistiche.”
Oltre alla bellezza da togliere il fiato delle montagne che circondano il rifugio, Roda di Vaèl è una tappa immancabile anche per la sua accessibilità legata a intolleranze e criticità relative al cibo. Se siete celiaci o avete compagni di viaggio intolleranti ben saprete quanto sia complicato mangiare tipico ad alta quota ed incontrare rifugi sensibili al tema: qui, invece, molte bontà ladine sono richiedibili anche senza glutine e l’amico celiaco potrà inforcchettare tagliatelle al cervo, canederli, spatzle, dolci, anche sorseggiare birra. Tutto senza sentirsi male e potersi godere, a pancia piena, il viaggio di ritorno. Basterà chiedere ai camerieri, ovvero una “banda” di giovani e giovanissimi molto gentili e informali, che vi sapranno mettere subito a vostro agio.
Roda di Vaèl, infatti, è certificato AIC e cura nel dettaglio l’attenzione alle diversità alimentari: pensate che sarete serviti con doppio cestino di posate, blu e rosso, differenziando cromaticamente per le persone celiache al fine di prevenire ed evitare contaminazioni.
Come arrivarci?
PERCORSO PER TUTTI, 30-40 minuti di trekking.
Prendete la seggiovia all’impianto di risalita Paolina, lato lago di Carezza: una volta scesi vi aspetta un trekking piuttosto facile che vi condurrà prima al monumento “l’aquila di Christomannos” (alta tre metri) e successivamente al rifugio Roda di Vaèl. L’escursione è facile.
PERCORSO PER ESPERTI E ALLENATI: da Vigo di Fassa vi incamminate verso Ciampedie, potete arrivarci a piedi con un trekking impegnativo nel bosco di circa 1h oppure prendendo l’impianto di risalita che vi conduce in pochi minuti a quota 1.950 m. Una volta al Ciampedie, si prosegue verso il rifugio Negritella: passati davanti al rifugio seguite l’indicazione per il sentiero 545 e subito dopo troverete il cartello che indica “Vial de le Feide”: è il vostro sentiero. A questo punto imboccatelo e passerete sotto l’insegna della Baita pra Martin, che troverete qualche metro più avanti sulla destra. Procedete in salita ancora per ca. 250 mt di dislivello per poi incontrare il cartello che vi farà proseguire alla vostra sinistra lasciando il sentiero per il Passo del Soffion a destra. Da qui in avanti il sentiero è un percorso panoramico tutto in quota che costeggia le Pale Rabbiose fino a Loc. Pael sotto l’imponente parete della Roda di Vael. Veramente spettacolare, costante e lungo. Durata: dal Ciampedie sono circa 2h per persone allenate.