Anche in occasione del Dantedì 2024, il prossimo 25 marzo, il complesso monumentale di Santa Croce a Firenze, luogo della riconciliazione di Firenze con il suo figlio più illustre, invita alla visita per riscoprire la memoria del Sommo poeta. L’imponente cenotafio, monumentale tomba vuota, e la statua sul sagrato della basilica sono i simboli della volontà di Firenze di recuperare, dopo secoli, il rapporto con l’autore della Commedia.
“Intanto – si spiega poi dall’Opera di Santa Croce – le visioni della Commedia si riflettono nell’iconografia dei grandi artisti, dall’Orcagna a Giotto, mentre il mito del Sommo poeta incontra quello dei Grandi, da Michelangelo a Galileo. Una delle prime opera d’arte che ha rappresentato l’Inferno nella visione della Commedia è sicuramente il gigantesco affresco dell’Orcagna che si trovava sulla parete destra della basilica.
Oggi, nel cenacolo, significativi frammenti, recuperati nei primi decenni del Novecento, permettono di riconoscere l’Inferno come montagna gigantesca con cinque cavità e di scoprire che l’Orcagna, a metà del Trecento, è tra i primi artisti a seguire la descrizione di Dante nella raffigurazione di Lucifero. Santa Croce è anche un luogo decisivo per capire meglio il rapporto tra Giotto e Dante. Lo testimonia il polittico della Cappella Baroncelli, un’iconografia affascinante e complessa che rimanda al Canto XXXII del Paradiso”.
I visitatori possono sperimentare in autonomia l’incontro con Dante, guardando anche oltre: “Santa Croce – si ricorda – è anche la porta d’ingresso virtuale verso i percorsi danteschi di Firenze e della Toscana attraverso l’app In Toscana con Dante, un progetto promosso dalla Regione Toscana. L’app è scaricabile gratuitamente e propone singolari percorsi culturali e turistici, urbani e regionali guidati dalle citazioni della Commedia”.
Questa visita esplora la relazione unica che lega il Sommo Poeta e Santa Croce. Un rapporto che nasce durante la frequentazione del luogo da parte dello stesso Dante e che si manifesta attraverso l’influenza che ha esercitato la sua eredità culturale nell’immaginario antico e nell’arte. Un legame profondo che trova uno dei suoi punti più alti nel suo Cenotafio in Santa Croce inaugurato nel 1830. Questo monumento rappresenta il primo riconoscimento ufficiale della città di Firenze al Poeta, morto in esilio e sepolto a Ravenna.
- Lingua italiana;
- Durata 1h;
- visite gratuite con prenotazione obbligatoria (qui)